"Potevi fare di più" è la canzone di Arisa, scritta da Gigi D'Alessio e pubblicata il 3 marzo 2021.

È stata presentata al 71° Festival di Sanremo 2021, dove ha già partecipato diverse volte, e dopo aver vinto due volte con le canzoni "Sincerità" e "Controvento".

Si è classificata al decimo posto.

La canzone ha avuto un buon riscontro, ed è stata accolta dalla critica musicale italiana con recensioni generalmente positive.

Testo della canzone Potevi Fare di Più

— Titolo, Potevi fare di più

Strofa:

Lasciarsi adesso non fa più male, non è importante
Cosa ci importa di quello che può dire la gente
L'abbiamo fatto oramai, non so più quante volte, te lo ricordi anche tu

Ci sono troppi rancori che ci fanno star male
Mi sono messa in disparte, sola con il mio dolore
Dove c'era dell'acqua oggi solo vapore, potevamo fare di più

Ponte:

A che serve cercare se non vuoi più trovare
A che serve volare se puoi solo cadere
A che serve dormire se non hai da sognare
Nella notte il silenzio fa troppo rumore

Ritornello:

A che serve una rosa quando è piena di spine
Torno a casa e fa festa solamente il mio cane
Ora i nostri percorsi sono pieni di mine
Sto annegando ma tu non mi tendi la mano

A che serve un cammino senza avere una meta
Dare colpa al destino che ci taglia la strada
Non importa se sono vestita o son nuda
Se da sopra il divano più niente ti schioda

A che serve truccarmi se nemmeno mi guardi
Ero dentro ai tuoi occhi ma tu non lo ricordi
Noi di spalle nel letto, più soli e bugiardi
Ti addormenti vicino e ti svegli lontano

Strofa:

Mi mancheranno i sorrisi, che da un po' non vedevo
Ti chiamerò qualche volta senza avere un motivo
Racconterò a chi mi chiede, che sto bene da sola
Questo farai anche tu

Ponte:

Cancellerò foto e video dal mio cellulare
Solo per non vederti né sentirti parlare
Ne avrò piena la testa, spazio sulla memoria
E chissà quanto tempo io ti amerò ancora

Ritornello:

A che serve una rosa quando è piena di spine
Torno a casa e fa festa solamente il mio cane
Ora i nostri percorsi sono pieni di mine
Sto annegando ma tu non mi tendi la mano

A che serve un cammino senza avere una meta
Dare colpa al destino che ci taglia la strada
Non importa se sono vestita o son nuda
Se da sopra il divano più niente ti schioda

A che serve truccarmi se nemmeno mi guardi
Ero dentro ai tuoi occhi ma tu non lo ricordi
Noi di spalle nel letto, più soli e bugiardi
Ti addormenti vicino e ti svegli lontano

Strofa:

A che serve morire se ogni giorno mi uccidi
Dallo specchio ti vedo, mentre piango tu ridi
Tutto quello che è stato oramai non ci credi
Potevi fare di più

Significato

La canzone racconta degli ultimi istanti di una relazione giunta ormai al termine, quando si prende consapevolezza che non ha funzionato. Ma quali sono state le cose che non hanno portato questo amore a crescere?

I troppi rancori, la comunicazione assente, la passione spenta, il voler trovare a tutti i costi giustificazioni esterne ai propri problemi di coppia.

La protagonista è la cantante che con la sua voce, malinconica e a tratti rauca, elenca tutti i motivi per cui la relazione si è conclusa, trovando il coraggio di dire basta a un amore che si è ormai spento. Pronta a voltare pagina, e aprirsi a un nuovo amore più vero e limpido.

Già dal titolo "Potevi fare di più" s'intuisce che l'amore non è stato veramente corrisposto, e soprattutto non è stato vissuto a pieno.

La cantante Arisa ha affermato:

«Quando sentiamo che una situazione non è congeniale alle nostre corde bisogna prendersi la responsabilità del proprio disagio e fare in modo che le cose cambino. Il tempo è poco e lo sprechiamo. Dobbiamo utilizzarlo per essere felici e rendere felici gli altri. La cosa più importante però è sviluppare un grande amore per se stessi perché solo così riconosceremo l'amore degli altri

Riferendosi alla collaborazione artistica con Gigi D'Alessio:

«Quando ho ascoltato il brano ho sentito una grande verità. Ho bisogno di cantare cose autentiche. Dico sempre agli autori: "Scrivi per te, perché credo che i sentimenti siano circolari". Gigi lo stimo tantissimo e lo trovo un maestro della musica. Ha scritto dei brani che sono entrati nella cultura popolare e ha girato il mondo con i suoi pezzi. Con la sua scrittura volevo anche avvicinarmi alle mie origini lucane. Canto il sud attraverso uno stampo napoletano, mi sento di cantare un sentimento napoletano