Fabrizio De André è stato tra i più importanti e influenti cantautori italiani, con all'attivo 14 album in studio, e uno degli esponenti della cosiddetta scuola genovese, insieme a Gino Paoli, Luigi Tenco, Umberto Bindi e Bruno Lauzi.
Il suo stile è molto riconosciuto per mettere focus sulle "storie", storie che parlano d'amore, di vita quotidiana, ma anche di personaggi emarginati, ribelli.
Ma quali sono le sue canzoni più belle?
- "Bocca di Rosa"
- "La guerra di Piero"
- "Il pescatore"
- "La canzone dell'amore perduto"
- "Andrea"
- "La canzone di Marinella"
- "Amico fragile"
- "Dolcenera"
- "Amore che vieni, amore che vai"
- "Via del Campo"
- "Volta la carta"
- "Don Raffaè"
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Classifica delle più belle canzoni di Fabrizio De Andrè
La chiamavano Bocca di Rosa
metteva l'amore, metteva l'amore
la chiamavano Bocca di Rosa
metteva l'amore sopra a ogni cosa
Appena scesa alla stazione
del paesino di Sant'Ilario
tutti s'accorsero con uno sguardo
che non si trattava d'un missionario
C'è chi l'amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
Bocca di Rosa nè l'uno, né l'altro
lei lo faceva per passione
Ma la passione spesso conduce
a soddisfare le proprie voglie
senza indagare se il concupito
ha il cuore libero oppure ha moglie
e fu così che da un giorno all'altro
Bocca di Rosa si tirò addosso
l'ira funesta delle cagnette
a cui aveva sottratto l'osso
Ma le comari d'un paesino
non brillano certo in iniziativa
le contromisure fino a quel punto
si limitavano all'invettiva
Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel Tempio
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio
così una vecchia mai stata moglie
senza mai figli, senza più voglie
si prese la briga e di certo il gusto
di dare a tutte il consiglio giusto
e rivolgendosi alle cornute
le apostrofò con parole argute
"il furto d'amore sarà punito - disse
dall'Ordine Costituito"
Ma quelle andarono dal commissario
e dissero senza parafrasare:
"quella schifosa ha già troppi clienti
più di un consorzio alimentare"
Ed arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi, con i pennacchi
ed arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi e con le armi.
Spesso gli sbirri e i carabinieri
Al proprio dovere vengono meno
ma non quando sono in alta uniforme
e l'accompagnarono al primo treno
Alla stazione c'erano tutti
dal commissario al sacrestano
alla stazione c'erano tutti
con gli occhi rossi e il cappello in mano
A salutare chi per un poco
senza pretese, senza pretese
a salutare chi per un poco
portò l'amore nel paese
C'era un cartello giallo con una scritta nera
diceva: "Addio Bocca di Rosa
con te se ne parte la primavera"
Ma una notizia un pò originale
non ha bisogno di alcun giornale
come una freccia dall'arco scocca
vola veloce di bocca in bocca
Alla stazione successiva
molta più gente di quando partiva
chi manda un bacio, chi getta un fiore
chi si prenota per due ore
Persino il parroco che non disprezza
fra un Miserere e un'Estrema Unzione
il bene effimero della bellezza
la vuole accanto in processione
E con la Vergine in prima fila
e Bocca di Rosa poco lontano
si porta a spasso per il paese
l'amore sacro e l'amor profano
Dormi sepolto in un campo di grano
Non è la rosa, non è il tulipano
Che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
Ma son mille papaveri rossi
Lungo le sponde del mio torrente
Voglio che scendano i lucci argentati
Non più i cadaveri dei soldati
Portati in braccio dalla corrente
Così dicevi ed era d'inverno
E come gli altri verso l'inferno
Te ne vai triste come chi deve
Il vento ti sputa in faccia la neve
Fermati Piero, fermati adesso
Lascia che il vento ti passi un po' addosso
Dei morti in battaglia ti porti la voce
Chi diede la vita ebbe in cambio una croce
Ma tu non lo udisti e il tempo passava
Con le stagioni a passo di giava
Ed arrivasti a passarar la frontiera
In un bel giorno di primavera
E mentre marciavi con l'anima in spalle
Vedesti un uomo in fondo alla valle
Che aveva il tuo stesso identico umore
Ma la divisa di un altro colore
Sparagli Piero, sparagli ora
E dopo un colpo sparagli ancora
Fino a che tu non lo vedrai esangue
Cadere in terra a coprire il suo sangue
E se gli sparo in fronte o nel cuore
Soltanto il tempo avrà per morire
Ma il tempo a me resterà per vedere
Vedere gli occhi di un uomo che muore
E mentre gli usi questa premura
Quello si volta, ti vede e ha paura
Ed imbracciata l'artiglieria
Non ti ricambia la cortesia
Cadesti a terra senza un lamento
E ti accorgesti in un solo momento
Che il tempo non ti sarebbe bastato
A chiedere perdono per ogni peccato
Cadesti a terra senza un lamento
E ti accorgesti in un solo momento
Che la tua vita finiva quel giorno
E non ci sarebbe stato un ritorno
Ninetta mia, a crepare di maggio
Ci vuole tanto, troppo coraggio
Ninetta bella, dritto all'inferno
Avrei preferito andarci in inverno
E mentre il grano ti stava a sentire
Dentro alle mani stringevi il fucile
Dentro alla bocca stringevi parole
Troppo gelate per sciogliersi al sole
Dormi sepolto in un campo di grano
Non è la rosa, non è il tulipano
Che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
Ma sono mille papaveri rossi
All'ombra dell'ultimo sole
S'era assopito un pescatore
E aveva un solco lungo il viso
Come una specie di sorriso
Venne alla spiaggia un assassino
Due occhi grandi da bambino
Due occhi enormi di paura
Eran gli specchi di un'avventura
E chiese al vecchio dammi il pane
Ho poco tempo e troppa fame
E chiese al vecchio dammi il vino
Ho sete e sono un assassino
Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
Non si guardò neppure intorno
Ma versò il vino e spezzò il pane
Per chi diceva ho sete e ho fame
E fu il calore di un momento
Poi via di nuovo verso il vento
Davanti agli occhi ancora il sole
Dietro alle spalle un pescatore
Dietro alle spalle un pescatore
E la memoria è già dolore
È già il rimpianto d'un aprile
Giocato all'ombra di un cortile
Vennero in sella due gendarmi
Vennero in sella con le armi
Chiesero al vecchio se lì vicino
Fosse passato un assassino
Ma all'ombra dell'ultimo sole
S'era assopito il pescatore
E aveva un solco lungo il viso
Come una specie di sorriso
E aveva un solco lungo il viso
Come una specie di sorriso
Ricordi sbocciavano le viole
Con le nostre parole
Non ci lasceremo mai
Mai e poi mai
Vorrei dirti, ora, le stesse cose
Ma come fan presto, amore
Ad appassire le rose
Così per noi
L'amore che strappa i capelli
È perduto ormai
Non resta che qualche svogliata carezza
E un po' di tenerezza
E quando ti troverai in mano
Quei fiori appassiti
Al sole d'un aprile
Ormai lontano, li rimpiangerai
Ma sarà la prima
Che incontri per strada
Che tu coprirai d'oro
Per un bacio mai dato
Per un amore nuovo
E sarà la prima che incontri per strada
Che tu coprirai d'oro
Per un bacio mai dato
Per un amore nuovo
Andrea si è perso, si è perso e non sa tornare
Andrea si è perso, si è perso e non sa tornare
Andrea aveva un amore: riccioli neri
Andrea aveva, aveva un dolore: riccioli neri
C'era scritto sul foglio ch'era morto sulla bandiera
C'era scritto e la firma era d'oro, era firma di re
Ucciso sui monti di Trento dalla mitraglia
Ucciso sui monti di Trento dalla mitraglia
Occhi di bosco, contadino del regno, profilo francese
Occhi di bosco, soldato del regno, profilo francese
E Andrea l'ha perso, ha perso l'amore, la perla più rara
E Andrea ha in bocca, ha in bocca un dolore, la perla più scura
Andrea coglieva, raccoglieva violette ai bordi del pozzo
Andrea gettava riccioli neri nel cerchio del pozzo
Il secchio gli disse, gli disse: "Signore, il pozzo è profondo"
"Più fondo del fondo, degli occhi, della notte e del pianto"
Lui disse: "Mi basta, mi basta che sia più profondo di me"
Lui disse: "Mi basta, mi basta che sia più profondo di me"
Questa di Marinella è la storia vera
Che scivolò nel fiume a primavera
Ma il vento che la vide così bella
Dal fiume la portò sopra una stella
Sola senza il ricordo di un dolore
Vivevi senza il sogno d'un amore
Ma un re senza corona e senza scorta
Bussò tre volte un giorno alla tua porta
Bianco come la luna il suo cappello
Come l'amore rosso il suo mantello
Tu lo seguisti senza una ragione
Come un ragazzo segue l'aquilone
E c'era il sole e avevi gli occhi belli
Lui ti baciò le labbra ed i capelli
C'era la luna e avevi gli occhi stanchi
Lui pose le sue mani sui tuoi fianchi
Furono baci e furono sorrisi
Poi furono soltanto i fiordalisi
Che videro con gli occhi delle stelle
Fremere al vento e ai baci la tua pelle
Dicono poi che mentre ritornavi
Nel fiume, chissà come, scivolavi
E lui che non ti volle creder morta
Bussò cent'anni ancora alla tua porta
Questa è la tua canzone, Marinella
Che sei volata in cielo su una stella
E come tutte le più belle cose
Vivesti solo un giorno, come le rose
E come tutte le più belle cose
Vivesti solo un giorno, come le rose
Evaporato in una nuvola rossa
In una delle molte feritoie della notte
Con un bisogno d'attenzione e d'amore
Troppo, se mi vuoi bene piangi
Per essere corrisposti
Valeva la pena divertirvi le serate estive
Con un semplicissimo "Mi ricordo"
Per osservarvi affittare un chilo d'erba
Ai contadini in pensione e alle loro donne
E regalare a piene mani oceani
Ed altre, ed altre onde ai marinai in servizio
Fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli
Senza rimpiangere la mia credulità
Perché già
Dalla prima trincea
Ero più curioso di voi
Ero molto più curioso di voi
E poi sospeso dai vostri "Come sta"
Meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci
Tipo "Come ti senti amico, amico fragile
Se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te"
"Lo sa che io ho perduto due figli"
"Signora lei è una donna piuttosto distratta"
E ancora ucciso dalla vostra cortesia
Nell'ora in cui un mio sogno
Ballerina di seconda fila
Agitava per chissà quale avvenire
Il suo presente di seni enormi
E il suo cesareo fresco
Pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
Debba in qualche modo incominciare una chitarra
E poi seduto
In mezzo ai vostri arrivederci
Mi sentivo meno stanco di voi
Ero molto meno stanco di voi
Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta
Fino a vederle spalancarsi la bocca
Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli
Di parlare ancora male e ad alta voce di me
Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo
Con una scatola di legno che dicesse perderemo
Potevo chiedervi come si chiama il vostro cane
Il mio è un po' di tempo che si chiama Libero
Potevo assumere un cannibale al giorno
Per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle
Potevo attraversare litri e litri di corallo
Per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci
E mai che mi sia venuto in mente
Di essere più ubriaco di voi
Di essere molto più ubriaco di voi
Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'é
Amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê
Amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è
Amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê
Nera che porta via che porta via la via
Nera che non si vedeva da una vita intera così dolcenera nera
Nera che picchia forte che butta giù le porte
Nu l'è l'aegua ch'à fá baggiá
Imbaggiâ imbaggiâ
Nera di malasorte che ammazza e passa oltre
Nera come la sfortuna che si fa la tana dove non c'è luna luna
Nera di falde amare che passano le bare
Âtru da stramûâ
 nu n'á â nu n'á
Ma la moglie di Anselmo non lo deve sapere
Ché è venuta per me
È arrivata da un'ora
E l'amore ha l'amore come solo argomento
E il tumulto del cielo ha sbagliato momento
Acqua che non si aspetta altro che benedetta
Acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale sale
Acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte
Nu l'è l'aaegua de 'na rammâ
'n calabà 'n calabà
Ma la moglie di Anselmo sta sognando del mare
Quando ingorga gli anfratti si ritira e risale
E il lenzuolo si gonfia sul cavo dell'onda
E la lotta si fa scivolosa e profonda
Amiala cum'â l'aria amìa cum'â l'è cum'â l'è
Amiala cum'â l'aria amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê
Acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti
Acqua per fotografie per cercare I complici da maledire
Acqua che stringe I fianchi tonnara di passanti
Âtru da camallâ
 nu n'à â nu n'à
Oltre il muro dei vetri si risveglia la vita
Che si prende per mano
A battaglia finita
Come fa questo amore che dall'ansia di perdersi
Ha avuto in un giorno la certezza di aversi
Acqua che ha fatto sera che adesso si ritira
Bassa sfila tra la gente come un innocente che non c'entra niente
Fredda come un dolore Dolcenera senza cuore
Atru de rebellâ
 nu n'à â nu n'à
E la moglie di Anselmo sente l'acqua che scende
Dai vestiti incollati da ogni gelo di pelle
Nel suo tram scollegato da ogni distanza
Nel bel mezzo del tempo che adesso le avanza
Così fu quell'amore dal mancato finale
Così splendido e vero da potervi ingannare
Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'é
Amiala cum'â l'aria ch'â l'è lê ch'â l'è lê
Amiala cum'â l'aria amìa amia cum'â l'è
Amiala ch'â l'arìa amia ch'â l'è lê ch'â l'è lê
Quei giorni perduti a rincorrere il vento
A chiederci un bacio e volerne altri cento
Un giorno qualunque li ricorderai
Amore che fuggi da me tornerai
Un giorno qualunque li ricorderai
Amore che fuggi da me tornerai
E tu che con gli occhi di un altro colore
Mi dici le stesse parole d'amore
Fra un mese fra un anno scordate le avrai
Amore che vieni da me fuggirai
Fra un mese fra un anno scordate le avrai
Amore che vieni da me fuggirai
Venuto dal sole o da spiagge gelate
Perduto in novembre o col vento d'estate
Io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
Amore che vieni, amore che vai
Io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
Amore che vieni, amore che vai
Via del Campo, c'è una graziosa
Gli occhi grandi color di foglia
Tutta notte sta sulla soglia
Vende a tutti la stessa rosa
Via del Campo, c'è una bambina
Con le labbra color rugiada
Gli occhi grigi come la strada
Nascon fiori dove cammina
Via del Campo, c'è una puttana
Gli occhi grandi color di foglia
Se di amarla ti vien la voglia
Basta prenderla per la mano
E ti sembra di andar lontano
Lei ti guarda con un sorriso
Non credevi che il paradiso
Fosse solo lì al primo piano
Via del Campo, ci va un illuso
A pregarla di maritare
A vederla salir le scale
Fino a quando il balcone è chiuso
Ama e ridi se amor risponde
Piangi forte se non ti sente
Dai diamanti non nasce niente
Dal letame nascono i fior
Dai diamanti non nasce niente
Dal letame nascono i fior
C'è una donna che semina il grano
Volta la carta si vede il villano
Il villano che zappa la terra
Volta la carta viene la guerra
Per la guerra non c'è più soldati
A piedi scalzi son tutti scappati
Angiolina cammina cammina sulle sue scarpette blu
Carabiniere l'ha innamorata, volta la carta e lui non c'è più
Carabiniere l'ha innamorata, volta la carta e lui non c'è più
C'è un bambino che sale un cancello
Ruba ciliege e piume d'uccello
Tira sassate non ha dolori
Volta la carta c'è il fante di cuori
Il fante di cuori che è un fuoco di paglia
Volta la carta il gallo ti sveglia
Angiolina alle sei di mattina s'intreccia i capelli con foglie d'ortica
Ha una collana di ossi di pesca, la gira tre volte intorno alle dita
Ha una collana di ossi di pesca, la conta tre volte in mezzo alle dita, ehi
Mia madre ha un mulino e un figlio infedele
Gli inzucchera il naso di torta di mele
Mia madre e il mulino son nati ridendo
Volta la carta c'è un pilota biondo
Pilota biondo camicie di seta
Cappello di volpe sorriso da atleta
Angiolina seduta in cucina che piange, che mangia insalata di more
Ragazzo straniero ha un disco d'orchestra, che gira veloce che parla d'amore
Ragazzo straniero ha un disco d'orchestra, che gira che gira che parla d'amore, ehi
Madamadorè ha perso sei figlie
Tra i bar del porto e le sue meraviglie
Madamadorè sa puzza di gatto
Volta la carta e paga il riscatto
Paga il riscatto con le borse degli occhi
Piene di foto di sogni interrotti
Angiolina ritaglia giornali, si veste da sposa, canta vittoria
Chiama i ricordi col loro nome, volta la carta e finisce in gloria
Chiama i ricordi col loro nome, volta la carta e finisce in gloria, ehi
Io mi chiamo Pasquale Cafiero
E son brigadiero del carcere, oiné
Io mi chiamo Cafiero Pasquale
E sto a Poggio Reale dal '53
E al centesimo catenaccio
Alla sera mi sento uno straccio
Per fortuna che al braccio speciale
C'è un uomo geniale che parla co' me
Tutto il giorno con quattro infamoni
Briganti, papponi, cornuti e lacchè
Tutte l'ore co' 'sta fetenzia
Che sputa minaccia e s'a piglia co' me
Ma alla fine m'assetto papale
Mi sbottono e mi leggo 'o giornale
Mi consiglio con don Raffae'
Mi spiega che penso e bevimm' 'o café
Ah, che bell' 'o cafè
Pure in carcere 'o sanno fa
Co' a ricetta ch'a Ciccirinella
Compagno di cella, c'ha dato mammà
Prima pagina, venti notizie
Ventuno ingiustizie e lo Stato che fa
Si costerna, s'indigna, s'impegna
Poi getta la spugna con gran dignità
Mi scervello e m'asciugo la fronte
Per fortuna c'è chi mi risponde
A quell'uomo sceltissimo immenso
Io chiedo consenso a don Raffae'
Un galantuomo che tiene sei figli
Ha chiesto una casa e ci danno consigli
Mentre 'o assessore, che Dio lo perdoni
'Ndrento a 'e roulotte ci alleva i visoni
Voi vi basta una mossa, una voce
C'ha 'sto Cristo ci levano 'a croce
Con rispetto, s'è fatto le tre
Volite 'a spremuta o volite 'o cafè?
Ah, che bell' 'o cafè
Pure in carcere 'o sanno fa
Co' a ricetta ch'a Ciccirinella
Compagno di cella, c'ha dato mammà
Ah, che bell' 'o café
Pure in carcere 'o sanno fa
Co' a ricetta di Ciccirinella
Compagno di cella, preciso a mammà
Ca' ci sta l'inflazione, la svalutazione
E la borsa ce l'ha chi ce l'ha
Io non tengo compendio che chillo stipendio
E un ambo se sogno 'a papà
Aggiungete mia figlia Innocenza
Vuo' 'o marito, non tiene pazienza
Non vi chiedo la grazia pe' me
Vi faccio la barba o la fate da sé?
Voi tenete un cappotto cammello
Che al maxi-processo eravate 'o cchiù bello
Un vestito gessato marrone
Così ci è sembrato alla televisione
Pe' 'ste nozze vi prego, Eccellenza
Mi prestasse pe' fare presenza
Io già tengo le scarpe e 'o gilley
Gradite 'o Campari o volite o cafè?
Ah, che bell' 'o café
Pure in carcere 'o sanno fa
Co' a ricetta ch'a Ciccirinella
Compagno di cella, cc'ha dato mammà
Ah, che bell' 'o café
Pure in carcere 'o sanno fa
Co' a ricetta di Ciccirinella
Compagno di cella, preciso a mammà
Qui non c'è più decoro, le carceri d'oro
Ma chi l'ha mai viste chissà
Chiste so' fatiscienti, pe' chisto i fetienti
Si tengono l'immunità
Don Raffae' voi politicamente
Io ve lo giuro, sarebbe 'nu santo
Ma 'ca dinto voi state a pagà
E fora chist'ati se stanno a spassa'
A proposito tengo 'nu frate
Che da quindici anni sta disoccupato
Che s'ha fatto cinquanta concorsi
Novanta domande e duecento ricorsi
Voi che date conforto e lavoro
Eminenza, vi bacio, v'imploro
Chillo duorme co' mamma e con me
Che crema d'Arabia ch'è chisto cafè
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