La band Amore Psiche ci presenta il nuovo singolo "Umano troppo umano".

Come è nata l'idea di formare il gruppo Amore Psiche?

É nata spontaneamente dalla scissione di una band precedente, avevamo bisogno di sperimentarci in nuovi territori e ci siamo avventurati, scoprendo pietre preziose nascoste.

Ogni membro della band ha una ricca esperienza musicale con altre formazioni. Come queste esperienze hanno influenzato lo sviluppo dello stile musicale di Amore Psiche?

Lo stile si é delineato strada facendo perché stavamo cambiando e crescendo insieme, arrivavamo da generi piú estremi e diventare morbidi, quasi pop ci ha fatto sentire bene. Abbiamo avuto il coraggio di abbandonare le strade note per affacciarci nel nuovo mood, sapendo di perdere ogni certezza.

Come avviene il processo creativo all'interno della band? Come vengono messe insieme le idee per creare le vostre canzoni?

Molti brani nascono da riff di chitarra che vengono registrati e su cui si ispira Daniela con la voce mentre cammina, di solito in un bosco. Poi si decide la ritmica, nel senso che ci troviamo prima in due per provare se funziona e poi chiamiamo il batterista. Altri brani sono nati improvvisando tutti e tre.

Potete condividere alcune esperienze riguardo alla registrazione del primo album "Scoprire" e la collaborazione con Francesco Campanozzi? Quali sono stati i momenti più significativi durante questo processo?

É stato molto bello perché Francesco é un professionista con grande sensibilità e capacità di ascolto. Ogni brano è stato assaporato curando ogni dettaglio, Francesco ha strumenti vintage che ogni tanto sfodera e accende innalzando l’umore generale. I brani sono stati abbelliti e valorizzati moltissimo.

Cosa possiamo aspettarci dal secondo album "Ginkgo Biloba"? Come si differenzia dal primo album in termini di sound e tematiche?

Gingko Biloba ha brani piú immediati, forse, nel senso che abbiamo elaborato strutture con ritornelli più pop, pur mantenendo il nostro stile, il sound a tratti é elettronico ma la matrice é folk, l’atmosfera é piú notturna. I temi sono intimi perché é la nostra esperienza ma sempre in relazione alla vita attuale, siamo entrati in una nuova fase del mondo, un nuovo livello tecnologico, Post Covid, post vita analogica, volenti o nolenti. É un passaggio inevitabile, non di tutto riposo.

È appena uscito il vostro ultimo singolo "Umano troppo umano": Qual è il concept dietro il brano "Umano troppo umano"? Di cosa parla la canzone?

Descrive la sensazione di sradicamento e fretta affannosa che contraddistingue l'agire contemporaneo. In una corsa apparentemente inevitabile che porta alla perdita del senso e del contatto gli uni con gli altri, l'uomo si inaridisce, si allontana dalla propria fonte di rinnovamento: la natura, rappresentata dal ginkgo biloba, una pianta antichissima che ha saputo resistere alla siccitá, al freddo, all'inquinamento. Un esempio di vita potente che ci indica la via, ci chiama, ci ricorda l'amore, la pienezza, l'appagamento.

Oltre all'uscita del nuovo album, quali sono i progetti futuri della band? Ci sono tour, collaborazioni o altri progetti che volete condividere con i vostri fan?

Siamo alla ricerca di concerti e festival estivi, tutto in divenire, tutto richiede una grande concentrazione e capacità di superare continui ostacoli, ce la faremo anche grazie al vostro sostegno, siamo grati a tutti voi.