Come abbiamo avuto modo di parlare nell'articolo dedicato al Settecento napoletano, i conservatori sono antiche istituzioni con una lunga storia alle spalle, non meno importante di quella delle Università.
La loro struttura didattica si è di sicuro evoluta nel corso del tempo. Le ultime generazioni italiane, ad esempio, hanno potuto sperimentare ciò che in gergo musicale viene definito "vecchio ordinamento", erede anche di una politica del regime fascista che declassò i conservatori ad istituzioni scolastiche sottoposte al Ministero della pubblica istruzione.
Nel 1999 in Italia nasce l'AFAM (alta formazione, artistica, musicale e coreutica), un circuito che sottoposto oggi al Ministero dell'Università e della Ricerca raggruppa i conservatori e le accademie delle belle arti, oltre agli Istituti superiori di studi musicali, l'Accademia nazionale di arte drammatica, l'Accademia internazionale di teatro e gli istituti superiori per le industrie artistiche. I conservatori vengono, dunque, equiparati alle università e i titoli rilasciati, definiti Diplomi accademici di I o di II livello, sono pienamente equiparati ai titoli di laurea. Mentre i corsi di studi sono divisi in un primo ciclo di tre anni ed un secondo ciclo di due anni. Il primo ciclo equivale ad un ciclo di laurea e il secondo ciclo ad un ciclo di laurea magistrale, in linea con la Convenzione di Bologna che colloca tutto il sistema universitario italiano nello Spazio europeo dell'istruzione superiore.
Per l'iscrizione ad ogni ciclo bisognerà superare uno specifico esame d'ammissione e, se si risulterà idonei, verrà comunicata l'avvenuta ammissione in base ai posti disponibili alla quale seguirà l'immatricolazione e, in base alla fascia ISEE di appartenenza, si procederà al versamento delle tasse annuali. All'inizio di ogni ciclo allo studente verrà assegnata una matricola. Ogni anno di ogni ciclo viene svolto nell'ambito dell'anno accademico che inizia nel mese di novembre e termina nel mese di ottobre. Ogni ciclo è formato da una serie di corsi da frequentare con un obbligo di presenza pari all'80 % delle ore totali di ognuno di esso e con esame o idoneità da conseguire alla fine di ogni corso nelle sessioni d'esame prestabilite e dopo apposita prenotazione. Dopo ogni esame o idoneità superata verrà assegnato allo studente un numero di CFU pari complessivamente a 60 all'anno fino al raggiungimento complessivo dei crediti minimi per accedere alla prova finale del rispettivo ciclo di studi di appartenenza pari a 180 per il primo ciclo e 120 per il secondo ciclo.
È consentito frequentare un corso o sostenere un'esame anche in un anno accademico successivo all'anno di corso in cui competerebbe. Si può in ogni caso essere anche "fuori corso" per poi sostenere la prova finale al superamento dell'ultimo esame previsto dal ciclo di studi di appartenenza. I corsi, secondo i piani di studi approvati dai singoli Conservatori, possono dividersi nell'offerta formativa in materie "obbligatorie" e materie "facoltative", a cui si aggiungono le "attività a scelta" regolamentate sempre dai singoli conservatori. La prova finale può essere scelta, in accordo con il docente, interamente con l'esecuzione pubblica di un concerto di lunga durata o eseguendo un concerto di durata media seguito dalla discussione di una tesi.
La tesi, strutturata e discussa esattamente come quella di una qualunque facoltà universitaria, diventa molte volte occasione di crescita culturale dello studente, cosa che d'altronde la musica dovrebbe rappresentare, ponendo di conseguenza anche la materia e la futura professione come qualcosa anche di livello "intellettuale".
Il titolo che viene rilasciato continua allo studente ad assegnargli la qualifica di "Maestro". Infine il voto finale verrà assegnato complessivamente sommando i voti di ogni singolo esame superato, con sistema di votazione stabilito in trentesimi e con il voto minimo per considerarlo superato pari a 18/30, a cui possono aggiungersi voti assegnati alla prova finale dalla Commissione, secondo criteri stabiliti dai singoli conservatori, fino a poter raggiungere la votazione massima fissata a 110/110 con eventuale assegnazione della lode e/o Menzione speciale e la cui votazione minima da raggiungere per ottenere il superamento della prova finale è fissata a 66/110.
I diversi corsi appartengono ad uno specifico "ambito" tra i quali abbiamo: discipline musicologiche, discipline teorico - analitico - pratiche, discipline interpretative, discipline interpretative d'insieme, attività affini e integrative, ulteriori attività formative, conoscenza lingua straniera, oltre alle già citate "attività a scelta" e la prova finale. Di conseguenza ogni materia è parte di un "settore" o "gruppo". Le lezioni possono essere sia di tipo individuale che collettivo.
Tutto il piano di studi viene regolamentato dai singoli conservatori dopo approvazione ministeriale. È consentito che il singolo conservatorio possa modificare un piano di studi che andrà in vigore a cominciare dal successivo inizio di anno accademico e che uno studente, dopo aver ricevuto apposita comunicazione ed in via del tutto opzionale, possa acconsentire a proseguire il proprio ciclo di studi con il nuovo piano. In caso contrario continuerà il proprio ciclo con il piano di studi in vigore al momento della sua iscrizione. Ogni conservatorio può inoltre istituire nuovi corsi specifici.
Infine, vi sono i corsi propedeutici che precedono i corsi "accademici" svolgendo una funzione di preparazione ad essi e Master di Primo o Secondo Livello, istituiti dai singoli Conservatori, alla quale si può essere ammessi secondo i criteri stabiliti sempre dal singolo conservatorio. Fino agli scorsi anni era consentito frequentare contemporaneamente ad un corso accademico solo un corso propedeutico o altra facoltà di laurea tra quelle non rientranti nel circuito AFAM. Da quest'anno è consentito poter frequentare anche due corsi del circuito AFAM contemporaneamente secondo alcuni specifici criteri stabiliti dal decreto ministeriale.
Articolo di Luca Mozzillo.