One For Peace è un progetto sperimentale, che mescola più generi musicali: funk, rock, ska, rap, reggae. Per il futuro stanno creando nuovi brani da suonare dal vivo.
Com'è nata la vostra band? Che musica fate?
La band è costituita da Samuel Di Mattia dalla Francia (vocal, acustic guitar e percussione) e GC (Gerardo Cordasco) dalla Svizzera (electric e acustic guitar). Eravamo già amici a livello lavorativo. Ognuno di noi aveva già le proprie esperienze musicali, dopo alcune jam sessions abbiamo deciso di creare questo progetto. Ognuno di noi aveva un background musicale diverso. Samuel più sul hiphop e reggae e GC più sul house, hiphop, funk e rock grunch. Da questo mix di stili abbiamo deciso di creare un crossover di più generi. Questo progetto musicale non è un genere definito.
Quali sono state le esperienze che vi hanno maggiormente formato?
Abbiamo fatto tanta gavetta in diversi locali e bar in tutto il Sud-Italia, abbiamo avuto l'opportunità di suonare prima di Eugenio Bennato, Modena City Ramblers e Giuliano Palma in occasione del festival annuale Wine & taranta a Teora (AV) a luglio. Ma l’esperienza dei due FestivalBar (2017, 2019) e l’opportunità di poterci esibire all’Auditorium della Musica di Roma sono stati tra quelli più importanti.
Quali sono i vostri progetti attuali e per il futuro?
Siamo in continua creazione per quanto riguarda brani nuovi, anche perché non è nostra intenzione racchiudere i nostri brani in un unico CD ma di poterli aggiungere mano mano su questa penna USB che abbiamo fatto. Per quanto riguarda il futuro prossimo, stiamo producendo un nuovo brano inserendo ospiti nazionale e internazionali.
Quanto conta per voi la sperimentazione?
Sperimentare a livello musicale o strumentale è proprio la base del nostro progetto musicale. In effetti non abbiamo timore di inserire sonorità diverse sia a livello di stile che di cultura. Infatti i testi delle nostre canzoni raggruppano tre lingue (italiano, francese, inglese). In più da sempre negli eventi più importanti, ci accompagna in featuring il rapper togolese Kool Kray-Z.
Se doveste descrivere con tre parole la vostra musica, quale usereste?
Originale, travolgente, anticonformista.
Cosa pensate del panorama musicale attuale?
Il panorama musicale purtroppo riflette la consumazione di massa, dove un artista emerge ma subito scompare, cercando il tormentone del momento e non magari la qualità artistica e musicale. In più ci sembra ripetitiva e di livello medio-basso. Manca di sincerità e di anima.
Quali sono i pro e i contro dell'era digitale?
L’era digitale permette ad ogni artista di avere una visibilità immediata a livello mondiale attraverso siti e social network. Però, questa accessibilità permette a chiunque di pubblicare di tutto di più, facendo abbassare il livello qualitativo. Cosa che non era possibile 20 anni fa, perché prima di avere la possibilità di essere ascoltato, un’artista veniva pre-selezionato da una casa discografica o produttore.
Come vedete il futuro della musica?
Secondo noi la musica sta attraversando un periodo difficile, diventa sempre più problematico per una band che fa solo inediti, di esibirsi dal vivo. Il mercato è saturo di cover-band e DJ’s che si limitano a scaricare il tormentone del momento. Se non ci impegniamo a livello artistico e musicale, purtroppo la musica è destinata a rimanere in stand-by.