Manuel Palazzo è un giovane rapper. Il suo album s'intitola "Anima incasinata", ed è diviso in sette episodi.
Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?
Le esperienze che mi hanno maggiormente formato sono le mie esperienze personali, ho sempre scritto, da quando ho 11-12 anni, scrivevo in rima da quando ho ascoltato Fabri Fibra e Mondomarcio. Poi un giorno sono andato al concerto di Marracash e Gue Pequeno all’Alcatraz e sono rimasto folgorato e ho detto anche io voglio fare questa cosa. Da lì ho iniziato ad andare a registrare e sentire le prime recensioni di amici che mi hanno fatto i complimenti per i testi che scrivevo. Tutto quello che scrivo l’ho vissuto e punto tutto su quello.
Hai pubblicato un album, diviso in sette episodi. Ce ne parli?
L’album si intitola ‘Anima incasinata’ ed è un po’ quello che sono io, dentro di me c’è un casino che pure io faccio fatica a capire. Sono sempre stato affascinato dagli anime, soprattutto Naruto, e dato che per un artista emergente pubblicare un album di 14 tracce è troppo per l’attenzione di un ascoltatore medio, di questi tempi... Ho deciso di dividere in episodi il mio album, ogni episodio esce ogni venerdì e contiene due tracce dell’album, ho pubblicato il terzo episodio questo venerdì appena passato, e uscirà il quarto il prossimo venerdì.
E ora quali singoli hai estrapolato per il tuo pubblico?
I singoli che ho estrapolato per il mio pubblico sono ‘Big bang’ del quale ho fatto anche il video, e ‘Digitale’ che ho scritto con un altro rapper emergente molto bravo a rappare che si chiama Davide Dame, sono i singoli che stanno andando meglio. Il prossimo singolo importante per me sarà ‘Sharingan’ che uscirà il 13 - 11 - 2020. Di questo farò un AMV cioè un video con le immagini dell’anime Naruto con Itachi come protagonista che è un pò quello in cui mi sono impersonificato io. Lui fa il ‘cattivo’ per tutti gli episodi fino alla fine dove in realtà si scopre che ha dovuto comportarsi così per proteggere i suoi amici.
Quanto conta secondo te la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?
Secondo me per coltivare una passione musicale la passione è al primo posto, non puoi non avere passione per la musica e fare musica, è come giocare a calcio solo per soldi ma stando in panchina. Al secondo posto ci metto la costanza, ho ricevuto tantissime critiche nella mia vita dove mi dicevano di smettere, che non sono bravo e magari nemmeno avevano ascoltato le canzoni. Non bisogna arrendersi è così che ora sto ritirando le prime soddisfazioni, e per fortuna queste persone sono molte meno di quelle che mi dicono che invece sono molto bravo. In più la costanza per farsi conoscere è fondamentale, secondo me non bisogna mai fermarsi, infatti sto lavorando intanto già ad un altro progetto. La motivazione invece la trovi grazie alla passione, io amo il rap. A me il rap ha salvato la vita.
Se dovresti descrivere con tre parole la tua musica, quale useresti?
Userei Anima, perché scrivo davvero tutto quello che sento dentro, negli angoli più nascosti del cuore. Userei VERO, perché tutto quello che scrivo deriva da esperienze della mia vita e non mi importa scrivere tutto quello che scrivono gli altri, perché io scrivo solo quello che ho vissuto. Userei VISCERALE perché quando scrivo e canto io sto così male che in realtà mi fa stare bene, non riesco a scrivere di cos’è troppo felice, perché per me il rap è rivalsa e io mi svuoto dentro quando scrivo.
Autoproduzione oggi. Qual è la tua visione?
Io penso che autoprodursi è difficile, io stesso penso a tutto, promo, beat, testo, linee melodiche, foto, organizzo giorni ecc.. penso che se una persona avesse un tot di persone che lavorano per te qualificate arriveresti molto più in fondo, ma per fare questo ci vogliono soldi e a volte non si hanno. Quindi in quel caso bisogna compensare con la musica di qualità.
Com’è il tuo rapporto con il web e i social?
Il mio rapporto con il web e i social è diviso a metà, da una parte penso che sia fondamentale gestire bene il proprio profilo ed essere socialmente virale, dall’altra penso che li odio, perché le persone non fanno mai vedere se stessi sui social ma solo la parte bella, si vedono solo quando ridono, quando vanno a vedere qualcosa, quando sono a ballare ma mai quando si sta male e si soffre. I social ti fanno credere di essere a contatto con tutti quando in realtà non sei a contatto con nessuno quando li stai usando. È un bel paradosso.
Come vedi il futuro della musica?
Io vedo che per il futuro le canzoni sono sempre più corte, che un album viene dimenticato in due settimane perché la quantità di cose che esce è incredibile. Per questo stimo persone come Marracash che è ancora in classifica dopo un anno dall’uscita del suo album, nonostante sia musica di qualità, quello è il mio obiettivo e spero di farcela un giorno. Arrivare rimanendo me stesso, senza cambiare niente. Ho rispetto per la mia musica.