Con il chitarrista Emanuele Bodo abbiamo parlato delle difficoltà legate alla musica live, ma anche dei vantaggi portati dal web e i social. La musica originale? E' ciò che gli ha permesso di formarsi maggiormente.

Che studi musicali hai fatto?

Devo dire che ho studiato parecchio! Ho iniziato con una nota accademia di musica moderna all'età di 12 anni dove mi sono diplomato, dopo circa dieci anni di studio con il massimo dei voti; mi sono laureato al DAMS di Torino con indirizzo musica e poi ho sempre continuato a studiare autonomamente perchè si sa che, soprattutto in ambito musicale, più si impara più ci si rende conto di quanto ci sia ancora da studiare..

Quali sono le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

Ritengo che tutte le svariate esperienze che ho affrontato in questi 22 anni di musica siano state ugualmente importanti proprio perchè ognuna di esse ti può insegnare determinate cose. Ad esempio all'eta di 19/20 anni ho fatto parecchia esperienza live in situazioni non eccezionali dal punto di vista musicale, ma dove ho imparato un sacco di cose importantissime per un musicista, come saper stare su un palco, gestire volumi che non sono quelli della "cameretta" e tutto ciò che ruota attorno ad un'esibizione live. A livello prettamente musicale sicuramente la composizione e l'arrangiamento di brani inediti sono state le esperienze che mi hanno formato maggiormente. Ho avuto la fortuna di cimentarmi fin da giovanissimo con la composizione e ho sempre cercato di riarrangiare le cover che suonavo in modo quanto più possibile personale. A questo proposito direi che il primo album di "Errant Shadow" (band symphonyc metal della quale sono il chitarrista) è stato parecchio formativo e mi ha fatto maturare molto sia per quanto riguarda la parte degli arrangiamenti, sia per quanto riguarda tutta la fase dello studio di registrazione.

Hai appena pubblicato un album ''Unsafe Places''. Ce ne vuoi parlare? Progetti per il futuro?

Certamente. "Unsafe Places" è il mio primo album solista dove ho potuto veramente tirar fuori tutto me stesso. Al suo interno ci sono tutti gli elementi tipici del progressive rock portati in un contesto più moderno e con sonorità decisamente aggressive e imponenti. È stato un lavoro compositivo che mi ha impegnato decisamente molto sia per la complessità dei brani, sia per la cura con cui ho seguito tutte le fasi della realizzazione. Si tratta di un album interamente strumentale ma non è il solito disco da chitarrista solista; ovviamente la chitarra è lo strumento principale ma solo perchè mi esprimo al massimo con essa. Gli altri musicisti (Mattia Garimanno: batteria; Davide Cristofoli: tastiere e orchestra e Carlo Ferri: basso) hanno un ruolo fondamentale e non fanno semplicemente da supporto. Le sette tracce si sviluppano in un continuo intreccio musicale con cui ho cercato di creare vere e proprie storie rappresentate attraverso la musica. Proprio a questo proposito ho realizzato con un artista dell'Azerbaijan (Jakhangir Zeynalov) una grafica apposita per ogni brano in modo da accompagnare l'ascoltatore in un esperienza a 360 gradi. In futuro ci sarà sicuramente un nuovo album di "Errant Shadow" a cui ho iniziato a lavorare proprio in questo periodo, intanto sto aspettando l'uscita di altri due lavori nei quali sarò presente sempre alle chitarre ma in una veste decisamente insolita.

Cosa pensi del panorama musicale attuale? La musica originale di oggi può essere considerata di qualità?

Attualmente fare musica è veramente alla portata di tutti, basta poco più di un pc per poter comporre e creare musica originale. Questo è sicuramente un vantaggio e sta portando alla luce realtà musicali eccezionali che sono di grande qualità. Di contro, secondo il mio modesto parere, la musica che i mass media fanno emergere è spesso di basso livello compositivo; naturalmente la qualità delle produzioni è sempre più impeccabile ma l'originalità sta andando sempre più scemando in favore di brani preconfezionati basati su clichè standardizzati che puntano a catturare l'ascoltatore in pochi secondi ma che diventano quasi subito noiosi. Penso dunque che chi fa musica originale dovrebbe osare di più e proporre quello che veramente ha in mente senza lasciarsi condizionare dalle leggi del mercato discografico.

Riguardo la diffusione della musica inedita. Quali sono le difficoltà per un artista che vuole proporre la propria musica ai locali, club, eventi live?

Domanda decisamente attuale direi! Mai come in questo periodo è stato difficile proporre musica dal vivo e non parlo solo di inediti. I luoghi in cui fare concerti sono sempre meno e i pochi che resistono fanno fatica a sopravvivere soprattutto in Italia. Purtroppo la parte economica incide troppo sull'organizzazione di un evento anche di piccolissime dimensioni, quindi troppo spesso si rinuncia a mettere in piedi un concerto per mancanza di fondi. Una buona strada da percorrere penso che sia quella in cui diventano direttamente gli artisti a organizzare i concerti occupandosi in prima persona di location, siae, strumentazione ecc... A fronte di un piccolo biglietto di ingresso. In questo modo si è sicuri che il pubblico sia effettivamente interessato al concerto e non disturbato dalla band che suona mentre i clienti cenano come spesso si accade nei piccoli locali. Detto ciò si trovano ancora delle belle realtà specializzate dove si può proporre musica inedita, che negli anni si stanno facendo largo e iniziano a essere frequentate da un pubblico realmente interessato. Un po' come accade a Londra ad esempio in cui ho potuto suonare un paio di mesi fa.

In che modo usi il web e i social per la tua attività musicale?

Praticamente il web e soprattutto i social sono diventati il nuovo palcoscenico per qualsiasi tipo di artista. È pazzesco pensare come si possa, anche con pochi mezzi a disposizione, portare la propria musica in giro per il mondo in pochissimo tempo. Personalmente sto cercando di sfruttare i social il più possibile perchè è praticamente l'unico modo che ho a disposizione per far conoscere la mia musica. Tutto il mio materiale si trova gratuitamente in rete, sul mio sito, sul mio canale youtube, e su tutte le piattaforme di streaming come spotify o deezer. Questo proprio perchè il mio obiettivo principale è quello di mettere a disposizione di tutti nuova musica. Certamente social come facebook o instagram mi aiutano anche a conoscere nuove realtà come ad esempio la vostra e a essere contattato da chi vuole ad esempio acquistare una copia fisica del mio album!

Come vedi il futuro della musica?

Voglio pensare che nei prossimi anni ci sarà una nuova rinascita della musica, soprattutto di quella suonata per davvero! Negli ultimi tempi vedo che molti giovanissimi si stanno avvicinando al mondo della musica e dobbiamo confidare in loro per gli anni a venire. Spero che il periodo musicalmente più brutto stia volgendo al termine e che le nuove generazioni tornino ad appassionarsi come succedeva ai miei coetanei vent'anni fa, quando si passavano giornate intere in sala prove e ogni occasione era buona per organizzare piccoli concerti. Probabilmente sarà diverso, tutto molto più informatizzato e digitale il futuro della musica; sicuramente si svolgerà sugli schermi degli smartphone anzichè sui palchi improvvisati con il rimorchio di un trattore a cui ero abituato da ragazzino, ma alla fine l'importante e continuare l'evoluzione di questo meraviglioso mondo fatto di note.