Arriva l’estate e FREDDO riesce a far galleggiare un brano magico direttamente in acqua, nel mezzo del Mare Mediterraneo. Esce, su tutte le piattaforme digitali, venerdì 24 maggio il suo nuovo singolo “Per Colpa Di”, con un sound in evoluzione che continua a combinare mondi elettronici e chitarre (come nel recedente album "Sinestetica") ma guadagna una matrice ritmica precisa, un codice sonoro che e’ una interpretazione pop di un certo afro-reggae anni 80. Con un groove “elettro-roots” il brano e’ immediato e naturale strizzando l’occhio ad Alpha Blondy e alle atmosfere latino/internazionali alla Manu Chao che aiutano a dare rimandi di terre lontane, e una base coerente al testo e alla tematica.
“Per Colpa Di” è una domanda aperta cui l’autore non sa (e non vuole) rispondere.
L’ispirazione nasce dall’arte contemporanea dello scrolling compulsivo: FREDDO ha osservato come sui social si alternino immagini di sofferenza, di conflitti , di fughe disperate a narrazioni capitalistiche o narcisiste fatte di mode, autocelebrazione e frivolezza. Spesso per darsi un tono impegnato questi due mondi agli antipodi si alternano stridendo negli spazi personali di profili Instagram di tante, troppe persone. Questo brano è come un salvagente a cui aggrapparsi per riportare a galla le coscienze stordite dall’automatismo della creazione e del consumo compulsivo di contenuti. L’interlocutore di FREDDO e’ ogni singolo occidentale che alza la bandiera dei diritti umani in una storia instagram ma nella vita reale magari si gira dall’altra parte davanti al dolore che e’ a tre passi da noi, o li nello stesso mare dove trascorriamo le vacanze estive. E sembra non ci sia mai nessun vero responsabile.
Questo brano, politico, estivo e molto altro, è un nuovo inizio per Freddo, e noi lo abbiamo intervistato a riguardo.
C’è qualcosa riguardo il tuo passato musicale che guardi con nostalgia o rammarico? Qualcosa che insomma avresti fatto in modo diverso?
Nella musica ho fatto tante cose e ho raggiunto tanti traguardi che mi ero prefissato, quindi dai il conto e’ piu’ in positivo direi. Ma forse rimpiango non aver iniziato il progetto “FREDDO” prima. Fino a 5 anni fa lavoravo ai progetti altrui come produttore o musicista poi mi sono accorto che scrivere canzoni mie era il modo piu’ sensato di dar voce ai miei pensieri e alle mie riflessioni riuscendo anche ad autoanalizzarmi attraverso le canzoni. Chissa se l’avessi fatto prima cosa sarebbe stato? Non e’ rammarico pero’, e’ piu’ una curiosita’…tanto alla fine le cose avvengono sempre come e quando devono avvenire!
Come stai vivendo questo clima di forte instabilità politica?È qualcosa che ti preoccupa e ti “blocca”, oppure ti porta a scrivere e produrre di più?
Bloccato mai. Quando sento la parola “politica” ho solo un grande rifiuto dentro. Certo riconosco l’importanza di avere una opinione ragionata (che e’ gia un po’ fare politica) ma il mestiere della politica visto da fuori e’ una cosa assolutamente scoraggiante da osservare di questi tempi. Il mondo non vive un gran momento, ma non sono solo le guerre, le ingiustizie, i silenzi di convenienza o la mala gestione globale, quelle cose ci sono state in ogni epoca storica purtroppo. E’ piuttosto la mancanza di ideali, un luogo di stasi interiore dove siamo piombati in questo mondo occidentale massificato in tutto. Pensarsi liberi perche’ si possiedono piu’ cose dei nostri nonni, perche’ si ha tutto a portata di mano o perche’ si crede alla balla dell’iperconnessione (i social media) come a un gran valore anziche una schiavitu’…un po’ e’ roba che mi fa sorridere e un po’ purtroppo mi toglie speranze nell’umanita’. In molto si lasciano vivere e non si chiedono neanche il perche’. I danni della politica che non da l’esempio, che acconsente al consumo come unico credo, che mente e che non persegue alcun vero ideale ci ha resi distanti, disattenti e manovrabili. Lo preannunciava Pasolini tanto tempo fa… ed anche all’idea di “bene” auspicato da Platone per poter fare politica veramente deve essere andato proprio per storto qualcosa! Forse essere un cantautore, un artista indipendente, sensa padrone e’ la cosa piu’ politica che a me personalmente rimane da fare. Ci credo molto, a tal punto che dopo PER COLPA DI (che solleva delle domande comunque politiche) prestissimo usciro’ con un nuovo singolo che parla proprio di quello… della Politica Italiana. Ho affrontato l’argomento di petto con ironia e una certa leggerezza tagliente, considerando il concetto di politica in senso lato: c’e’ una maniera tutta italiana di fare le cose, che vista da lontano assume talvolta risvolti tragicomici. Ecco come reagisco io, esce tra non molto, ascoltare per credere…
Come racconteresti la scena di Londra in confronto a quella italiana? In quale delle due pensi sia più facile muoversi?
La scena italiana non la conosco molto perche’ stando lontano da anni non ho veri contatti. Da quel poco che ho notato in questi 4 anni di progetto FREDDO nella in Italia se non conosci qualcuno che ti “introduce” (vedi il tema della domanda precedente!) non si entra e non si hanno grosse possibilita’. Londra e’ naturalmente piu’ curiosa, piu’ aperta, e poi piu’ grande come stagno quindi riescono a “bere” piu’ persone. Poi pero’ dipende da cosa si intende per “scena”: quella established e legata a labels, distributori, streams e visibilita’ radio/social media credo segua le stesse regole ovunque. Mentre per gli artisti indipendenti forse a Londra c’e’ ancora una forte attenzione ai live. Qui sia i locali che il pubblico danno possibilita’ agli artisti per farsi conoscere. Peccato io scrivo canzoni in italiano… dovro’ inventarmi qualcosa di piu’ internazionale appena ho finito di dire le cose che voglio dire nella mia lingua!
“Per colpa di”, il tuo ultimo pezzo, solleva diverse questioni. Offre anche una soluzione?
Per carita’! I cantautori non devono dare soluzioni, senno’ il loro lavoro di provocatori, di stimolatori di riflessioni e creatori di emozioni e’ finito. Io ho scritto una canzone che piu’ che una condanna, una accusa o una risposta concreta, e’ solo una domanda lanciata a largo… come un salvagente per chi vuole davvero riflettere e sensibilizzarsi. Per Colpa Di e’ un testo evocativo, in codice, dipinto sopra un linguaggio sonoro che parla di sud del mondo. Mi stanno a cuore sia i temi profondi e sia le contaminazioni musicali, e’ cosi che provo a suscitare emozioni. Quella è’ la mia missione. Piuttosto le soluzioni le dessero i politici che sono bravissimi a parlare di tutto e di niente…
E in che rapporto sei oggi con i tuoi colleghi italiani?
Tranne che qualche amico storico nelle mie Marche o qualche contatto sui social con personaggi cool, qualcuno anche di band affermate con cui scambio battute o poco piu’, non ho purtroppo nessun vero rapporto e collaborazione come vorrei. Sono stato al Milano Music Week a Novembre appena uscito il mio secondo Album Sinestetica, ma al di la’ della bellissima esperienza capisco che faticano tutti e tutti cercano un po’ la stessa cosa… quindi non e’ facile coltivare rapporti se non si e’ gia’ affermati, o non si attiva un vero e proprio giro di collaborazioni. Poi io non sono presente sul territorio e vivere lontano mi penalizza da questo punto di vista. Ma continuo a scrivere e produrre quello che sento onesto per me, e scrivo anche brani pensati per altri: prima o poi qualche mia canzone arrivera’ alle orecchie giuste e magari si apriranno le porte a uno scambio piu’ reale col mio paese. In fondo poi la mia lunga esperienza musicale e il mio mondo londinese potrebbero essere una bellissima moneta di scambio per chi dall’Italia volesse collaborare e scoprire punti di vista diversi di chi e’ fuori dall’Italia. Ci spero sempre e continuo a scrivere e produrre per questo motivo.