Questo interrogativo è di fondamentale importanza e rispondo con un sonoro sì. La fisarmonica è uno strumento davvero versatile con tanti pregiudizi da parte di un pubblico la cui idea è relegata agli ambienti di musica varietà e folcloristica, ma il suo studio viene affrontato nei conservatori italiani ed esteri con massima serietà e scrupolosa attenzione interpretativa essendo al pari di un qualsiasi altro strumento polifonico come il pianoforte o l’organo.
La sua costruzione a due tastiere, una a destra che può essere sia a pianoforte che a bottoni ed una sinistra che è esclusivamente a bottoncini chiamati bassi differenziati in base alla scuola di pensiero e alla distanza intervallare in due categorie ovvero bassi per quinte giuste e per terze minori permettono a questo strumento l’esecuzione di composizioni polifoniche di grande difficoltà. Inoltre ai bassi viene aggiunto un sistema di selezione chiamato convertor il quale fornisce allo strumentista il poter cambiare tra due sistemi: il primo è quello dei bassi standard ove troviamo degli accordi pre-composti in ordine maggiore, minore, settima di dominante e settima diminuita e il secondo converte ogni basso in una nota singola distribuita in varie ottave.
Per questa costruzione la fisarmonica trova spazio negli ambenti colti più prestigiosi dalla classica al jazz ricoprendo un ruolo di grande importanza dalle formazioni solistiche, concertistiche a quelle cameristiche.
Il timbro ed i registri traspositori
La fisarmonica è uno strumento ad ancia libera che trova il suo soffio grazie all’apertura e chiusura del mantice azionato dal musicista. Per quanto riguarda la fisarmonica classica le voci sono perfettamente accordate tra loro differentemente dagli strumenti utilizzati per la musica leggera o musette francese le cui voci, grazie ad una leggera stonatura, rilasciano un tipico vibrato.
La timbrica viene inoltre edulcorata dalla presenza dei registri il cui compito, oltre al gusto estetico che si vuole dare, è quello di trasporre l’ottava alla quale appartiene un determinato suono cosi come l’organo, utilizzando lo stesso schema semiottico e nomenclatura utilizzato per questo strumento.
Di grande rilievo è anche la duttilità in termini acustici delle ance che possono essere stonate attraverso delle tecniche del musicista per esigenze interpretative o indicazioni da parte del compositore.
Esiste un letteratura originale per fisarmonica classica?
Molti compositori, tra i più celebri, come Pëtr Il'ič Čajkovskij o Dmítrij Dmítrievič Šostakóvič hanno scritto per fisarmonica anche se per uno strumento non così tanto evoluto come quello che conosciamo oggi. Tuttavia la letteratura eseguita per fisarmonica comprende sia le trascrizioni dalla musica antica a quella moderna\contemporanea lasciando inalterata la forma e contenuti sia una sterminata quantità di letteratura originale moderna\contemporanea come per esempio Luciano Berio, Bartolozzi, V.Vlasov e così via.
Per quanto riguarda A.Piazzolla, egli scriveva per bandoneon un congenito della fisarmonica, l’unico brano scritto per fisarmonica è stato Ballet Tango per 4 fisarmoniche.
Luigi V. Luca
Studente di fisarmonica presso il conservatorio A. Corelli di Messina.