Chi, al giorno d’oggi, non ha mai sentito parlare di talent show? Sicuramente una formula vincente per mettersi in mostra e arrivare all’obiettivo di “andare in televisione”. Ed è proprio questo il problema: perché un aspirante musicista dovrebbe porsi l’obiettivo di farsi vedere in TV? Non dovrebbe far ascoltare la sua musica?
Secondo il mio modo di pensare la musica è dal vivo. Punto. Non esistono scorciatoie. Le ossa si fanno con la gavetta, suonando e risuonando con conseguenti elogi e, soprattutto, inevitabili delusioni da mandare giù e digerire per poi ripartire più carichi di prima.
Il ragionamento che mi è capitato di sentire spesso da ragazzi della fascia di 20-25 anni è questo: “Vado ad un talent e sfondo!”… con un background di 0 concerti ma tanti video dal telefonino messi su YouTube che hanno tantissime visualizzazioni. Non funziona così! Ed è ancora più triste usare la musica per provare a diventare famosi. Se si fa musica bisogna credere in quel che si fa, non deve essere un mezzo per raggiungere altri obiettivi.
E non è un caso che il ricambio generazionale dei musicisti sia in vertiginoso calo. Io sono un over 30 e continuo a vedere “girare” sempre le stesse band di dieci anni fa e continuo giorno per giorno, purtroppo, a vederne molte sciogliersi per problemi vari. Questo ultimo purtroppo ci può stare e fa parte della vita ma… dove sono i ventenni? A fare la fila ai talent show per, finalmente, sfondare! Non a suonare nei locali.
Quindi, mi rivolgo agli spettatori dei suddetti talent show: se continuerete a guardarli ucciderete lentamente (ma neanche tanto) la musica dal vivo oltre ad illudere giovani ragazzi di potercela fare e diventare famosi per un anno o, bene che vada, due impedendo alle band “vere” (quelle che sudano in sala prove scrivendo musica propria) di uscire perché, se già lo spazio manca a chi è rodato, figuriamoci a chi deve emergere. È un vero peccato. Per ascoltare musica bisogna uscire e andare nei locali di musica live (finché ce ne sono ancora), non accendere la televisione.
Vi ricordo che la musica dei Beatles, Creedence Clearwater Revival, Led Zeppelin, Doors, Hendrix (per dirne solo alcuni) è ancora viva. Senza YouTube. Senza talent. Solo grazie alla musica live. Rifletteteci.
Francesco Nobile