Francesco Agrelli, in arte Maltese, è un cantautore che ama sperimentare canzoni che non seguano per forza il flusso del mercato musicale moderno, ma che descrivano il suo stato interiore. Il suo ultimo singolo s'intitola ''Payrarà''.

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

Credo che mi abbia influenzato ogni singolo minuto di questi 24 anni.

Ci parli dei tuoi progetti attuali e per il futuro?

Attualmente sto lavorando alla promozione del mio terzo singolo Payrarà. In futuro sarò impegnato a portare in giro il più possibile le canzoni del mio primo EP, in uscita a breve. Tengo molto a questo mini album, essendoci canzoni scritte durante questi ultimi cinque anni per me rappresenta una sorta di diario di bordo.

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere attraverso le tue canzoni?

Non ho messaggi da trasmettere, io racconto, mi vedo più come un narratore esterno che attraverso le parole descrive una vicenda o un sentimento. Per me non c'è vittoria più grande di sapere che le mie parole siano uno specchio in cui qualcuno si riconosca o uno spunto per una qualsiasi riflessione sul mondo che ci circonda.

Autoproduzione oggi. Qual è la tua visione?

Secondo me è una vera e propria benedizione. Se non ci fosse, ascolteremmo solo i cantanti ritenuti validi dalle major o da chissà chi, invece attraverso l'autoproduzione chiunque abbia voglia di dire qualcosa può farlo, e può farlo in tutte le sue stranezze, ovviamente non ammesse facilmente dal mercato.

Com'è il tuo rapporto con il web e i social?

Amore e odio. Oggi sono un bimbominchia e domani voglio cancellarmi da ogni social su cui sono iscritto. Invece del web sono innamorato, se usato con intelligenza può essere didattico e si può scoprire sempre di più.

Cosa pensi della situazione musicale riguardante i concerti?

Avendo le giuste conoscenze anche gli emergenti possono farne. Scherzo, penso che con la crisi del cd i concerti siano diventati una delle maggiori fonti di guadagno per un musicista.

Come vedi il futuro della musica?

Non lo so, non faccio il cartomante.