Japanese Ghost Army è una band italiana. Il loro nuovo EP s'intitola "Ok Laptop".
Com'è nata la vostra band? Che musica fate?
Domenico: La nostra band nasce per caso un sabato sera alla disperata ricerca di qualcuno che suonasse con me, mentre parlavo con un mio amico, suo fratello si è fatto avanti, Ciro.
Ciro: Dopo un veloce accordo ci siamo organizzati per una prova a casa mia, e da questa poi è nato il brano d'apertura del nostro EP. Non è stato facile trovare il giusto groove ai riff "storti" di Domenico ma alla fine abbiamo trovato il connubio perfetto tra i nostri modi di suonare.
Domenico e Ciro: La nostra musica è fortemente legata al math rock e post rock ma con una forte vena sperimentale.
Quali sono state le tappe più importanti del vostro percorso musicale?
Ciro: Sicuramente una tappa importante sono state le prime prove a casa mia perché senza limiti di tempo come in sala prove abbiamo avuto modo di gettare le basi del nostro sound. Un altra tappa importante sono state le registrazioni definitive del nostro EP.
E' uscito il vostro EP "OK Laptop" Ce ne volete parlare?
Domenico: Partiamo col dire che il nostro EP, per causa Covid, è stato posticipato più volte. Abbiamo registrato il primo brano (22 accent) a febbraio 2020, poi c'è stato il lockdown, questo ci ha dato modo di sviluppare meglio gli altri brani, che con i continui cambi di bassista, erano sempre punto e a capo. Così abbiamo deciso che le fondamenta del gruppo rimanevamo io e Ciro, avvalendoci però di un nostro caro amico, Antonio Scimonetti (The Mushrooms, Butterfly Effect) al basso. Appena c'è stata la possibilità ci siamo organizzati per registrare, ma non in uno studio. Per ricreare lo stesso ambiente delle registrazioni di febbraio, sotto consiglio del nostro produttore, Danilo Turco, abbiamo deciso di registrare l'EP in una villa che ci è stata gentilmente concessa da una nostra amica. OK LAPTOP è quindi il frutto di 4 persone, 8 microfoni, una scheda audio e un laptop.
Qual è il messaggio che volete comunicare attraverso le vostre canzoni?
Domenico: Sicuramente ci sono tanti riferimenti alle nostre vite, in modo particolare dal mio punto di vista essendo il principale autore dei testi. Nel complesso tentiamo di trasmettere un messaggio sperimentale ma coinciso, il manifesto noise di 2 scoppiati che fanno della musica il loro dovere.
Ci sono degli artisti a cui vi ispirate per la vostra musica?
Ciro: La mia principale influenza musicale sono sicuramente i Led Zeppelin, devo moltissimo anche ai Deep purple, Sistem of a Down e a batteristi come JoJo Mayer, Charly Antolini e buddy Rich.
Domenico: Per quanto mi riguarda, l'ascolto dei Karate ha influenzato notevolmente il mio modo di suonare, come del resto anche i Verdena, i Sigur Ros e gli Orange Beach.
Io e Ciro condividiamo inoltre l'amore malato per King Crimson e Radiohead.
Quali sono i pro e i contro dell'era digitale?
Domenico e Ciro: I pro sono sicuramente che, in tempi come questi, le piattaforme digitali, le webzine e le web radio supportano e danno visibilità agli artisti. Il contro, per quanto possa sembrare un paradosso, è che è forse fin troppo facile.
Cosa possiamo aspettarci per il futuro della musica?
Domenico e Ciro: Ci aspettiamo in futuro che la musica sia più meritocratica, meno dipendente dai talent e dai reels.