Realtà Aumentata, Recensione dell'Album dei Subsonica

A distanza di cinque anni dal loro precedente album, l'8, e quasi quattro dall'audace "Mentale strumentale," i Subsonica fanno il loro ritorno con il decimo album di inediti, intitolato "Realtà aumentata", pubblicato il 12 gennaio 2024.

Non si tratta di un ritorno alle origini, ma piuttosto di una capacità di riprendere in mano una certa consapevolezza. Il nuovo album, "Realtà aumentata," sorprende per la sua magica capacità di non suonare più così datato come i precedenti lavori della band, ma offrendo un sound nuovo senza allontanarsi troppo da quello che è il loro stile. C'è sempre contaminazione, suoni che fondono il pop-rock di stampo elettronico con influenze che vanno dal funky al reggae, dalla dance al dub, dall'hip-hop al trip-hop.

Quali sono i temi trattati? Vanno sicuramente in profondità, esplorando l'impatto delle nuove tecnologie sulla società ("La realtà è aumentata quando l'utopia si è arresa"), come anche le relazioni tossiche, gli equilibri instabili, le questioni sociali e ambientali, spingendosi oltre la superficie delle esperienze quotidiane per esplorare la connessione tra il tangibile e l'astratto.

Non solo. "Realtà aumentata" offre una critica della situazione odierna, contraddistinta da continui paradossi, dall'isolamento forzato alle volontà di apparire in ogni modo possibile.

L'elettronica è presente in molte forme, sia quella classica, come nel piano house di "Mattino di luce", sia quella più contemporanea, come in "Cani umani." Le chitarre emergono con forza in brani come "Pugno di sabbia", mentre il ritmo di "Nessuna colpa" e la varietà di influenze in "Africa su Marte" e "Scoppia la bolla", quest'ultimo con un featuring di Ensi e Willie Peyote, dimostrano la versatilità della band.

"Realtà aumentata" è un viaggio intrigante che cattura le sfumature della realtà contemporanea. Anticipato dai singoli "Pugno di Sabbia," "Mattino di Luce" e "Adagio," l'album si distingue per la sua capacità di assorbire e riflettere la complessità del mondo che ci circonda.

L'apertura del disco con "Cani umani" cattura la tensione attuale, criticando la società odierna con ritmiche sintetiche marcate. "Mattino di luce" e "Pugno di sabbia" riportano ai tempi d'oro della band con strutture armoniche complesse e coinvolgenti. In "Universo", le celebri sonorità Subsonica si mescolano con gli archi e le orchestrazioni di Davide Rossi, creando un connubio di grande effetto.

"Nessuna colpa" affronta il tema dell'immigrazione e della morte in mare in modo esplicito, mentre la chiusura epica con "Adagio" aggiunge una dimensione inaspettata all'album. Quest'ultimo brano fa parte della colonna sonora originale del film omonimo di Stefano Sollima, scritta e composta interamente dalla band, sottolineando ulteriormente la versatilità e la profondità artistica dei Subsonica.