Anima è un duo formato da Umberto Ascione e Stefano Foglia. Il loro ultimo singolo s'intitola "Gravitazione universale", rilasciato dall’etichetta Sonos - Maffucci Music.
Com'è nata la vostra band? Che musica fate?
Stefano: Quasi per caso. Nell’anno 2017 risposi ad un annuncio per la ricerca di un bassista e così entrai in contatto con la precedente band di Umberto.
Devo ammettere che con Umberto c’è stata da subito una grande intesa, poiché condividevamo, oltre all’impegno e alla dedizione per la musica, anche la volontà di crescere come artisti e di sperimentare nuove soluzioni.
Dopo poco tempo, infatti, non ci bastava più riunirci qualche volta con la band per provare i pezzi, perché volevamo realizzare un progetto più grande (o, almeno, provarci): incidere un album con le nostre canzoni per raccontare e condividere le nostre emozioni e paure.
Questo “cambio di rotta” non corrispondeva agli obiettivi degli altri membri del gruppo e così abbiamo deciso di proseguire il nostro percorso artistico come duo, dando vita agli Anima.
Umberto: Io e Stefano abbiamo due personalità molto diverse e un passato artistico completamente differente ma credo che anche questo ci abbia aiutato a migliorare; dopo un solo anno, abbiamo pubblicato il primo album “Il mondo dentro”, articolato in 10 brani interamente composti ed eseguiti da noi.
Le canzoni parlano non solo dell’amore in tutte le sue forme, dei sentimenti e delle emozioni che suscita un nuovo incontro o la fine di un rapporto, ma affrontano anche i timori, le fragilità e le paure che spesso non si ha il coraggio di rivelare, sottolineando sempre l’importanza di ritrovare in se stessi la forza per superare le difficoltà che si incontrano sul proprio cammino. Tutto questo con un taglio Pop Rock.
Quali sono state le tappe più importanti del vostro percorso musicale?
Umberto e Stefano: Beh, sicuramente l’album d’esordio che ha segnato, al tempo stesso, una fine e un nuovo inizio: è stato il risultato di un lungo ed intenso lavoro di squadra ma ci ha anche permesso di capire che, impegnandoci sempre più e perfezionando le nostre tecniche e competenze, insieme potevamo farcela, potevamo ambire ad obiettivi più importanti e così abbiamo proseguito la nostra attività in una dimensione più professionale.
Un’altra tappa fondamentale del nostro percorso è stata il recente contratto sottoscritto con l’etichetta SONOS-MAFFUCCI MUSIC, con cui il 1° agosto u.s. abbiamo pubblicato il nostro ultimo singolo “Gravitazione universale” e con cui stiamo lavorando a nuovi progetti molto interessanti.
I preziosi consigli ed il supporto di professionisti come loro, che da anni operano in questo settore, ci sta permettendo di crescere ulteriormente e di sviluppare al meglio le nostre idee.
È uscito il vostro nuovo singolo "Gravitazione universale". Ce ne volete parlare?
Umberto e Stefano: Certo, il 1° agosto 2020 è uscito il nostro ultimo singolo ed il videoclip ufficiale di “Gravitazione universale”; è un brano volto a sancire il pieno ritorno alla normalità ed alla vita dopo il lungo lockdown, periodo in cui abbiamo pubblicato un altro singolo, “Respiro nel vento”, che ben descriveva gli stati d’animo suscitati dall’isolamento forzato dovuto all’epidemia.
“Gravitazione universale”, invece, parla di incontri inattesi che lasciano il segno e che ci inducono a vivere fino in fondo le nostre emozioni … insomma, quei casi in cui si incrocia uno sguardo che ci rapisce completamente e, quasi senza accorgercene, l’istinto finisce per prevalere sulla ragione.
Qual è il messaggio che volete comunicare attraverso le vostre canzoni?
In generale, vale quanto detto prima parlando dell’album: attraverso le nostre canzoni vogliamo condividere il nostro "IO" più profondo, tutte quelle emozioni, positive e negative, che fanno parte dell'essere umano; ad esempio, anche il senso di inadeguatezza è uno stato d’animo che deve essere raccontato ad alta voce per poter poi essere superato e sentirsi meglio. La musica per noi è anche psicoanalisi, non fa bene solo al cuore ma anche alla mente.
Per quanto riguarda, in particolare, “Gravitazione universale” il messaggio che si vuole trasmettere è l’invito a trovare il coraggio di rischiare senza il timore di fallire, perché un pizzico di audacia può consentirci di trasformare i sogni in realtà facendoci vivere intensamente esperienze indimenticabili. Quindi… memento audere semper!
Ci sono degli artisti a cui vi ispirate per la vostra musica?
Umberto e Stefano: per i nostri pezzi non ci ispiriamo a nessuno in particolare ma amiamo moltissimi artisti sia italiani che stranieri da cui crediamo ci sia sempre da imparare. Solo per citarne alcuni: Renga, Ramazzotti, Antonacci, Battisti, Baglioni, Venditti, Pino Daniele, Tiziano Ferro, Elisa, Mengoni, Coldplay, Oasis, Maroon5, Robbie Williams, Bruno Mars e tanti altri….
Quali sono i pro e i contro dell'era digitale?
Umberto e Stefano: con l’avvento del digitale sicuramente è diventato più semplice condividere la propria musica, perché, potenzialmente, basta caricare un pezzo on line e si possono raggiungere persone in tutto il mondo. Questo ci aiuta anche a capire l’opinione degli stranieri rispetto alla musica cantautorale italiana e, in particolare, l’approccio nei confronti degli emergenti.
L’aspetto negativo è che, in questo modo, ci si trova di fronte ad un mare di proposte e spesso l’ascoltatore medio tende ad affezionarsi di più alla singola canzone invece che all’artista.
Come vedete il futuro della musica?
Stefano: sono fiducioso nel miglioramento della situazione attuale, con l’auspicio che presto si possa recuperare anche la dimensione live, perché il contatto diretto con il pubblico trasmette all’artista la carica e la forza necessarie per superare i momenti di difficoltà.
Inoltre, spero vivamente che vi sia una maggiore apertura nei confronti degli emergenti e dei diversi generi musicali … insomma, spero di non sentire più solo reggaeton in radio.