Ci voleva una ventata di aria fresca e di novità, portata dalla band Hermetique Garage con il nuovo album omonimo “Hermetique Garage”, pubblicato il 18 aprile 2022.
Ci troviamo di fronte a un album sperimentale con una ricerca di sonorità e di suoni ben mescolati e amalgamati tra loro. La band ha mostrato una curiosità che li ha portati ad esplorare altri mezzi di espressione e influenze, pur rimanendo comunque legati al mondo del Rock.
Questo album parte dal genere Psychedelic Rock e Progressive Rock ma si sviluppa in un viaggio di dimensioni sonore differenti, caratterizzato da un miscuglio di suoni e sonorità che funzionano bene tra loro e che non cadono mai nel banale, con una matrice rock combinata ad altri suoni proveniente dal mondo classico, dall’elettronica e dal Jazz.
Per essere il primo album, dopo solo due EP pubblicati, è ben suonato, la band dimostra personalità e capacità esecutive da vendere, di essere consapevole in quale territorio vuole muoversi e dove vuole arrivare.
Un album solido pieno di colpi di scena, riuscendo nell’operazione di non annoiare mai l’ascoltatore con la sua energia, originalità e versatilità.
Il risultato? Un prodotto di una ricerca musicale voluta, con lo scopo di realizzare un album diverso, dove ogni canzone ha una sua vita, ha una sua autonomia, ha una sua linea sonora.
“Light” è un brano soft, che si presta al suono morbido di una chitarra e al suono predominante e dolce di un pianoforte nella prima parte per poi sfociare nel mezzo in un’orchestra di suoni e parti corali ripetute.
“Psycho” è molto rockeggiante con il suo riff di chitarra energico, come anche “We Won’t” molto ritmato, con la giusta carica di un’energia dolcemente sognante.
“The Sun” si presenta con frequenti cambi di tempo e con un lungo finale di assoli elettrici.
“Useless For The Masses” è un brano delicato ed elegante, dove la voce ha un ruolo predominante accompagnato dal suono del pianoforte, almeno nella prima parte, che ti catapulta in uno spazio dove vige la calma in un crescendo di emozioni. È un brano che possiamo divide in tre parti, la prima molto più soft, voce e piano, poi c’è un’orchestra di suoni, per poi concludersi con il pianoforte che diventa il protagonista e ci conquista con la sua dolcezza.
“Short Story Of A Failed Assassination“ parte con un intro malinconico per poi lasciarsi andare a un riff di chitarra molto orecchiabile e che rimane facilmente in mente.
Poi ci sono anche ballads, brani più soft e acustici come “Fall Down”, caratterizzato dai suoi arpeggi infiniti; e “The Choice”, riflessivo con un giro di pianoforte che sembra essere ispirato dai pianisti classici, che cresce sempre di più con un’aggiunta di suoni elettronici.
La maggior parte delle canzoni sono scritte in inglese, poi ci sono anche alcune strumentali come “Mr Gruber”, e “The Sun” che è quasi tutta strumentale, c’è solo una piccola parte vocale ma passa in secondo piano rispetto al resto degli strumenti.
Inoltre, si deve dire che la durata delle canzoni salta subito all’occhio, molte di esse sono molto lunghe, superano i 6 e 7 minuti, “Psycho” supera addirittura i 9 minuti. Quello che si intuisce immediatamente è che c’è una totale libertà creativa, che va fuori le logiche del mercato musicale, dove in genere un brano non supera i 4 minuti e presenta una struttura prestabilita. Qui colpisce il fatto che ogni brano è un mondo a sé stante, con le sue regole, con la sua struttura, con una sua direzione sonora.
Le canzoni parlano di amore, di insoddisfazione e di malessere interiore, delle difficoltà che riscontiamo nel vivere quotidiano e che sono rischiose fino a farci toccare il fondo, tema trattato nel brano “Useless for the masses”; di come non possiamo avere il controllo su tutto, ma possiamo scegliere di essere sé stessi e vivere la vita secondo il nostro modo di essere, smettendo di preoccuparci, tema trattato nel brano “The choice”.
Registrato nel 2019, questo lavoro rappresenta una retrospettiva del decennio scorso e può essere considerato un doppio LP, oppure un CD Compilation dalla durata di 70 minuti.
Consigliamo l’ascolto di questo album, non semplice e immediato al primo ascolto ma che ti rapisce sempre di più andando a fondo. Non ci resta che gustarci questa vastità sonora.
Componenti & Collaboratori:
- Alessandro Niero - pianoforte, tastiere, sax e voce
- Nicola Boer - chitarra elettrica, chitarra acustica e live electronics
- Giacomo Bertoldi - basso elettrico
- Giulio Maria Genovesi - batteria
- Cristopher Bacco - drum recording
- Giulio Maria Genovesi - recording, editing
- Enrico Dell'Aversana - recording, editing, mix
- Mattia Zuliani - mastering
- Benedetto Mineo - artwork
Chi è la band?
Hermetique Garage è un gruppo Psych/Alternative Rock di Venezia formatosi nel 2009.
Il nome della band è stato scelto come tributo al capolavoro più famoso dell'artista e illustratore francese Jean “Moebius” Giraud, “Le garage hermetique”. Il nome fu scelto anche come manifesto degli intenti artistici della band, ispirati dalla libertà di sperimentazione e dall'eclettismo estetico di Moebius. Partendo da un background Rock declinato nella sua variazione Psych Rock degli anni '60 e '70 e passando per il percorso del Grunge Stoner e del Post Rock degli anni '90, la band a volte flirta con colori Jazz, aggiungendo qua e là qualche stravaganza elettronica.