Ogni febbraio o marzo, tra attese e delusioni, nostalgie e polemiche, novità, monotonia e quant'altro vi è l'appuntamento fisso dell'Italia con il suo Festival nazional-popolare che dalla diretta televisiva sulla rete nazionale dal Teatro Ariston di Sanremo arriva a coinvolgere puntualmente un numero impressionante di telespettatori sia sulla rete nazionale che sull'Eurovisione, oltre che sulla rete radiofonica e sullo streaming.
È senza dubbio la più importante manifestazione musicale italiana, nonché il premio più ambito dai cantanti di musica leggera ed un importante pezzo di storia nazionale che ha attraversato quasi tutto il periodo dell'Italia repubblicana rappresentandone usi e costumi nel tempo e lasciando un importante impatto sociale nella cultura di massa.
È nato forse dal desiderio di spensieratezza da parte del Paese della musica che usciva stremato dalla guerra. Infatti, la genesi è da attribuire ad un festival organizzato nella città di Viareggio nel 1948 e 1949. L'idea fu poi ripresa nel 1951 al Casinò di Sanremo, allora ancora in diretta radiofonica. Qui comincia il Festival della Canzone italiana di Sanremo, condotto da Nunzio Filogamo, con l'esecuzione di 20 canzoni cantate dal Duo Fasano, Achille Togliani e soprattutto da Nilla Pizzi che vinse con la celebre "Grazie dei fiori".
Il Festival, allora molto sobrio e con poche ambizioni sul modello di un cafè-chantant, non fu accolto calorosamente. Tuttavia proseguirà negli anni successivi con l'affermazione di altri celebri cantanti di allora come Gino Latilla, Giorgio Consolini, Teddy Reno, Carla Boni, Quartetto Cetra, Natalino Otto, Narciso Parigi, Jula de Palma, Nunzio Gallo e soprattutto Claudio Villa.
Allora in gara vi erano le canzoni che venivano per questo eseguite anche da diversi cantanti. E diverse sono le celebri canzoni presentate per l'occasione. Claudio Villa, in particolare, soprannominato il reuccio dal celebre Corrado Mantoni, legherà la sua carriera al Festival caratterizzata da numerose tournée nel mondo e 45 milioni di dischi venduti fino al record di vittorie sanremesi, tutt'ora imbattuto, condiviso con l'altro celebre collega che con la sua "Nel blu dipinto di blu", brano più venduto al mondo in tutta la storia della musica italiana, vincerà il Festival di Sanremo 1958: Domenico Modugno.
Nel tempo il Festival troverà sempre più la sua affermazione nella cultura popolare, abbraccerà diversi linguaggi musicali e affronterà diversi cambiamenti. Quello più significativo fu il cambio di luogo che dal 1977 diverrà il Teatro Ariston. Manterrà sempre la regola di presentare brani inediti composti esclusivamente da autori italiani in lingua o dialetti italiani.
Diversi saranno i premi che verranno istituiti e numerosi saranno gli artisti, anche internazionali (sia in gara che ospiti), ed anche i conduttori che prenderanno parte alla kermesse. Il premio più noto, oltre al Leone d'oro consegnato al vincitore, è senza dubbio il Premio della Critica Mia Martini, assegnato per la prima volta alla celebre cantante nel 1982 con "E non finisce mica il cielo" per poi essere intitolato a lei a partire dall'edizione del 1996.
Il voto della finale sarà sempre complessivo tra quello espresso da giurie scelte e quello espresso da giuria popolari. Dall'edizione del 1984 si segnala l'istituzione della competizione parallela delle Nuove proposte, con quella tradizionale i cui concorrenti verranno definiti Big.
Al giorno d'oggi il Festival di Sanremo è considerato uno dei più importanti e longevi festival musicali al mondo e sul modello originario si è sviluppato l'Eurovision Song Contest, noto anche come Eurofestival, che ripropone il tutto in ambito europeo.
Articolo di Luca Mozzillo