Se in Italia bisogna combattere per sostenere la musica inedita, in altri Paesi, come la Germania, è assolutamnete normale che gli artisti facciano musica inedita, e trovano una schiera di fan pronti a comprare i loro cd inediti. Alex Spalvieri ha intravisto nella Germania un Paese con una cultura musicale forte capace di sostenere gli artisti.
Quali sono le esperienze che ti hanno maggiormente formato?
Per ragioni affettive, la mia prima band, gli Hellblaze, dove ho iniziato da subito a comporre materiale inedito, visto che le cover non erano semplici per dei ragazzini alle prime armi. Poi i The Bricklayers perchè sono stati il primo gruppo in cui ho sentito vera chimica, unità di intenti e voglia di spaccare tutto. A livello personale invece, mi ha formato aver avuto Alessandro Filindeu come maestro per due anni, il quale mi ha subito intercettato da piccolo metallino e mi ha stimolato l'interesse verso altri generi, infondendomi la curiosità di studiare per capire cosa accade nel manico della chitarra.
Ti sei trasferito in Germania. Quali sono le opportunità in campo musicale? Ci sono delle differenze rispetto all'Italia?
Le opportunità in campo musicale sono infinite, anche con grossi incentivi statali per la formazione delle competenze professionali. Nel mio caso invece, ho approfittato della grande rete di contatti che mi son creato col tempo, accettando un sacco di proposte, anche diverse dal suonare la chitarra, come ad esempio fare musiche per videogame. Devo ammettere comunque, che mi ero trasferito in Germania per lavorare, visto che in Sardegna le prospettive non erano le migliori. Dopo pochi mesi ho ricevuto l'invito a fare un audizione per una band che aveva già diversi album e qualche tour europeo negli anni, mentre io venivo dall'ennesima triste esperienza di cover band estive, che ormai sono la costante in Sardegna. Entrare nei RAW è stata una benedizione e una scuola di vita, perchè tutto si faceva con professionalità e serietà, dal merchandising alla gestione economica, al booking, niente era lasciato al caso. In Germania il metal è il genere più ascoltato insieme all'hip hop, e le band anche regionali a volte si trovano nelle chart nazionali, grazie alla cultura dei fan di sostenere le band, acquistando tutto il merchandise possibile ai concerti. La differenza maggiore con l'Italia è la migliore logistica, anche a livelli amatoriali, ma soprattutto le band fanno tutte musica inedita. Le cover/tribute band sono un fenomeno relegato a feste di paese, party del weekend, fiere. I locali danno spazio solo alle band inedite e questo genera una concorrenza e competizione positiva, che fa bene alla scena e la rende viva e variegata.
Quali sono i tuoi progetti attuali e per il futuro?
Al momento faccio parte dei Nova Skellis, un progetto internazionale, nel senso che io registro e compongo dalla Sardegna, il batterista Jorg dalla Germania e il cantante/bassista Eddie (cantante dei Phantom, storica band US metal) da New York. Si tratta di un lavoro molto difficile perchè veniamo tutti da background live, dove si fanno jam in sala prove, mentre qua vige il file sharing per comporre. In ogni caso in un anno abbiamo 8 brani pronti e qualche etichetta interessata a stamparli in vinile. Il resto sarà solo digital download. Nel mentre porto avanti la mia creatura BillHillOne, dove con Giovanni Flore (anche lui vive in Germania) alle tastiere, facciamo musica strumentale. Per i BillHillOne sono ancora alla ricerca di un batterista e un bassista che abbiano la capacità di lavorare registrando da casa, per poi vedere in futuro se ha senso fare qualche live, essendo la musica strumentale un fenomeno di nicchia.
Cosa pensi della situazione musicale in Italia riguardante i concerti?
Credo che l'Italia ormai sia un pò snobbata dai big internazionali, come si può vedere dai programmi dei tour, sempre più grossi act fanno solo una data in Italia. Credo sia soprattutto perchè siamo lo stato con i prezzi più alti in proporzione al potere d'acquisto/tenore di vita degli avventori. A livello amatoriale credo che la scena sia stagnante, ormai ricolma di tribute band e di cover band che nascono solo con l'intento di racimolare 50€ facili, suonando scalette fatte per arruffianarsi ristoratori, anche loro spesso complici della cosa, per via della miglior garanzia di introiti che si ha da una coverband generica. Capisco che tutto questo movimento negli anni ha fatto poi da deterrente alla nascita di band vogliose di dire la loro, lasciando spazio al rifugiarsi nella comodità, ma sono ottimista per il futuro e spero nel mio piccolo di contribuire all'inversione di tendenza.
Da cosa è composta la tua strumentazione per i live?
Pochissimi orpelli, ho sempre avuto un setup vecchia scuola e adoro non avere nulla tra me la chitarra e l'ampli. Nei RAW usavo: Chitarra Jackson Kelly xl Professional del 94 insieme alla mia vecchia Bc Rich V, Testata Peavey o Hughes and Kettner, cassa 4x12 marshall, pedale Boss NS-2, corde Optima, di cui sono endorser. Ultimamente ho aggiunto una chitarra Schecter e son passato agli amplificatori Blackstar.
Quali sono i pro e i contro del web e i social nell’attività di un musicista?
Il web e i social sono il mezzo migliore per esporsi e farsi conoscere in tutto il mondo, soprattutto quando sei un signor nessuno, ma credi nei tuoi contenuti e vorresti farli conoscere oltre i confini della tua cameretta o della tua città. Bisogna sfruttare al meglio le opportunità promozionali dei social e studiare al meglio come utilizzarli. Le visualizzazioni social sono tra l'altro uno dei criteri base per essere notati da etichette, trovare endorsement o semplicemente avere credibilità quando si parla con management, booking e A&R, cosa che prima si faceva lasciando il demo in mano o spedendo presskit a manca e a destra. Il rovescio della medaglia è però il fatto che il settore è inflazionato da un sacco di artisti finti, di gente che compra like e visualizzazioni e di un sacco di contenuti artistici che di artistico hanno ben poco.
Come vedi il futuro della musica?
La musica se la vede brutta tutte le volte, ma se la scampa sempre. Parlando per il mio orticello, sono felice del fatto che nel mio paese abbiano attivato una scuola di musica con sala prove comunale, perchè significa che nel giro di un paio d'anni avremo dei ragazzi curiosi di fare musica insieme, dando di nuovo vita ad una scena, si spera, di musicisti che vorranno misurarsi coi loro testi e la loro musica piuttosto che con quella degli altri. Grazie Angela e Musyance per lo spazio concesso e grazie per il vostro lavoro di sensibilizzazione verso il creare arte.