La vita è la più bella opera d’arte! Ognuno di noi dovrebbe, secondo me, vivere con queste parole ben stampate in testa.
La redazione di Musyance mi chiede se mi può interessare scrivere un articolo su “l’importanza di esprimersi come artista senza farsi influenzare da altri fattori” e la ringrazio.
Ora, pensate se ognuno di noi vivesse la propria vita facendosi influenzare da altri fattori… Sarebbe ancora “la propria vita”? O ne sarebbe un’altra, lontana da quella che più ci appartiene? Sarebbe una vita felice?
Certo, molti di voi staranno già pensando che è impossibile non farsi influenzare, che tutti, volenti o nolenti, sono influenzati o influenzabili… Giusto. Lo penso anch’io… E qui entra in gioco l’arte!
L’arte è il nostro specchio! La nostra anima che si manifesta sotto forma di danza, poesia, musica, scultura… e dà voce a ciò che di più autentico siamo. Così la nostra anima (o, se vogliamo, il nostro “io” più profondo) ci ricorda chi siamo e ci riavvicina a noi stessi. E’ la Felicità che ci vede smarriti e riemerge in superficie per prenderci per mano e riportarci sulla sua strada.
Più saremo in grado di sentire la nostra arte, di favorire questa sua riemersione, più la nostra immagine allo specchio sarà autentica!
L’arte può quindi essere un prezioso vademecum per la Felicità perché, come dicevo, ci può aiutare ad aderire il più possibile alla nostra natura. A ciò che vogliamo di più essere. Alla nostra vita più desiderata.
Come fare a raggiungere questa Felicità, sorella gemella della Libertà?
E’ necessario uscire da tutti quegl’ingranaggi dentro i quali ci hanno incastrato, il più delle volte contro la nostra più viscerale volontà! Ci hanno addirittura insegnato a combattere questa volontà! A reprimerla, allontanarla. “E’ il male!” Ci dicevano… “Ti porterà alla fame! Alla solitudine!” Ci indottrinavano...
Ma perché combattere una natura così bella, in quanto vera? Perché andare contro noi stessi, contro i nostri desideri più sinceri? Per essere accettati da questa società e poter beneficiare, quindi, di tutti i “vantaggi” a essa connessi? Purtroppo credo di sì. Penso che la maggior parte di noi si accontenti di aderire alla massa, piuttosto che alla propria indole. Ma il prezzo da pagare per tutti questi “vantaggi” è la “spersonificazione” da se stessi! Un prezzo troppo caro, a mio parere, perché porta inevitabilmente all’infelicità.
Questi sono concetti che mi stanno molto a cuore, tanto da svilupparli praticamente in quasi tutte le mie opere (romanzo, poesie e canzoni). Come nel brano “Sàlvati”, per esempio… “…Io mi sono salvato da un mondo malato
fatto d’inganni e apparenze, falsità e convenienze.
Io mi sono salvato e l’ho fatto da solo,
esci da questo fumo e riprendi il tuo volo,
ma quel volo che è tuo, solo tu sai com’è,
lascia stare la gente che ci arrivi da te…”
…Ma anche in “Girato l’angolo”, “Lo scemo del paese”, “Addio posto fisso”, “Tieniti stretto” e tante altre ancora…
In “Dannato grembiule”, poi, ci sono andato giù pesante:
“A me le divise non hanno insegnato che a fare come gl’altri mi sarei realizzato, se quando mi guardo intorno vedo solo dolore, infinita tristezza e tanta frustrazione: c’è chi veste la tonaca, chi la toga, chi il camice, chi alla moda, dimenticando di mettere l’anima per prima cosa! A me le divise hanno solo insegnato che invece proprio a esser me stesso mi sono salvato, quando bambino il grembiule ho odiato e col pensiero mi sono librato più in alto dell’omologazione, di un credo inculcato, per un dio, per un capo, per quel SOLDO DANNATO! Questo è il mio verbo che hai censurato perché la Libertà ti ha sempre terrorizzato; e la Verità, sua sorella gemella, non ti conviene e hai sempre insabbiato o manipolato… Ed è proprio per questo che sei spacciato!”
Infine, ne “Il valzer del tempo perso” (vi svelo un segreto ;) ), ho magicamente fatto sì che una chitarra si ribellasse al suo chitarrista convinto che il suonarla fosse solo una perdita di tempo.
“Mi chiedo se sei proprio tu o se qualcuno ti abbia plagiato! Hai scordato che ogni sera sei proprio tu a cercarmi con smania! Mille ore, sempre più intense, cibo per l’anima e ora mi dici che è solo tempo perso! Molta gente vive inseguendo un esempio di qualcun altro… Ha smarrito per sempre il bimbo che aveva dentro, come te ora con me: ti convinci che a esser felici sia solo tempo perso! Dai! Non cercarti alibi! Affronta i tuoi mostri d’infanzia: le morali, i tabù, i divieti del prete o della maestra… I tuoi genitori, la loro incolpevole incapacità di amare, le loro paure: la morte, la fame, la reputazione… Al mondo troverai mille scuse per giustificare la tua infelicità! Salva quel bimbo! Prendi in mano la tua vita! Stringila! Stringila forte! Non senti? Non mi senti? …Stringiamoci! Stringiamoci forte! …Io, io… Vibro solo per te: le mie corde pizzichi appena e io vibro per ogni tuo respiro che fai insieme a me… Siamo vivi! Siamo noi stessi! Cibo per l’anima e ora tu dici che è solo tempo perso!”
Ma allora, sicuramente mi chiederete, solo l’artista può essere felice?
Assolutamente sì (secondo me), ma non temete! La buona notizia è che tutti siamo potenziali artisti!
Tutti noi possiamo essere liberi! Liberi di essere. Semplicemente essere. Senza dover essere. Essere ciò che si vuole. Vivere come si vuole. Vivere. Semplicemente vivere. Senza dover dare un’importanza “sociale” alla nostra vita. Perché, come canto nella mia “La gente discute”, ogni vita è già di per sé importante e non ha bisogno di alcuna “affermazione sociale e/o economica”! …Tanto la morte arriverà, per tutti, e non ci farà paura! Perché vivere è semplicemente meraviglioso!
Ricorda: la tua vita è la più bella opera d’arte!
Con affetto,
Raffaele Rubino