Paolo Audino è un artista che ha una grande esperienza alle spalle. Dopo collaborazioni importanti come quella con Amedeo Minghi, canzoni come ‘’Brivido Felino’’, oggi si rimette in gioco con un nuovo album ‘’Strettamente personale’’.

Nella tua carriera hai collaborato con molti artisti. Qual è il tuo approccio nella scrittura di una canzone per un artista?

Sono figlio di un sarto, forse per questo mi viene naturale, prendendo spunto e ispirazione da ciò che mi suggerisce la melodia, “cucire” con le parole “l’abito” più adatto all’interprete per il quale devo scrivere.

Quali sono le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

La frequentazione del Cet sicuramente, la scuola per la Musica Popolare fortemente voluta da Mogol, che mi ha permesso di acquisire la tecnica per coniugare la scrittura con i miei sentimenti. Avere la possibilità di imparare da artisti come ad esempio Oscar Prudente e Mario Lavezzi, vere pietre miliari della musica leggera italiana, ha fatto crescere in me quel senso critico musicale di cui credo un autore debba essere dotato. Altrettanto importante è stato collaborare con Amedeo Minghi, è un’esperienza che considero e mi piace definire come una vera e propria “palestra artistica”, poiché mi ha coinvolto nei progetti più disparati, legati sempre alle sue canzoni.

Qual è il messaggio che vuoi comunicare con i tuoi testi?

Spero di essere un buon comunicatore ma non ho la presunzione né mi assumo la responsabilità di inviare messaggi categorici, forse preferisco suscitare delle riflessioni per cercare di fare il punto su certi argomenti che mi interessa trattare e su cui mi interrogo per primo, per capire il mio tempo e provare a prepararmi per il futuro sulla scorta delle esperienze passate, condividendo le sensazioni e i ragionamenti con chi è disposto ad ascoltarmi.

Hai lavorato a un album, che consideri molto personale. Ce ne vuoi parlare?

In effetti già il titolo dell’album sta a significare che come autore, ho sentito la necessità di affrontare ciò che mi sta più a cuore, servendomi e lasciando spazio anche a quella parte che convive in me, d’interprete di canzoni e di musicista. “Serenità”, il primo singolo di questa raccolta, tratta con sguardo ironico e disincantato ma non per questo meno attento, l’amore e la realtà che ci circondano.Ognuno di questi brani si caratterizza per l’uso di una scrittura per immagini, con l’intento di creare un forte impatto visivo, cercando di comporre delle storie che appaiano a tre dimensioni, come se si trattasse di mini film. È un lavoro che ho scritto e realizzato con passione, che è al tempo stesso sì “Strettamente personale” ma che spero riesca a coinvolgere ed emozionare il più possibile, chi lo ascolta.

In che modo un giovane paroliere e compositore può iniziare la sua carriera? Quale strada dovrebbe intraprendere?

Attualmente le cose sono un po’ cambiate, la tendenza è rinchiudersi in studio e realizzare da soli le proprie canzoni ma io credo che il confronto con altri musicisti, altri compositori, sia la via più giusta per acquisire innanzitutto quel senso critico di cui ho parlato in precedenza, che serve a potenziare il proprio livello artistico, a crescere, perché non si finisce mai di imparare con la musica, anche frequentare una scuola può essere interessante e un’esperienza costruttiva, ce ne sono di molto buone oggi. L’importante è comunque essere propositivi e non rimanere schiacciati dai propri sogni, comprendere le proprie reali inclinazioni e dare il giusto senso alle cose: a mio avviso non si possono scrivere canzoni con sentimento, con sincerità, se s’inseguono il successo e il profitto immediato. Questi ultimi, sono solo il riflesso di un buon lavoro, condotto con serietà, tenacia e passione.

I concorsi musicali, come il Festival di Sanremo, e i Talent show danno concrete opportunità per avviare la carriera di artista?

Se un artista è dotato di qualità, queste manifestazioni, questi programmi, possono essere un buon trampolino di lancio e a volte anche un mezzo per prendere una scorciatoia: il punto è, per quel che mi riguarda, avere qualcosa da dire e volerlo affermare realmente, non importa quale sia il luogo deputato, basta considerarlo un’opportunità per comunicare e poi però, se non si riesce a partecipare a queste trasmissioni, pazienza non è la fine del mondo; esistono anche altri modi per farsi conoscere ormai, attraverso il web, i social, l’importante è crederci, non mollare. Ovviamente esibirsi dal vivo per chi vuol fare il cantante, è di fondamentale importanza: il rapporto con il pubblico, mettersi alla prova riuscendo a catturare e a mantenere viva l’attenzione, non è sempre facile ma è importantissimo; quindi cercare la possibilità di suonare nei locali, ricreando magari quei circoli virtuosi di cantautori qual era ad esempio il Folkstudio, da cui nacque un certo tipo di canzone, (quella forse impropriamente definita della “scuola romana”) può essere utile oltretutto a stimolare la creatività, proprio grazie al confronto con gli altri artisti e con gli spettatori.

Cosa pensi delle canzoni attuali?

Penso che sia giusto abbiano seguito le nuove tendenze musicali, a patto però, che si lasci spazio a tutti per non venire travolti dalle mode!

Com’ è il tuo rapporto con il web e i social?

Cerco di non farmene sopraffare ma riconosco la loro potenza comunicativa, impensabile tempo addietro e non sono affatto contrario al loro uso, sempre che sia consono e motivato, basta che non crei disagi e problemi al prossimo, come accade per esempio a quanti diventano poi bersaglio facile degli ormai ben soprannominati “leoni da tastiera”, oppure delle fake news che poi, quest’ultime, a che servono? A volte sono così talmente poco credibili da non afferrarne il significato… creano solamente confusione e disagio mentre sarebbe molto meglio sviluppare e diffondere il senso della satira, dell’ironia che hanno ben altri intenti e se vogliamo, regole per provocare e stimolare il pensiero.

Angela De Gregorio