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La musica nei videogiochi si è diffusa parecchio grazie all'evoluzione tecnologica.

Dalle prime musiche dei videogiochi sono nate musiche sempre più complesse, fino alla realizzazione delle colonne sonore per i videogiochi, vere e proprie composizioni complesse come quelle dei film.

La musica nei videogiochi ha “giovato” di grandi investimenti: esistono oggi musicisti impegnati nella composizione di partiture espressamente dedicate ai videogiochi che vengono poi eseguite da orchestre sinfoniche, il tutto per rendere la musica coinvolgente e memorabile.

Il ruolo della musica nei videogiochi

Il ruolo della musica nei videogiochi ha assunto sempre di più sfumature di rilievo.

La musica nei videogiochi deve essere in grado di creare dei momenti. Segnare lo scorrere dell'azione, i traguardi raggiunti lungo il percorso e incoraggiare il giocatore a provarci di nuovo per ottenere risultati ancora più soddisfacenti.

La musica è uno strumento in grado di guidare, alimentare e controllare le emozioni dei giocatori, e dare forma alla voce della storia che viene raccontata.

Con il passare degli anni il videogioco si è consacrato sempre di più come una vera e propria esperienza, qualcosa che va oltre al semplice passatempo e che è in grado di suscitare nel giocatore emozioni sempre più forti.

Non lo si può certo negare: la musica è in grado di influenzare il modo in cui percepiamo le scene che ci scorrono davanti quando guardiamo un film, così come quelle che vengono portate sul palco in un videogioco. Quando ascoltiamo una musica malinconica, l'emozione che proviamo è quella di malinconia. Quando ascoltiamo una melodia ritmata, ci vien voglia di ballare. I compositori usano determinate melodie e suoni in base al genere del videogioco. In un horror vengono usate melodie più scure, in grado di metterci ansia. Al contrario, delle melodie più allegre e morbide possono accompagnarci, ad esempio, all’esplorazione di un open world pronto a dischiuderci davanti i più inaspettati misteri. Ovviamente, la musica da sola non è sufficiente a rendere un gioco eccellente, ma è lo strumento imprescindibile per lo sviluppo dell’ambientazione, per il definirsi delle emozioni e il racconto di una storia anche se priva di parole.

In questo senso, allora, ci rendiamo conto che la musica è uno strumento imprescindibile per i videogiochi, data la sua capacità di controllare le emozioni e di stabilire il tono della storia che viene raccontata. Del resto, a differenza del media cinematografico, attraverso un videogioco il giocatore controlla a tutti gli effetti le azioni di un personaggio, lo impersonifica, non fa soltanto da osservatore. Per questo il compito di ogni sviluppatore e di ogni compositore, quando realizza una colonna sonora, è quello di creare un’atmosfera che coinvolga appieno il giocatore.

A livello inconscio, la musica gioca un ruolo fondamentale nell’immedesimazione nei confronti del gioco e del personaggio, il coinvolgimento emotivo ad esso legato e la totale “immersione” nel gioco stesso. La musica dei videogiochi, oltretutto, dev’essere adattabile al contesto del gioco: quando un nemico viene battuto la musica deve cambiare, ed è proprio in questi frangenti che la cosiddetta musica adattiva (o interattiva) aiuta molto gli sviluppatori: grazie al cambio di volume, ritmo, velocità o tonalità, è possibile transitare da un momento di alta tensione ad un momento più soft senza creare ‘interruzioni’ evidenti che potrebbero distogliere l’attenzione dal gioco. La musica dei giochi deve ‘giocarecon le emozioni, e non è per nulla semplice!

I videogiochi sono costituiti da tre componenti. Le prime due sono chiaramente la grafica e l’interattività, e costituiscono il nucleo essenziale del media in questione. Tuttavia, la terza componente è proprio quella relativa al suono – e in particolare la musica – che trasforma i giochi in qualcosa che va oltre la mera fruizione visiva.

Musicisti Videogiochi

Colonne sonore per i videogiochi

Oggi si parla di colonne sonore per i videogiochi, grazie alla loro complessità. La musica nei videogiochi ha la capacità di fissare nella mente di un giocatore emozioni e ricordi. Ha la capacità di condurre il giocatore durante l'intero sviluppo dell'azione e di creare sensazioni che perdurano anche dopo aver spento la console di gioco, la colonna sonora può dirsi di successo quando rimane impressa anche a distanza di tempo.

Chiunque possa fregiarsi del titolo di giocatore, difficilmente potrà dimenticare alcune delle melodie che hanno fatto la storia dei videogames.

Dai 8 bit ai 64 bit

C'è da dire che dalle musiche a 8 bit degli anni '80 alle composizioni mozzafiato delle ultime creazioni, la musica nei videogiochi ne ha fatta di strada.

Con l'arrivo dell'era della tecnologia in 16-bit la musica è completamente cambiata. Con arrangiamenti d'orchestra e compositori di alto livello, la forma della colonna sonora cambia volto e si prepara a standard più elevati. Con i nuovi progressi tecnologici nell’era dei 16 bit gli sviluppatori sono stati in grado di produrre musica qualitativamente superiore, tanto da arrivare a scrivere degli arrangiamenti orchestrali completi. Tra i compositori più cari e influenti non si possono non menzionare ad esempio Jason Hayes (World of Warcraft), Nobuo Uematsu (Final Fantasy) e Robert Prince (Doom).

Il grande passo si compie con i giochi a 32 e 64-bit: la musica ormai non è più un elemento di sottofondo ma diventa una reale parte del tutto, dando il soffio vitale ad atmosfere rarefatte o a scontri epici degni dei più coinvolgenti film d'azione. E' con l’era dei 32 e 64 bit che le colonne sonore sono cambiate per sempre. Grazie a una tecnologia più performante, i compositori hanno potuto trarre maggiore ispirazione anche dall’industria cinematografica: non più soltanto musica di sottofondo e suoni ambientali, dunque, ma vere e proprie colonne sonore in grado non solo di accompagnare l’esperienza di gioco, ma anche di portarla avanti, di integrarla e influenzarla.

Le canzoni con i suoni dei videogiochi

Dagli anni 70 ad oggi, i suoni e le musiche videoludiche hanno ispirato numerosi musicisti nella musica popolare. In particolare la musica dei giochi arcade ha influito nella musica Pop, Hip Hop, ed Electro.

In tempi più recenti, sono nate canzoni basate sui suoni dei videogiochi. Ad esempio Buckner & Garcia hanno prodotto un album di successo dedicato alla musica dei videogiochi nel 1982, dal titolo Pac-Man Fever. Il fondatore Haruomi Hosono degli Yellow Magic Orchestra ha pubblicato nel 1984 un album basato interamente sui campionamenti tratti dai videogiochi intitolato Video Game Music, uno dei primi dischi di musica chiptune e, più in generale, di "videogame music".

In tempi più recenti, i "ritmi videoludici" sono apparsi anche in canzoni quali Tik Tok di Kesha, il singolo più venduto del 2010; U Should Know Better di Robyn e Snoop Dogg; ed Hellbound di Eminem. La musica dei videogiochi ha anche influito su musicisti di musica elettronica, quali Dizzee Rascal e Kieran Hebden.

Concerti nei videogame. Il caso di Fortnite

Il popolare videogame Fortnite ha ospitato vari concerti e ne sta organizzando altri, e si è rivelato un tesoro inaspettato per l’industria musicale, che ha messo in campo nuove opportunità digitali e interattive per gli artisti che non hanno potuto suonare dal vivo a causa del Covid-19.

Sono già tanti gli artisti che hanno aderito a questa iniziativa. Ad esempio Travis Scott ha messo in scena il suo esplosivo spettacolo “Astronomical”, che è stato uno degli eventi in streaming più popolari di sempre.

Fortnite ha ospitato spettacoli di artisti come Ariana Grande, Dillon Francis, Steve Aoki e Deadmau5.

I concerti nei videogiochi hanno dimostrato la loro popolarità, tanto che sono diventati strumenti di marketing per gli artisti che vogliono promuovere la loro musica. Gli show hanno generato un engagement straordinario, Il pubblico è rimasto connesso fino alla fine durante i vari concerti.

In questo scenario, si è deciso di ospitare concerti anche di artisti emergenti, per loro potrebbe rivelarsi una grande opportunità.

Travis Scott fortnite

Canzoni famose e momenti epici nei videogiochi

La giusta canzone può rendere una scena ancora più epica, emozionante, unica e leggendaria. Non solo nel cinema, ma anche nei videogiochi.

Esempio di canzoni famose nei videogiochi?

  • "Stone Cold Crazy" dei Queen nel videogioco di azione e avventura Guardians Of The Galaxy
  • "Obstacles" di Syd Matters nel videogioco Life Is Strange
  • "Love is religion" (The blessed Modanno Remix) di Dua Lipa nel videogioco FIFA
  • "Heat Waves" di Glass Animals nel videogioco FIFA
  • "Here’s To You" di Ennio Morricone/Joan Baez nel videogioco d'azione Metal Gear Solid
  • "Little Man" (Exemen Works) di Sia nel videogioco FIFA

Ci sono anche canzoni nate per i videogiochi che poi sono diventate famose, come:

  • "Awaken" (ft. Valerie Broussard) del videogioco League of Legends
  • "Legends Never Die" (ft. Against The Current) del videogioco League of Legends

La storia della musica per videogiochi

Nata negli anni 70, la musica per i videogiochi aveva come obiettivo quello di intrattenere. Le prime musiche per videogiochi erano generalmente monofoniche, suonate adoperando apparecchiature quali computer e sintetizzatori, e venivano messe in loop. Ad esempio Pac-Man della Namco (1980) composti da Toshio Kai o Pole Position (1982) di Nobuyuki Ohnogi. Il primo videogioco a presentare una colonna sonora dotata di un sottofondo continuo fu quella di Space Invaders della Taito Corporation (1978), realizzata da Tomohiro Nishikado.

Quando i videogiochi divennero un fenomeno di massa negli anni 80, le rispettive colonne sonore venivano ‘generate’ da chip-sintetizzatori. Alcuni videogiochi iniziarono ad adoperare, oltre ai sintetizzatori ed ai computer, apparecchiature digitali e campionamenti per fare musica. Rally-X della Namco, uscito nel 1980, fu probabilmente il primo videogame a presentare una colonna sonora realizzata con un convertitore di segnale analogico (DAC) per riprodurre note campionate. Il famoso “Chiptune“, un sintetizzatore analogico a 3 voci installato sul Commodore C64, è diventato un oggetto di culto.

Oltre ai giochi arcade, avvennero importanti innovazioni anche nella musica dei giochi per PC, grazie alle schede audio FM digitali, presenti in alcuni computer giapponesi della Yamaha, che permisero alle musiche di essere ulteriormente complesse. Queste schede audio permettevano di "riprodurre un suono caldo e piacevole" che musicisti quali Yuzo Koshiro e Takeshi Abo utilizzarono per comporre musica oggi riconosciuta come chiptune. Grazie all’incremento della potenza dei processori, divenne possibile lanciare file audio digitali all’interno di un gioco. L’avvenimento permise di elaborare colonne sonore molto più realistiche e complesse, senza sottostare ai limiti dell’hardware.

Nei primi giochi arcade/console, le colonne sonore avevano tratti cartoon, canzoni molto allegre, come ad esempio i suoni di Super Mario. Nonostante le limitazioni, però, le colonne sonore di svariati giochi (Zelda, Mega Man, Final Fantasy) sono entrate nella storia per via del “mood” che riuscivano ad attribuire al gioco: le grafiche e suoni 8 bit riuscivano a impressionare e far sognare i ragazzini degli anni ’80 tanto quanto i giochi moderni con colonne sonore cinematiche fanno con la generazione attuale. Compositori quali Yoko Shinomura, Manami Matsumahe e Koji Kondo hanno contribuito in modo immenso al mondo dei videogiochi.

Lungo la seconda metà degli anni ottanta, la commercializzazione di videogiochi dotati di software sempre più potenti permise un considerevole miglioramento della qualità sonora delle loro musiche. Compositori rappresentativi che le realizzarono in questi anni furono Nobuo Uematsu che realizzo le musiche per "Final Fantasy"; Kōji Kondō che realizzò le musiche per "Super Mario Bros", The Legend of Zelda"; Rob Hubbard che realizzò le musiche per "Monty On the Run" e "International Karate"; Hiroshi Kawaguchi che realizzò le musiche per "Space Harrier", "Hang-On", "Out Run"; Kōichi Sugiyama che realizzò le musiche per "Dragon Quest", e tanti altri.

A partire dalla fine dello stesso decennio, la musica dei videogiochi iniziò ad essere venduta su larga scala in Giappone: il fenomeno spinse compagnie videoludiche statunitensi, quali la Sierra Cinemaware e la Interplay, a dare maggiore importanza alla qualità artistica della musica videoludica.

Mentre le console casalinghe si avvicinavano alla quarta generazione (o era dei 16-bit), quell'approccio ibrido continuò ad essere usato.

A partire dagli anni novanta, la musica per videogiochi iniziò a presentare sonorità realizzate con strumenti musicali veri e propri. Questo fu dovuto all'evoluzione dei computer che divennero, grazie alle capacità di contenimento dei dati dei giochi, sempre più rapidi e potenti. Una delle prime console a presentare "passi avanti" in questo senso fu la Sega Mega CD commercializzata in Giappone nel 1991.

Il passaggio ai file audio digitali rivoluzionò il mondo dei videogiochi, aprendo possibilità infinite ai sound designers: tutto ciò che si poteva usare nel cinema, si poteva usare anche nei giochi! Le colonne sonore dei videogiochi moderni non sono diverse da quelle hollywoodiane: temi musicali ricorrenti legati a particolari personaggi o azioni, strumenti classici, fiati, ottoni e dinamica a non finire.