É uscito venerdì 17 maggio 2024 su tutte le piattaforme digitali per Futura Dischi (e in distribuzione The Orchard), "Non è la siccità" il nuovo EP di Frisàri.
Un nuovo capitolo, già anticipato dal singolo "Giurami" - metà di questo doppio singolo - che nasce dall'idea di una sessione in presa diretta: un risultato vibrante e del tutto connesso alla dimensione live, una parte fondamentale del progetto Frisàri. Il tutto è stato realizzato con lo sfondo e la complicità del Blap Studio di Milano. Questo disco è composto quindi da due soli brani: “Giurami” e “Se non ti bagni con me”. l’EP è frutto di due anni di lavoro e decine di brani lasciati per strada, il suo titolo é una provocazione al mercato discografico che tende ad incentivare quantità e produttività come unità di misura del valore di un percorso artistico.
“Se non ti bagni con me” era nata come un lento chitarra e voce che si é trasformato concerto dopo concerto in un inno post-punk liberatorio. La canzone apparentemente spensierata cela la rabbia del racconto di uno stup*o. Più che il gesto in sé il brano analizza il tema del consenso, della deresponsabilizzazione che caratterizza la violenza nei rapporti e nelle relazioni “se non ti bagni con me bevi un bicchier d’acqua” e il vincolo esistenziale tra chi commette violenza e chi la subisce “le nostre foglie cadono ugualmente, da sole quindi anche io le vedo”. Il muro di suono che caratterizza l’arrangiamento rappresenta il muro che ci impedisce di scorgere la violenza nella nostra società ed é proprio questa la forza del brano che riesce a sfuggire a valutazioni morali di sorta travolgendo l’ascoltatore che si ritrova a pogare sulle ceneri della dittatura del patriarcato.
Lo abbiamo intervistato, ed è riuscito a parlare di Giorgia Meloni, carpe fluorescenti e love toys nella stessa intervista.
Come mai dopo due anni di assenza, hai sentito che questo era il momento giusto per pubblicare “Non è la siccità”? Una necessità personale o anche il giusto momento politico?
Tutto parte da una necessità personale e credo che debba essere così nella maggior parte dei casi. Parli di momento politico giusto perché pensi che sia un disco che Giorgia Meloni ascolterebbe volentieri?
“Se non ti bagni con me” è un brano che si è sviluppato concerto dopo concerto. Possiamo dire che tu l’abbia composta effettivamente dal vivo?
Non la avevo mai vista in questo modo ma ti direi di sì, effettivamente gli aggiustamenti fatti sulla canzone sono frutto di improvvisazioni o variazioni che abbiamo fatto live e che abbiamo deciso di tenere quindi per questa canzone in particolare direi che il palco l’ha plasmata.
Che cosa unisce questi due brani che hai deciso di pubblicare insieme?
Questi due brani sono quasi la stessa cosa, sarebbe riduttivo dirti che sono i testi o le immagini retoriche sull’acqua ad unirli. Sono due brani nati nello stesso periodo e secondo me bastavano da soli, ho preferito lavorarli come un EP anche perché non volevo che si “adattassero” al nuovo disco su cui sto lavorando attualmente.
Le persone che ti accompagnano sono effettivamente le stesse rispetto al tuo scorso disco “Carpe Fluorescenti”?
Sono sempre le stesse e sono felice che piano piano ci sia sempre uno step in più da fare e che vedere crescere il progetto possa dare anche ai ragazzi che suonano e lavorano con me nuovo stimoli.
E della storia dei vibratori, cosa puoi raccontarci?
Stavo facendo un’intervista televisiva a Bari nella quale una grafica improbabile mi descriveva come il CEO di un’azienda di love toys. La cosa mi fece sorridere e pubblicai uno screen sui social della cosa. La vera CEO di questa azienda mi ha contattato e hanno deciso di sponsorizzare un mio concerto a Milano ed effettivamente per l’occasione a casa mi é arrivato un pacco di vibratori. Il pubblico ha apprezzato immagino.