Simos è un giovane rapper. Il suo nuovo album s'intitola ''Oltre''

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

A 14 anni ho iniziato a scrivere canzoni e ad esibirmi sui primi palchi. Ora ne ho 20 e negli anni ho affinato la scrittura, sono state le prime esperienze a farmi capire che direzione volevo dare alla mia musica. Allo stesso modo in quei primi live ho imparato a tenere un palco. Credo che un artista non deve mai smettere di imparare, quindi ogni esperienza presente, passata e futura può aiutare a migliorarsi.

Il tuo ultimo album s’intitola ‘’Oltre’’. Ce ne vuoi parlare?

E’ un progetto che ho iniziato a scrivere nel 2018, avevo tanti provini, ma ho scelto solo cinque brani perché sono collegati tra di loro. I testi sono introspettivi e sono un analisi di alcuni stati d’animo. La psicologia è il filo conduttore. Nelle canzoni oltre a psicanalizzarmi, cerco anche di proporre soluzioni a chi sta passando le stesse situazioni. L’ho chiamato “Oltre” perché volevo spingermi oltre me stesso. Ogni strofa è densa di significati. Il disco parla di personalità, paranoia, confusione, impotenza e malessere. E’ un viaggio musicale tutto da scoprire.

Oltre alla musica ti piace la psicologia. Come possiamo unire la musica alla psicologia?

Penso che siano collegate soprattutto per quanto riguarda la scrittura. Scrivere è una terapia, aiuta a capire ciò che abbiamo dentro, ci permette di far uscire la parte più inconscia della nostra mente. Alcuni miei testi escono come un flusso di coscienza e dopo rileggendoli mi sorprendo di come sia riuscito ad esprimere in modo chiaro quello che avevo in testa. La musica spesso è terapeutica anche dal punto di vista degli ascoltatori che si identificano in determinate storie e ascoltando una canzone riescono a superare le difficoltà.

Quanto conta secondo te la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?

Credo che la passione sia fondamentale, se vogliamo fare una cosa dobbiamo sentircelo dentro e mettere sempre passione e sentimento. E’ importante essere motivati e mettere costanza in ciò che si fa, questo vale in generale nella vita. In particolare penso che nella musica c’è chi ha più possibilità e più fortuna e chi non ha possibilità ma se le crea impegnandosi e credendo sempre in ciò che fa. Se impariamo a non arrenderci alle prime difficoltà, il tempo ci darà ciò che meritiamo.

Se dovresti descrivere con tre parole la tua musica, quale useresti?

Ermetica, conscious, introspettiva. E’ un rap tutto da decifrare, tra le rime ci sono metafore, riflessioni e pensieri. Sicuramente non è musica per tutti, solo per chi vuole spingersi in profondità.

Autoproduzione oggi. Qual è la tua visione?

Il mio progetto è autoprodotto, mi sono occupato anche della produzione musicale. Al giorno d’oggi è molto più facile fare una canzone e pubblicarla rispetto al passato. Secondo me non ha senso farlo se non si cerca la qualità e non ci si mette professionalità. Avere un etichetta a coprire le spalle sicuramente rende tutto più facile, per autoprodursi penso che serva molto impegno. L’artista non deve solo limitarsi alla musica, ma ad esempio anche alla promozione. La mia visione quindi è chiara, bisogna sapersi muovere su tutti i fronti.

Com’è il tuo rapporto con il web e i social?

Il web permette di raggiungere rapidamente le persone, lo considero utile, ma dato che c’è tanta musica è difficile farsi notare, per questo penso siano molto importanti i live. Per quanto riguarda i social ormai sono fondamentali per la promozione, in particolare Instagram. Diciamo che molto persone hanno un modo simile di utilizzare i post e le storie, io ho sempre preferito usarli a modo mio creando qualcosa di originale.

Come vedi il futuro della musica?

Dal punto di vista musicale, secondo me ci saranno meno distinzioni tra i generi, infatti noto sonorità nuove che si uniscono creando nuovi sottogeneri. Sicuramente dal punto di vista discografico ci sarà sempre più musica digitale e meno cd e vinili, sperando che questa musica liquida resti impressa nei ricordi delle persone e non diventi usa e getta.