L'album di debutto di Stillpani, "Panic Room", rappresenta un'esplorazione profonda e riflessiva delle emozioni umane attraverso una serie di brani che si intrecciano tra l'individuale e l'universale. L'album prende il nome da un concetto architettonico utilizzato come metafora per descrivere spazi emotivi di rifugio e introspezione, fungendo da cornice tematica per l'intero progetto.
Il brano di apertura, "Cosa sono", è un pezzo che scava nella lotta per l'identità e l'autenticità. La passione di stillpani per la sua arte traspare chiaramente nel testo, che sfida le percezioni convenzionali e le aspettative sociali. Questo brano si distingue per il suo approccio diretto e un refrain emotivamente carico.
Segue "Panic Room", che funge da introduzione perfetta, con sonorità che mescolano elementi pop moderni e un tocco nostalgico che ricorda il Festival di Sanremo. La produzione, curata da Etrusko e Phonez, crea un ambiente sonoro che incapsula il tema della malinconia, un filo conduttore presente in tutto l'album.
In "A Galla", il tono si fa più leggero, catturando l'euforia di un'estate liberatoria post-COVID, piena di momenti memorabili con gli amici. La traccia trasuda nostalgia e gioia, celebrando la bellezza delle piccole cose e l'importanza della condivisione emotiva.
"Contromano" esplora le dinamiche di una relazione amorosa, domandandosi "Noi due cosa siamo?". La canzone combina melodie pop accattivanti con un testo che risuona profondamente nella sua ricerca di risposte, riflettendo le incertezze e le speranze che accompagnano i legami intimi.
"Catene" si rivela essere uno dei pezzi più intensi dell'album, affrontando la resistenza contro le restrizioni imposte dalla società. Il tema delle "catene" metaforiche è esplorato con un'intensità che sfida e incita all'azione, con una produzione punk-rock che sottolinea la gravità del messaggio.
"Ego" è una riflessione cupa e introspettiva sul senso di alienazione e passività della gioventù moderna. La canzone riflette una sorta di rassegnazione amara, ma allo stesso tempo un desiderio di trascendenza, di trovare un senso nel caos.
La cover de "La Descrizione Di Un Attimo" dei Tiromancino si presenta come un tributo e un'innovazione. Stillpani riesce a onorare l'originale aggiungendo una strofa rap che si lega perfettamente ai temi dell'album, mostrando rispetto e al contempo originalità.
Il disco si conclude con "Quante volte", un'affascinante meditazione sul tempo e sulle relazioni perdute. Il duetto con Tekla aggiunge una dimensione dialogica al pezzo, ampliando la gamma emotiva e chiudendo l'album con una nota di contemplazione e maturità emotiva.