Deelo è un dj e cantante. Il uso nuovo singolo s'intitola ''Salsedine''.

Com'è nata la tua passione per la musica?

E’ nata grazie a mia madre. Ascoltavamo insieme le audiocassette degli 883 e cantavamo insieme. Poi all’età di 8 anni ho chiesto di regalarmi una chitarra, da li è nato tutto.

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

Ho iniziato prendendo lezioni di canto e chitarra. Poi l’esperienza che sicuramente mi ha portato a quello che faccio oggi risale al 2007, quando ho iniziato a fare il dj.

E' uscito il tuo nuovo singolo ''Salsedine''. Ce ne vuoi parlare?

E’ un pezzo nato per caso, mentre ero al mare. In quel periodo ascoltavo in loop l’album anima Latina di Lucio Battisti. Ero in trip per tutti quei suoni e riverberi che Lucio e i suoi musicisti avevano utilizzato in quell’album. Preso dall’ispirazione ho buttato giù un’idea con un giro di accordi al piano e poi nel tempo è diventata Salsedine.

Sei aperto alla sperimentazione?

Assolutamente si, la mia musica parte proprio dal voler sperimentare. Ogni traccia che faccio parte sempre da un esperimento. In salsedine ad esempio ho inserito un pianoforte, mentre in Hello Domenica ho inserito una chitarra. Non mi precludo nulla, dipende tutto da quando mi metto davanti al pc.

Ci sono abbastanza opportunità live per gli artisti?

Sicuramente oggi c’è molta più gente che va ai concerti, perché piace molto l’idea di ascoltare dal vivo. Di conseguenza ci sono molti più posti che danno spazio all’esibizione live. Anche i piccoli bar oggi hanno dei palchetti dove potersi esibire.

Quali sono i pro e i contro dell'era digitale?

Dal mio punto di vista i pro sono che con l’arrivo dello streaming e dei social è molto più facile farsi conoscere, farsi ascoltare. Una volta si mandavano le demo via posta, tramite cd, oggi basta postare su Instagram o pubblicare su Youtube e ti fai sicuramente notare. Anche fare musica è sicuramente più semplice e soprattutto meno costoso, basta avere un computer e due casse, io faccio ancora così per la parte iniziale, poi ovvio mi appoggio ad uno studio per la parte di mix e master. I contro sono sicuramente il fatto che si sta perdendo un po' la bellezza dell’analogico, del suono vero e del fatto che la musica digitale non puoi toccarla come una volta. Io compro ancora vinili, fortunatamente nella musica underground non si è ancora persa questa cultura.

Come vedi il futuro della musica?

Io sono pro alla sperimentazione e alle cose nuove, quindi mi auguro di ascoltare sempre cose nuove, novità, nascita di generi nuovi. In Italia siamo ancora troppo ancorati al passato, bisogna guardare in avanti e non avere paura di fare cose nuove. Un sogno ricorrente che faccio è quello di dirigere un’ orchestra fatta solo da computer.