Carlo Lomanto è vocalist, polistrumentista, e docente di Canto Jazz del Conservatorio "Giuseppe Martucci" di Salerno. Ha pubblicato vari lavori discografici, tra cui "Le cose che ho perso"; "Lomanto's Market"; "The Beatles Album";  "Dreams"; "Ella & Louis"; "Festa in casa De Moraes".

Quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente influenzato nella tua carriera?

Anche se la mia grande passione rimane la musica Jazz, le mie influenze musicali sono state molteplici e vengono da tanti generi! La mia prima passione è stata il Rock progressivo degli anni 70 con i  Genesis di Peter Gabriel, che poi ho seguito e continuo a seguire come  solista, poi la passione per il Jazz e la folgorazione per la voce di  Ella Fitzgerald, poi una sera in un programma del grande Renzo Arbore  scoprii un cantante che da solo con la sua voce riusciva a cantare contemporaneamente melodia e accompagnamento, era il fantastico Bobby Mc Ferrin di cui ho tutti i dischi e video! Con la maturità poi ho riscoperto degli artisti che da ragazzino snobbavo un pò e che adesso invece adoro, come i Beatles, Frank Sinatra, la bossa nova di Antonio Carlos Jobim, la canzone Napoletana in particolare Roberto Murolo e tanti altri.

Progetti per il futuro?

Sto per andare in sala di registrazione ad incidere il mio prossimo disco completamente dedicato alla canzone Napoletana che comprenderà 15 tracce  da alcuni classici fino ad arrivare a Pino Daniele e tre brani di mia composizione, il tutto cantato e suonato da me con la chitarra. Sarà un disco molto intimo da ascoltare al tramonto!

Sei didatta. Durante le tue lezioni qual è la cosa principale che vuoi trasmettere ai tuoi allievi?

La passione!

Didattica online. Qual è la tua visione?

Interessante, io sono un insegnante molto tecnologico uso per le mie lezione IPad connessioni Wireless ecc. e sono in connessione con i miei allievi sui social, ma la lezione live è un’altra cosa!

Cos’è cambiato nell’epoca digitale rispetto al passato per intraprendere la carriera dell’artista?

Da un lato oggi attraverso i social, YouTube e co. è possibile raggiungere un numero di persone incredibile anche con un video girato a casa con  pochi mezzi! Vedi Jacob Collier con “The Flinstone”, dall’altro però nella maggior parte dei casi quello che colpisce di più è la  spettacolarizzazione della musica, per cui funziona moltissimo la bellezza o la bravura pirotecnica e poco spazio c’è per la magia della musica e dell’interpretazione che anche una voce non particolarmente potente può avere! Oggi una come Billie Holliday o Fabrizio De Andrè avrebbero avuto molte difficoltà per farsi conoscere!

Che consigli daresti a un aspirante artista?

Essere il più possibile se stesso e cercare di non seguire le mode ma di crearle lui!

Cosa possiamo aspettarci per il futuro della musica?

Purtroppo non vedo rose e fiori per il futuro, spero di sbagliarmi, il problema fondamentale è che chiunque pensa che la musica debba essere gratuita, mentre per la mia generazione la musica era una cosa da andare a cercare e scoprire nei negozi di dischi acquistando i vinili e imparando a memoria l’album che si era acquistato, (anche perché i soldi per  acquistarne un’altro non c’erano) e ovviamente andando ai concerti. Oggi di qualsiasi artista hai a disposizione tutto su YouTube, Spotify ecc. in maniera gratuita per cui inevitabilmente poi far acquistare un disco diventa impossibile per cui le case discografiche soffrono molto e di  conseguenza non investono più quello che investivano un tempo, oggi i  discografici guadagnano qualcosina dalle visualizzazioni dei video, ma  ovviamente rispetto a quando vendevano i dischi, sono briciole! Negli  anni 70/80 gli artisti potevano permettersi di stare mesi a registrare nelle migliori sale discografiche del mondo con il fior fiore dei  musicisti, arrangiatori e tecnici del suono e si sente! Infatti ancora oggi i dischi dei Beatles, Pink Floyd, Michael Jackson ecc. continuano ad essere  ai primi posti delle classifiche di vendita! Oggi quale produttore discografico investirebbe su un gruppo come i Pink  Floyd? È ovvio che quello che và avanti è la “roba” più commerciale!