Alex Furno, in arte Leffre, è un giovane cantautore. La sua passione per la musica è iniziata con la scrittura di una sorta di "diario personale", che è diventata sempre di più un esigenza e da li in poi sono nate le sue prime canzoni.

Com’è nata la tua passione per la musica?

Fin da piccolo la musica è stata la mia più grande passione, mio padre per hobby suonava e cantava per eventi di piazza e mi ha cresciuto con i grandi classici da Pino Daniele ai Pink Floyd. Crescendo questa mia passione per la musica è maturata, cosi' oltre al canto iniziai a suonare il pianoforte per poi passare alla batteria che mi regalò mio padre all'età di 13 anni per natale. Da pochi anni a questa parte mi sono avvicinato alla chitarra, mi piacque così tanto che imparai ad accompagnarmi mentre cantavo in un mesetto. Da questa passione nascono i primi singoli che all'epoca tenevo per me come una sorta di diario personale, perchè appunto raccontavano la mia vita, fino a quando scrivere diventò un bisogno, mi piaceva l'idea che i miei testi prendessero vita con qualche accordo. Iniziai a suonare e cantare ciò che scrivevo davanti ai miei amici che mi convinsero a pubblicarli. Questa idea mi incuriosiva ma sono stato fermato da un problema di salute nel luglio 2018 a causa di un pneumotorace che mi ha causato lo sgonfiamento di un polmone, sono stato operato d'urgenza e dopo qualche mese di convalescenza mi sono ripreso e sono andato in studio da un ragazzo chiamato Daniele, nome d'arte base118, per creare la prima canzone "stelle comete" con il nome "leffre" il mio alter-ego, con l'obiettivo di esternare la timidezza e le passioni dell'età adolescenziale. La prima canzone uscì il 3 dicembre nonché data del mio compleanno che oggi vede più 50 mila ascolti su Spotify.

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

Ho tratto forza dall'intervento che ho subito al polmone sinistro anche se lo porto con me come fosse un bagaglio, non sono mai stato un amante della formula "tutto e subito", di fatti i miei primi singoli nascono da mesi e mesi di lavoro come cameriere e aiutante barbiere con orari estenuanti, racimolavo poche decina di euro che conservavo per andare in studio a registrare, oltre questo, i live effettuati fino ad oggi, che mi hanno aiutato tanto anche ad instaurare un certo feeling sul palco e con il pubblico. Tuttora lavoro quà e là per permettermi di pagare: produzioni, strumenti etc... Mi capita ultimamente anche di vendere dei testi su commissione, il lavoro nobilita l'uomo non vergognatevene.

Quali sono i tuoi progetti attuali e per il futuro?

All'attivo ho due singoli fuori sulle varie piattaforme che sono stelle comete e diamanti di cui ho anche fatto il video che si trova su youtube. Oltre alle attività live i progetti per il futuro sono tanti, il più vicino che posso annunciare è quello di un nuovo singolo che uscirà nella fine del 2019 o inizio 2020, il testo è molto personale, lo scrissi tempo fa e lo accantonai ma ora che è completo sono tanto soddisfatto del risultato e non vedo l'ora di renderlo pubblico. Il resto è tutto da scoprire, ho scritto tanto ultimamente e ho un paio di brani in cantiere, tante sorprese per il 2020!

Cosa pensi della situazione musicale in Italia riguardante i concerti?

Oggi siamo in un'era digitale dove i giovani vogliono tutto e subito e possono averlo a portata di click, cosa che avviene soprattutto con la musica, personalmente le emozioni che provo ad un live, un concerto, sono indescrivibili, io sono un tipo emotivo, pensa che quando mi esibisco da qualche parte e vedo la coppietta che si abbraccia e si bacia mentre canto, mi commuovo. ANDATE AI CONCERTI!

Autoproduzione oggi. Qual è la tua visione?

Sono molto preciso sulle mie opere, il testo, la metrica, gli accordi, prima di andare in studio preparo degli spartiti del brano così da dare un’idea generale alla persona con cui interagisco. Amo stare in studio a lavorare e a decidere il tipo di suono.

Com'è il tuo rapporto con il web e i social?

Quando ho iniziato questo progetto non pensavo di poter arrivare a così tante persone in così poco tempo, quando la mia prima canzone "stelle comete" entrò nelle playlist di spotify contavo ben 10 000 ascoltatori mensili che per me sono tantissimi, ricordo che mi arrivarono dei messaggi come: mi sono rivista in questa situazione, hai fatto una canzone su quello che sto passando in questo periodo, verrai mai a suonare in questo posto etc... Insomma tutte cose che mi hanno fatto e mi fanno riflettere tutt'ora, penso che se una canzone riesce in qualche modo a suscitare la sensibilità d'animo di un persona oltre ad essere un buon lavoro è qualcosa in più.

Come vedi il futuro della musica?

Oggi ci troviamo nell'era informatica che è molto rapida, ogni giorno escono nuove tecnologie, nuovi social, proprio per questo è più facile arrivare all'orecchio delle persone. L' internet delle cose racchiude il futuro della musica, bisogna saper parlare però la sua stessa lingua, certo c'è bisogno di inventiva, di fortuna, ma i risultati arrivano solo se ci si sporca le mani. L'importante è fare esperienze, metterci la faccia e suonare live anche con la paura di sbagliare.