Digital Human è un musicista e compositore. Ha pubblicato il suo nuovo singolo "Mzansi (Mama Africa), che sarà presto accompagnato da un videoclip.

Cos’è la musica per te?

La musica per me è qualcosa che mi accompagna fin da bambino, grazie a mio padre che ha saputo influenzarmi in maniera positiva con l’ascolto dei grandi classici della rock progressive, ma anche grazie ad una cultura personale formatasi nel tempo con lo studio di vari strumenti digitali. La vera maturazione però è arrivata qualche hanno fa quando finalmente ho potuto riconoscere di avere delle potenzialità, grazie anche alle tante motivazioni arrivate dall’esterno, di capire finalmente quale fosse la ‘’direzione’’ da inseguire e che diventare compositore fosse la mia priorità. La musica è qualcosa che ci circonda da sempre, è qualcosa che possiamo fare nostra, che può essere espressa in svariati modi, che gioca con le nostre emozioni, che nei momenti di difficoltà diventa terapia, è talento e tanta tanta passione!

Ci parli del tuo ultimo singolo Mzansi (Mama Africa)?

“Mzansi – Mama Africa” è il nuovo singolo realizzato in collaborazione con la cantante South Kim (Veronica Chiminello) e successivamente selezionato dall’etichetta discografica ‘’Areasonica Records’’. Dal 23 Aprile 2020 è ascoltabile su tutti gli store digitali ed entrato a far parte nella programmazione di alcune radio italiane. Io e Veronica, durante la composizione, abbiamo voluto ricreare il brano con l’idea di un ‘’viaggio’’…fra i canti popolari africani ma anche un’aperta denuncia agli scempi compiuti dal mondo occidentale in questo meraviglioso continente. Questo singolo vuole esprime pienamente il nostro stile identificativo, con le sue atmosfere sognanti su ritmi incisivi capaci di imprimersi nella memoria e di farsi ricordare.

Ci sarà anche un videoclip?

Il videoclip del singolo è in via di elaborazione, stiamo lavorando tantissimo durante questo periodo ma finalmente è un altro sogno che si sta realizzando. Nel video abbiamo voluto coinvolgere due ballerini professionisti coordinati dalla nostra coreografa Alessandra Piano, direttamente dalla compagnia ‘’Iuvenis Danza’’. Lei predilige per uno stile che segue più il contemporaneo. La vera notizia però è la grande partecipazione dell’attore professionista Miguel Gobbo Diaz, più conosciuto per essere stato il protagonista della celebre serie TV ‘’Nero a Metà’’. Nel video interpreterà un personaggio che vive immerso nella natura dove pace e serenità sono all’ordine del giorno. Purtroppo però alcuni ricordi vissuti da bambino lo riporteranno alle sofferenze che questo continente ha subito in passato. Le riprese e il montaggio video sono curate da Michele Guazzo.

Questo periodo delicato ti ha dato stimoli per creare nuove composizioni?

Durante il periodo della quarantena io e Veronica, anche seppur distanti, siamo ugualmente riusciti a creare un secondo brano che uscirà esattamente su tutti i digital store il 23 Giugno. Si chiamerà ‘’Butterfly Effect’’ ed è un brano prevalentemente elettronico, con beat e sintetizzatori molto più odierni e vicini ai giorni nostri. Successivamente Veronica ha inserito delle bellissime parti di chitarra e ovviamente la sua immancabile voce. Ringraziamo ancora una volta Michele Guazzo dell’etichetta ‘’lookupmusic’’ che ci ha curato mix e mastering.

Autoproduzione oggi. Qual è la tua visione?

L’autoproduzione per gli artisti credo sia una possibilità in più, che tutti non riescono ad ottenere nel tempo, ma sicuramente che ti permette di poterti muovere più liberamente e di abbattere tantissimi costi. Ma l’importanza di lavorare a fianco di professionisti per me è strettamente necessaria, per la crescita personale e per la mia crescita a livello musicale. Ogni consiglio diventa prezioso per poterlo utilizzare durante la propria produzione.

Il settore musicale è tra i più colpiti in questo periodo. Quale potrebbe essere una soluzione?

Non temete, l’arte e la musica italiana sono vive e in questi mesi troveranno ulteriori modi di esprimersi. L’importante è supportare queste realtà, condividerle, spingerle nella propria filter bubble in modo da allargare il discorso e la nicchia ad un pubblico annoiato che ha bisogno di alternative ad un mondo che oramai non esiste più per come lo conoscevamo e che ha bisogno di nuova linfa per costruire nuove fondamenta.