Il gruppo musicale S.R.F non sono altro che un padre e due figli che hanno deciso di unire le forze per un progetto di musica che ha portato alla nascita dell’album “The Flame Is Burning”.
Quali sono state le esperienze che vi hanno maggiormente formato?
Stefano: Ovviamente lo studio di pianoforte e chitarra e tutta la musica ascoltata, con e senza Riccardo. Da ragazzo i miei preferiti erano i Queen.
Riccardo: Mia madre era un Soprano; ho studiato 10 anni il pianoforte classico, poi ho imparato la chitarra. In seguito, anche l'organo e da lì sono nati i primi gruppi. Avendo 5 sorelle e tutte più grandi di me, in casa girava parecchia musica, dai cantautori italiani a Jimi Hendrix, James Brown, Beatles ecc.
Francesco: Allo studio del pianoforte ho affiancato quello della batteria. Anche tutt'oggi studio diverse ore la settimana. Non si finisce mai di imparare.. mi ha influenzato tutta la musica ascoltata fin dall'infanzia. Ogni singola nota ascoltata è stata importante nella mia formazione musicale.
È uscito il vostro nuovo album “The Flame Is Burning”. Ce ne volete parlare?
Il progetto è nato durante il primo lunghissimo lockdown. Da subito è stato chiaro che non volevamo fare un prodotto commerciale; abbiamo unito l'elettronica con i sassofoni e il flauto traverso di Sandro Miori, la tromba, di Diego Ruvidotti, abbiamo aggiunto in alcuni brani la batteria di Alessandro Motta e The Flame is burning è il risultato di questa "pozione".
Si tratta di un album sperimentale. Cosa vi ha influenzato nella composizione?
Ritengo che siamo stati tutti e tre influenzati da alcuni gruppi attuali di avanguardia. In ogni caso tutto il background personale, ci ha fatto venire voglia di fare qualcosa di nostro, al di fuori degli schemi. Non dimenticando che la scala cromatica resta di 12 note.
Saranno previsti dei concerti?
Non credo siano possibili delle esibizioni dal vivo, viviamo tutti molto distanti. Il sassofonista flautista vive a Vienna, il trombettista vive in Umbria, Io vivo a Trento, Stefano vive a Bolzano, Francesco vive ad Orvieto. Anche se oggi le distanze grazie al web sono per certi aspetti azzerate ed è grazie a ciò che è potuto nascere the Flame is burning, resta il fatto che per fare dei concerti live è necessario trovarsi fisicamente e provare molto tempo insieme. Un conto è registrare in studio, un conto è fare prove per concerti.
Quanto conta secondo voi la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?
Premetto che nessuno di noi tre ha mai pensato di avere una carriera musicale, perlomeno, non legata a questo album. La musica sperimentale e d'avanguardia ha un mercato di nicchia; inoltre, in questo genere siamo piuttosto esterofili. Certo che trovarsi in Classifica al 2' posto su Amazon>Musica Digitale>Album>Jazz è stata una meravigliosa sorpresa. Ma, come già detto poco fa, il disco è nato unicamente per la passione che ci unisce, una passione che si chiama musica. Musica con la M maiuscola. Sicuramente l'amore per la musica è quello che ha mosso lo spirito di noi tre, che è lo spirito di questo album. Indubbiamente il contributo di Jazzisti blasonati come Diego Ruvidotti e Sandro Miori ha dato un valore aggiunto a tutto il lavoro.
Quali sono le vostre influenze musicali?
Tutto ciò che abbiamo ascoltato ha influito sulla nostra formazione musicale; certo che essendo di epoche diverse, ognuno è figlio del proprio tempo. È unendo tutta la nostra cultura musicale, unendo i nostri gusti, unendo le nostre convinzioni musicali, le nostre esperienze.. tutto questo e ciò che ne ha influito maggiormente alla nascita del progetto S. R. F.
Com’è il vostro rapporto con il web e i social?
Tutti e tre siamo poco inclini ai Social e in generale al Web. Il ché non significa che siamo degli asociali, anzi. Semplicemente, come tutte le cose, bisogna dosare. Non siamo così favorevoli all'apparire a tutti i costi. Ma qui il discorso potrebbe andare avanti per giorni.
Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?
E chi può dirlo.. di questi tempi è difficile fare progetti. Ma "La fiamma arde" e quindi, con i nostri ritmi, pensiamo di dare un seguito a "The flame is burning". Il quale, dalla stesura della prima nota all'uscita discografica, ha impiegato 18 mesi.