Il 4 dicembre 2019 è uscito il primo singolo ''22:58'' del cantautore Alessandro Spada, in arte PaloAlto, con la produzione di Markceiling.
Una canzone molto orecchiabile, che rispecchia le sonorità attuali, con un pò di elettronica al punto giusto.
Una canzone semplice, intima, con una voce limpida che non sovrasta mai l'arrangiamento del brano. Si può ascoltare piacevolmente, e ha la capacità di attirare l'attenzione dell'ascoltatore fino alla fine, senza troppi tecnicismi che a volte fanno solo l'effetto contrario, risultando sgradevoli.
Si tratta del primo singolo dell'artista e ha fatto sicuramente centro. Non possiamo che augurarci di ascoltare presto le sue prossime canzoni.
Di cosa parla il testo?
Il testo parla di una storia d'amore arrivata al culmine.
Ecco il ritornello molto orecchiabile:
''Ci siamo fatti male, ci siamo voluti bene
Ci siamo fatti fare da tutte quelle sere
Ci siamo fatti male, ci siamo voluti bene
Mai stati capaci a rimanere insieme''
Per raccontare questa storia il cantautore usa una serie di immagini che richiamano la loro relazione:
''La notte, le botte, le urla, le lotte
Tu sbatti le porte, sfido la sorte
Le cose distorte che prendi sul serio
Ci fanno scazzare, lo fanno davvero
Poi ti scrivo quei che messaggi che tu non vuoi vedere
Per ogni spunta blu io ordino un bicchiere''
La canzone è possibile ascoltarla su tutte le piattaforme digitali, tra cui Spotify, Amazon, e YouTube.
Consiglio l'ascolto di questa canzone assolutamente.
Chi è l'artista?
PaloAlto nasce come luogo per essere se stesso; togliere ogni maschera e mostrare ciò che veramente c'è dentro la sua testa. Esordisce come batterista rock e successivamente incontra sonorità elettroniche diventando produttore e DJ. Questi sono anni di notevole sperimentazione che gli danno l'occasione di incontrare numerosi artisti del panorama musicale italiano e internazionale. Negli anni le esperienze di vita vissuta lo portano ad abbandonare la consolle per esprimere al meglio sensazioni, immagini ed emozioni. L'esperienza a tutto tondo e la grande propensione per la musica italiana lo spingono a guardare indietro e a trovare notevole ispirazione nei grandi cantautori italiani sempre con un occhio rivolto alla sperimentazione e al futuro.