Alessio Bonomo è un cantautore che di strada ne ha fatta. Ha avuto un contratto discografico con la SUGAR Music di Caterina Caselli, ha partecipato al Festival di Sanremo, ha avuto come produttore il chitarrista Fausto Mesolella degli Avion Travel. Il suo utimo album si intitola "La musica non esiste".
Ti sei affermato come cantautore, calcando molti palchi e partecipando al Festival di Sanremo. Quali sono le esperienze che ti hanno maggiormente formato?
Ad avermi formato credo siano state soprattutto le piccole grandi cose della vita quotidiana. Ovviamente anche le esperienze fatte davanti ad un pubblico sono state fondamentali, sia quando si è trattato di suonare in piccoli posti davanti a poche persone sia in occasioni come Sanremo dove si suona davanti all' Italia intera.
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere attraverso la tua musica?
Non c'è un messaggio in particolare. Diciamo che mi limito ad osservare e descrivere ciò che mi stupisce; il messaggio se c'è è implicito nella descrizione. Cioè, quando scrivo una canzone rarissimamente a stimolarmi è un messaggio che voglio trasmettere, piuttosto è l'esigenza di condividere con gli altri qualcosa che mi ha colpito ed emozionato qualunque sia il messaggio che quel 'qualcosa' contiene.
Quali sono i tuoi progetti attuali e per il futuro?
Attualmente l'obiettivo principale è continuare a proporre dal vivo 'La musica non esiste', il mio ultimo disco e parallelamente sto lavorando a dei progetti in qualità di autore. Per il futuro nuove canzoni e un nuovo disco.
Qual è i ruolo di una casa discografica nella situazione musicale attuale?
Il ruolo delle case discografiche è sempre più marginale. Non hanno più il potere di imporre i loro prodotti sul mercato e quindi, quelle che possono, si limitano ad assecondare ciò che le televisioni o la rete producono di proprio.
Cosa è cambiato oggi per affermarsi come cantautore rispetto a prima dell'avvento di internet, sia in termini positivi che negativi?
Internet impone un suo linguaggio, quindi chi è compatibile con esso ne trae vantaggi, chi non lo è, pur essendo magari un grande artista, resta penalizzato.
Quali sono i consigli che daresti a un giovane cantautore?
Di essere se stesso, consapevole del fatto che essere se stessi significa anche fare un salto nel vuoto.