Quando due artisti come Maria Merlino e Thollem McDonas decidono di collaborare, il risultato non può che essere un’avventura sonora di grande intensità. In Rivelarsi, la sssofonista siliciliana e il pianista americano non si limitano a suonare, ma costruiscono un viaggio sonoro che scardina le aspettative e invita l’ascoltatore a immergersi in una narrazione senza confini. L’album, prodotto da Curva Minore e registrato da Simone Sfameli, è un’opera che esplora l’essenza dell’improvvisazione, un dialogo tra sax e pianoforte capace di sorprendere per profondità e autenticità.

Un viaggio in sette tappe

La tracklist di Rivelarsi è una dichiarazione d’intenti, con titoli che evocano immagini e concetti intensi, e la musica non delude. Si apre con “Woman’s eyes”, una traccia di 9 minuti e 17 secondi che affascina per il suo lirismo inquieto. Qui il sax di Merlino si muove sinuoso, come se cercasse di catturare l’essenza di uno sguardo, mentre il pianoforte di McDonas risponde con tocchi delicati e imprevedibili, creando un’atmosfera intima e sospesa.

Il viaggio prosegue con “The future has just passed” (3:54), un pezzo più conciso ma altrettanto suggestivo. Il brano sembra riflettere sull’evanescenza del tempo, con il pianoforte che alterna armonie aperte e dissonanze, mentre il sax si fa etereo e riflessivo.

Tra impegno e introspezione

La traccia più imponente dell’album, “Save the red wolf” (19:09), è un capolavoro di tensione e rilascio. Qui, la musica diventa un manifesto, un grido contro l’estinzione, un’esplorazione sonora che alterna momenti di pura energia a pause contemplative. Il sax di Merlino assume un ruolo quasi narrativo, evocando la lotta per la sopravvivenza, mentre il pianoforte di McDonas tesse un tappeto sonoro che amplifica il senso di urgenza e speranza. “Rivelarsi”, il brano che dà il titolo all’album (10:25), è forse il momento più emblematico del disco. Qui, il dialogo tra i due musicisti raggiunge il suo apice, con un interplay che sembra quasi telepatico. Le note si scontrano e si abbracciano, raccontando una storia di vulnerabilità e coraggio.

Esplorazione e rischio

Con “Phone call to my mind” (6:34), l’atmosfera si fa più introspettiva. Il pianoforte, con il suo andamento spezzato e quasi nervoso, evoca il flusso di pensieri incessante, mentre il sax risponde con frasi che sembrano emergere dal caos interiore. “People experience” (6:24) si distingue per un ritmo pulsante e una struttura più ritmica rispetto agli altri brani. Qui, i due musicisti sembrano esplorare la complessità delle relazioni umane, con momenti di confronto e improvvisi attimi di armonia. L’album si chiude con “No station” (18:24), una traccia monumentale che porta l’ascoltatore in un paesaggio sonoro quasi cinematografico. Il pezzo si sviluppa lentamente, con un crescendo che culmina in un finale travolgente. È un addio che lascia il segno, un ultimo invito a lasciarsi andare alla musica.

Conclusione

Con Rivelarsi, Maria Merlino e Thollem McDonas offrono un disco che non teme di essere audace. È un’esperienza che richiede attenzione e partecipazione emotiva, ma che ripaga l’ascoltatore con una profondità rara.

Voto: 9/10
Un viaggio sonoro imperdibile, capace di emozionare e ispirare.