L'oscillazione tra rabbia e quiete. Quale migliore definizione per questo album Spiderland?
La base, il piedistallo del Post rock.
1991.
USA.
Quello strano secolo stava per terminare. Le ideologie si stavano sgretolando sotto i colpi dei movimenti che abbattevano muri. Eppure c'era ancora qualcosa da raccontare. Anche (soprattutto) in ambito musicale. Questa incombenza spettava anche a questi ragazzi della provincia americana.
Il successo musicale fu inversamente proporzionale alla loro capacità d'influenza: un album che oggi definiremmo, appunto, "influencer" nel senso che diviene un punto di riferimento per molti artisti, una luce, un riferimento culturale. Anche di casa nostra. Ricordo molto bene un concerto di qualche anno fa a Grottammare del Teatro degli Orrori ove Capovilla si lasciò in un elogio alla band americana (e di questo album) definandola come essenziale alla costituzione del loro sentiero musicale.
Infatti gli Slint sono avanguardia. Sono avidi di avanguardia. A tale ragione posso esser definiti come antidogmatici perché ristrutturano le fondamenta del rock proponendo i nuovi cammini.
Senza troppi arzigogoli, nè bizzarie: ecco a voi il post-rock, il post rock americano.
Controtempi ritmici, kraut rock, forti influenze free-jazz. Tutto su un tappeto di chitarre elettriche. Un viaggio verso nuove visioni con tonalità e prospettive mai viste (ascoltate) prima. Un perenne stato di attesa musicale che soffoca su riverberi e delay.
La difficoltà che si riscontra nella descrizione e nell'analisi del disco mi ha portato a proporre un duplice parallelismo. L'anticonvenzionalità andava riletta sotto altre prospettive. Se questa nuova musicalità rappresenta il limite dell'accettazione socio-musicale in quanto eccessivamente inedita, in quanto ultima frontiera, in quanto inaccessibile alla conoscenza allora potrebbe esser prodromico aiutarsi con altre forme d'arte per cercare di inquadrare il fenomeno.
1) In questo senso propongo un parallellismo e definisco questo disco come ermetico. Ermetico proprio nel senso scolastico del termine. Ermetico come la corrente letteraria italiana.
Ho impegato più di 10 anni per entrare e comprende a pieno l'album. Il susseguirsi di ascolti. Il concentrarsi suoi suoni, poi i testi, poi i colori. L'ermetismo a cui facciamo riferimento è quello che proviene dalla divinità di Ermete cioè Dio delle scienze occulte e che successivamente darà il nome alla corrente poetica. Il muro, la chiusura, la claustrofilia sono le peculiarità che possiamo estendere a Spiderland.
Autistico, introverso.
Incomprensibile.
Negativo.
Non accessibile.
Deviante.
Misterioso.
Nonostante ciò, ricordiamo che gli ermetici furono un riferimento culturale grandioso: apparentemente distaccati dalla realtà, solitari tanto quanto abili analisti della società, clinici del pensiero, maestri di stile. Anche nel disco ritroviamo una grandiosità che diviene riferimento.
L'ermetismo del disco Spiderland degli Slint è la non conformità: è musica rock ma non conforme al rock, è musica tipicamente degli anni 90 ma non è categorizzabile nei flussi musicali di quegli anni.
A tal proposito ho creato un neologismo: gli Slint sono "patosonici", cioè rappresentano una patologia che differisce alle convenzioni delle sonorità conosciute. Spiderland non è immediatamente classificabile, tant'è che la critica (i professionisti della categorizzazione) ha dovuto coniare un nuovo genere musicale per identificarli.
2) Il secondo parallelismo è con il Cubismo. Quest'ultimo si caratterizza per la stravaganza e le sue forme geometriche ben definite.
Ha una sua linearità geometrica determinata. Finita.
Nonostante tutto, potendo cambiare sempre prospettiva e potendo mutare angolazione, la sua identità è sfuggente. Diviene molecolare come direbbe Deleuze. Perde la sua compattezza che in un primo incontro illusoriamente trasmette. Siamo quindi di fronte al rovesciamento della prospettiva. Una nuova produzione ed analisi dell'angolo che grava sulla concettualizzazione dell'opera, sulla sua identità appunto. Ecco che, allora, sfugge. Sfugge come fugge Spiderland.
L'opera discografica replicati gli stessi automatismi. Rifugge all'identità granitica, compatta, cementificata. Al concetto di cementificazione dell'identità ritroviamo questa caratteristica tipica delle opere che introiettano genialità, ovvero la possibilità di abdicare e variare costantemente le prospettive. Giunge sempre ad un radicalmente altro. Ed ogni ri-ascolto sarà sempre inaugurale.
Mauro Vecchietti