Due artisti con il volto coperto? Parliamo del duo Legno, che hanno preferito mettere in mostra la loro musica e non la loro identità. Il loro nuovo singolo s'intitola ''In (gin) di vita''.

Come mai la scelta di coprire il volto per il vostro progetto musicale?

In realtà è nato tutto per gioco, non volevamo coprire la nostra identità.
Il nostro intento era quello di far parlare direttamente le canzoni e i nostri testi.
Giochiamo con gli emoticon, con gli stati d'animo, per cui visto che siamo un duo ci siamo chiamati Legno felice e Legno triste. Attraverso questo nostro linguaggio visivo cerchiamo di togliere da dentro le scatole tutto il nostro vissuto e lo mettiamo a nudo attraverso i testi e le canzoni.

Quali sono state le esperienze che vi hanno maggiormente formato?

Sicuramente ascoltare tanta musica, suonare, leggere e qualsiasi attività creativa. Questa esperienza però ci sta sempre più piacendo e formando. Alla fine vivere di musica è l'esperienza più formativa di tutte.

E' uscito il vostro nuovo singolo ''In (gin) di vita''. Ce ne volete parlare?

Quando l'amore viaggia a senso unico, in un unico binario e quando l'altra parte non è mai salita sul treno, la destinazione ti fa sentire solo e perso in tutto quello che non c'è mai stato. In (Gin) di vita ci racconta una storia d'amore malata e sofferta, un sentirsi soli diverso da una storia finita. Una storia immaginaria che non ha mai avuto sviluppo, il credere di avere qualcuno al proprio fianco quando quel qualcuno non c'è mai stato”.

Se doveste descrivere con tre parole la vostra musica, quale usereste?

Indie, pop, Legno.

Cosa pensate del panorama musicale attuale?

L'attuale momento musicale in Italia è importante e molto interessante, siamo felici di questo perché finalmente c'è molta attenzione per la musica emergente in generale, non solo, le persone hanno ritrovato l' interesse per i concerti e per la musica Live. Un po' come accadeva in passato per scoprire nuova musica si andava ai concerti e si ascoltavano i singoli nelle radio.
Adesso la radio dei giovani è Spotify, da lì una persona può seguire il suo artista preferito e così iniziare a seguirlo nei live.

Com'è il vostro rapporto con il web e i social?

Importantissimo, viviamo a stretto contatto con chi ci segue, cerchiamo di interagire sempre con i nostri amici che ci seguono. È molto importante per noi avere un mezzo, in questo caso Instagram, con cui tenere i rapporti con il nostro pubblico.

Come vedete il futuro della musica?

La musica non morirà mai. Il suo futuro sarà sempre meraviglioso. Non esiste un mondo senza musica...