Di cosa parla Quattro Inverni di Ariete? Testo & Significato

"Quattro venti" è il nuovo singolo della cantautrice Ariete, in radio dal 12 gennaio 2024. La canzone è stata estratta dal secondo album "La Notte".

Testo della Canzone "Quattro venti" di Ariete

— Titolo, Quattro venti

Ti ho rivista negli occhi degli sconosciuti
E ballavi sfocata tra tutte le luci
Io parlavo una lingua che tu non capivi
Me ne inventerò una se poi mi porterà da te
Prendo tutto a pugni ancora un po'
Lascio le parole in un cassetto, esco, forse sparirò

Quattro inverni io che ti aspetto
Consumata da questo vento, è
Più freddo, più freddo, più freddo di te
Io ti guardo, ti guardo e mi chiedo se
Se poi il mondo cambiasse senso
Non girasse più su se stesso, ricordati soltanto che
Per quanto puoi capirmi non sarai mai me
Mmh, non sarai mai me

Io che sfondo le porte, tu non esci di casa
Come siamo ridotte, è l'ultima chiamata
Lascia un sapore amaro, un finale già scritto
Di parole non dette, trema tutto il soffitto, adesso
Resto sopra il ciglio ancora un po'
Scordati di tutto quel che ho fatto, lascio, ora sparirò

Noi ci stringevamo forte per non sparire
Così strette che è impossibile da digerire
E a pensarci oggi voglio solo ridere
Ed aspetto quattro inverni per tornare a vivere

Significato della Canzone "Quattro venti" di Ariete

Scritta da Ariete e prodotta da Michelangelo, alias Michele Zocca.

La canzone affronta le dinamiche di un amore complicato, consumato nel tempo e minato da parole inespresse, creando un intreccio di emozioni contrastanti. L'artista, in una profonda riflessione, esplora le esperienze vissute all'interno di questa relazione, sottolineando l'incomprensione nella comunicazione e nutrendo il desiderio ardente di essere compresa appieno. La canzone d'amore dipinge un quadro della vita in cui il fluire inesorabile del tempo, l'attesa ansiosa e il silenzio pervasivo spesso impediscono di fermarsi e elaborare pienamente gli eventi, lasciando così emozioni sospese e questioni irrisolte insieme a troppe parole non dette.

Ci sono elementi di nostalgia, di aspettativa e di una certa sofferenza emotiva, come indicato dalla frase "Quattro inverni io che ti aspetto" che suggerisce un periodo di attesa prolungato.

Inoltre, esplora la sensazione di sentirsi perso o fuori luogo ("Io parlavo una lingua che tu non capivi") e la difficoltà nel comprendere l'altro. Ci sono anche riferimenti a momenti di crisi o di rottura, come indicato dalle linee "Lascio le parole in un cassetto, esco, forse sparirò" e "Come siamo ridotte, è l'ultima chiamata."

Tuttavia, alla fine del testo, sembra emergere una nota di speranza o di rinascita, con l'aspettativa di "quattro inverni per tornare a vivere".