I Flaming sono una rock band milanese molto affiatata. Il loro primo album "On The Rocks" ha visto la luce il 20 marzo 2020.
Quali sono state le esperienze che vi hanno maggiormente formato?
Di sicuro ci hanno formato molto i live degli ultimi 2 anni in cui abbiamo iniziato a proporre i primi inediti. Vedendo dunque la reazione positiva del pubblico, ci ha spronati a fare sempre meglio. Successivamente la registrazione e la rifinitura dell’album ci ha consolidati come la band che siamo oggi.
Ci parlate del vostro album d'esordio “On The Rocks”?
L’album “On the Rocks” nasce dall’esigenza di esprimere noi stessi, attraverso i nostri primi sfoghi o i primi bisogni di comunicare delle nostre emozioni e sensazioni. L’album racchiude tutto quello che abbiamo vissuto nel corso di questi ultimi anni, inoltre sentivamo di aver raggiunto la maturità artistica necessaria alla registrazione di quello che per noi rappresenta la cosa più importante: noi stessi.
Quanto conta secondo voi la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?
La passione è tutto. La vera passione ti spinge a far cose fuori dal comune, mentre la costanza viene da se una volta che si ha la prima caratteristica citata. Bisogna ovviamente essere anche molto motivati soprattutto nei momenti più difficili, in cui ci si sente di non far troppi progressi, specialmente all’inizio. Sono le tre caratteristiche fondamentali per poter non solo avviare una carriera musicale ma anche per affrontare la vita.
Qual è il messaggio che volete trasmettere attraverso le vostre canzoni?
La domanda è molto vasta, in quanto l’album comprende canzoni che affrontano tematiche differenti tra loro. Si parla di voler emergere nel nostro secondo singolo e di voler scuotere questo mondo ancora una volta, si parla di perdite affettive, di rabbia nei confronti di una persona che si è rivelata sgarbata, di un’infatuazione etc etc.
Le tematiche affrontate sono molte, di sicuro la cosa che le accomuna è l’essere umano, in quanto a ognuno di noi capita almeno una volta nella vita per un motivo di affrontare alcune di queste situazioni. Cosa c’è di meglio della musica come mezzo per poter esprimere questi concetti?
Autoproduzione oggi. Qual è la vostra visione?
L’autoproduzione è fondamentale. Ti permette di cercare il suono giusto per te, senza limiti di sperimentazioni o senza limiti contrattuali. L’unico contratto che hai è con te stesso. Se si ha la possibilità, come noi, di registrarlo in autonomia queste cose si realizzano totalmente sapendo che ci vorrà comunque molto tempo per poter arrivare al risultato cercato, altrimenti l’unico ostacolo affrontato in uno studio di registrazione privato è il costo.
Com'è il vostro rapporto con il web e i social?
Il web e i Social al giorno d’oggi sono molto importanti, sono una vetrina virtuale sul mondo odierno. Noi cerchiamo di essere abbastanza attivi e presenti ma senza risultare invadenti nei confronti di chi ci segue. Pubblicando troppe cose si rischia che la gente non guardi più il contenuto di quello che viene pubblicato e per una band emergente è un binario morto.
Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro della musica?
La situazione musicale del futuro è molto incerta secondo noi, ma al tempo stesso libera. Ci sono molti generi in giro e molti paesi europei, come Germania e Inghilterra, prediligono molto i concerti underground per conoscere nuova musica, al momento l’Italia non ha questa particolarità. Possiamo sperare ovviamente che la musica suonata dal vivo con strumenti veri torni alla ribalta, in quanto regala emozioni indescrivibili. Altre cose che possiamo aspettarci per il futuro della musica saranno i nostri live e un nostro secondo album!