Il 2020 è passato, e il cantautore Giorgio Capponi, in arte JClock lo ha voluto raccontare con il nuovo EP, dal titolo appunto "20 20".
Un Ep di Musica D'autore, Acustico e Pop a tratti R&B, e Reggaeton.
Ogni brano è fresco, genuino e spontaneo, sorretto da un arrangiamento semplice, accompagnato dal dolce suono della chitarra acustica, il suo strumento tanto amato dall'infanzia.
Lo scopo è stato sin dall'inizio quello di esprimere in canzone quello che non riesce ad esprimere a parole. Il cantautore ha ammesso che gli viene più facile esprimersi attraverso la musica... e questo anno particolare e delicato ha portato a tante cose da dire.
Il cantautore ha affermato: "20 20 nasce dalla necessità di esprimere in musica ciò che a parole troppo spesso non riesco. Riferimento all'anno 2020, pieno di cambiamenti socio culturali e personali, perdita di amicizie e dell'amore di una donna. Ho passato la maggior parte del tempo da solo in studio, registrando a più non posso per colmare il vuoto lasciato dagli avvenimenti."
Le tracce sono quattro:
"20 20" presenta un beat coinvolgente, con richiami rap. Un brano orecchiabile, scritto in collaborazione con Michele Alghisi, in arte Maic.
"Puerto Rico" ci trasporta in una dimensione diversa, dal ritmo Reggaeton, e dal respiro internazionale. Vede la collaborazione con Edoardo Benericetti, in arte Ode.
"Paracadute" è acustico, accompagnato dal groove della chitarra. L'intento è quello di creare una dimensione più intima, come se fosse registrata durate una sessione live, per offrire maggiore trasparenza e un rapporto più diretto con il suo pubblico.
"C'era una volta" è il brano più malinconico, e sentimentale dell'intero EP.
L'EP "20 20" tratta di varie tematiche. Dell'anno appena passato, il 2020, con tutti i cambiamenti avvenuti. Un anno che ci ha segnato, dalla perdita delle relazioni sociali, alle incertezze per il nostro futuro. In particolare, si sofferma sulle cose che davamo per scontato. Ma che in questo periodo ci siamo resi conto che non sono poi cosi scontate, come le relazioni con gli altri, gli abbracci con la famiglia e gli amici, il passare del tempo insieme.
Parla anche delle contraddizioni della società, la dipendenza dei giovani verso gli smarphone e i social, che sono divenuti una vera e propria droga. Non è tanto sbagliato il loro uso, ma l'abuso che se ne fa, preferendolo al contatto con gli altri.
Parla dell'importanza di osare e di vivere la vita appieno; di vivere la gioventù per quella che è, facendo i propri errori e imparando da essi; di avere il coraggio di provare a cambiare le cose; di affrontare la vita e di andare avanti.
Parla di un amore finito, tutti i ricordi che ci sono dietro a una storia, i bei momenti, cosa non ha funzionato e la rabbia di come è finita.
Un lavoro giovane, con il potenziale per una futura maturazione. Consigliamo all'artista di continuare a sperimentare, a studiare e a raccontare il suo punto di vista, trovando sempre di più la sua dimensione musicale.
Chi è l'artista?
Giorgio Capponi, in arte JClock, nasce a Bergamo nel 1996. La musica è un tratto fondamentale della sua vita fin da piccolo. Babbo musicista (pianoforte e chitarra) e entrambi i fratelli amanti della musica. Da un fratello prende la passione per la batteria, suona in varie band e durante il liceo si cimenta nel canto e nel suonare chitarra. Si avvicina alla produzione musicale durante l'università, dove conosce vari amici che lo spingono nel continuare. Inizia come un gioco, ma presto si accorge che la produzione è ciò che lo rende pieno, quella passione che lo rende felice e a cui si sente più portato. Inizia così la carriera da producer, con la produzione di 20 20, il primo vero e proprio EP strutturato.