Camilla Pandozzi è una giovanissima cantautrice. Il suo nuovo singolo s'intitola "Un attimo per noi due".
Come è iniziato il tuo percorso musicale? Cosa ti ha spinta a diventare una cantautrice?
La musica ha sempre fatto parte della mia vita. In casa ero circondata da strumenti musicali e ho mostrato fin da piccola un grande interesse, tanto che mia madre dice sempre che ho iniziato prima a cantare e poi a parlare. Nonostante sembri espansiva, sono una persona molto fragile, e le mie canzoni sono il modo in cui riesco a esprimere ciò che ho dentro, qualcosa che spesso non riesco a esternare con le parole. Dietro la corazza che ho costruito, c’è la vera Camilla. Paradossalmente, chi vuole conoscermi davvero deve passare attraverso i miei testi più che attraverso le mie parole.
“Un attimo per noi due” è il tuo nuovo singolo. Parla di un incontro intenso e della nascita di un amore fragile. Cosa ti ha ispirato a scrivere una canzone su questo tema?
Mi ha ispirata l’idea di raccontare la vulnerabilità e la lotta interiore che vive chi desidera amare, ma si sente bloccato dalle proprie paure. Il brano è nato per trasmettere il coraggio di superare queste fragilità e vivere l’amore in modo autentico. Ho voluto raccontare un amore capace di superare pregiudizi e giudizi, fondandosi sull’unicità e sulla verità ovvero l’amore che mi lega alla mia compagna.
Quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente influenzata nella tua crescita musicale, e come riesci a bilanciare le tue influenze con la tua voglia di sperimentare e innovare?
Ho sempre ascoltato generi musicali diversi, dalla musica degli anni ’70 e ’80 ai The Cranberries, dai Queen a Giorgia, da Frank Sinatra a Miley Cyrus. Tra i miei preferiti ci sono Lady Gaga e Billie Eilish. Penso che ascoltare musica diversa sia essenziale per ampliare i propri orizzonti. Le influenze dei grandi artisti convivono con il mio bisogno di innovare e aggiungere qualcosa di unico che mi rappresenti.
La tua musica è un mix di influenze internazionali e suoni contemporanei. Come descriveresti il tuo stile musicale a chi non ti ha ancora ascoltata?
Il mio stile è camaleontico e fluido, combina radici nella musica internazionale degli anni ’60 e ’70 con sonorità moderne. Mi muovo tra ballate emotive e brani dark pop, mantenendo sempre la mia autenticità.
Com’è il processo creativo per te? Parti sempre da un testo, da una melodia, o c’è un momento specifico che dà vita a una canzone?
Io e il mio produttore, Cosmo Masiello, amiamo sperimentare e spesso in studio tutto parte da un suono, un accordo o anche da un momento personale, come una giornata difficile. Ogni canzone ha il suo momento di nascita, unico e irripetibile.
Qual è stata l’esperienza musicale che ti ha lasciato il segno finora nella tua carriera?
Ho vissuto tante esperienze meravigliose, e a volte mi sembra incredibile perché ho solo 16 anni. Non è facile sceglierne una: esibirmi con Beppe Carletti a Verissimo e La Volta Buona, cantare davanti a migliaia di persone durante le tappe del Radio Stop, o aprire i concerti di Serena Brancale. Ogni esperienza è stata un’occasione di crescita e un’enorme fonte di energia.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Ci sono altre novità in arrivo per i tuoi fan nei prossimi mesi?
Sto lavorando a nuovi brani che esplorano temi personali e universali. Il mio obiettivo è continuare a sperimentare e creare musica che possa emozionare, raggiungendo ognuno nella sua unicità. Nei prossimi mesi ci saranno altre sorprese per i miei fan, ma per ora preferisco mantenere il mistero!