Giulia Lorenzoni, con il suo "Italian Stories", si conferma come una delle voci più intriganti della scena jazz contemporanea, proponendo un progetto che sfida le convenzioni e reinventa la tradizione con eleganza e passione. Italian Stories è il primo album del Giulia Lorenzoni 4tet, un lavoro che fonde il jazz moderno con le suggestioni della cultura italiana, offrendo una narrazione musicale ricca di sfumature emotive e stilistiche. Il quartetto, formato dalla stessa Lorenzoni (voce), Tobias Nicoletti (pianoforte), Giuseppe Civiletti (contrabbasso) e Gianluca Costa (batteria), crea una fusione intrigante di melodie dolci, ritmi energici e una libertà improvvisativa che rende ogni brano un'esperienza unica. La bellezza dell'album sta proprio nella sua capacità di bilanciare la tradizione del jazz con la ricerca di sonorità fresche e contemporanee, per raccontare storie cariche di emozioni, spesso giocando sull'ironia e la nostalgia.

Il disco si apre con Iris, un brano che incarna la delicatezza e la riflessività di Lorenzoni. La canzone è un ritratto intimista e nostalgico, con la voce dell'artista che si snoda tra i versi evocativi dedicati all'amata "Iris". La melodia si sviluppa lentamente, come un abbraccio sonoro che accompagna l'ascoltatore in un viaggio di ricordi e sensazioni, attraverso una musica morbida e vellutata, che evoca la serenità e la malinconia. La componente lirica si intreccia perfettamente con l'interpretazione musicale, con un'eleganza che travalica il semplice canto.

In Atmosfere Estranee, Lorenzoni, insieme all'autore della musica Nicoletti, esplora territori più complessi, dove il disordine armonico e la ricerca di nuove sonorità diventano il perno centrale del brano. La musica cerca di dare un senso alla confusione, ma è proprio nella dissonanza che nasce una bellezza sottile, in un gioco di contrasti che invita l'ascoltatore a perdersi per ritrovarsi.

Un altro momento significativo arriva con Like Someone in Love, standard jazz di Jimmy Van-Heusen che si trasforma in una ballata sognante,  eseguita in duo in cui la voce di Giulia si fonde alla melodia. Il brano acquista una nuova dimensione grazie alla sua esecuzione intima, dove ogni nota sembra parlare direttamente all'anima, regalando un'atmosfera romantica e coinvolgente.

Bb Sogni è un blues notturno che porta l'ascoltatore in un'altra dimensione, quella del silenzio e della riflessione. La flebile luce crepuscolare di cui parla il testo sembra riverberarsi nelle note morbide e sussurrate, creando una sensazione di sospensione, in cui i sogni e i desideri prendono vita in modo quasi onirico.

La vera sorpresa dell'album arriva con Salt and Snow, l'unico brano in inglese originale dell'album, scritto da Tobias Nicoletti. La canzone esplora il tema dell'amore disperato e incompreso, raccontando la storia di due persone così diverse da respingersi, come il sale e la neve. L'arrangiamento minimalista e la voce struggente di Giulia Lorenzoni danno vita a una delle composizioni più emozionanti del disco.

Il finale dell'album è segnato da una versione inedita di I’ve Got You Under My Skin, celebre brano di Cole Porter. Qui, Lorenzoni e il suo quartetto trasformano la canzone in un pezzo sofisticato e moderno, un'esplosione di soul e jazz che si distacca dal tradizionale swing per abbracciare sonorità più contemporanee e avvolgenti. La voce di Lorenzoni, sensuale e potente, guida l'ascoltatore in un viaggio emozionale che culmina in un finale da brividi.

Italian Stories è un album che si distingue per la sua capacità di mescolare con sapienza la tradizione del jazz con una modernità fresca e originale. Giulia Lorenzoni si conferma una delle voci più versatili e affascinanti del panorama jazz, capace di emozionare e sorprendere con ogni brano. L'album non è solo un omaggio alla cultura musicale jazz, ma anche una ricerca profonda delle sue radici, raccontate con eleganza e ironia. Un lavoro che merita di essere ascoltato e che promette di evolversi ulteriormente sul palco, dove il Giulia Lorenzoni 4tet presenterà questo affascinante concept in tutta la sua potenza emotiva.