Enomi è un giovane cantautore italiano. Il suo nuovo singolo s'intitola "San Leone".
Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?
Inizio ad approcciarmi alla musica e al canto, in maniera del tutto autonoma, più o meno all’età di 7 anni. Ricordo il mio grande entusiasmo ogni volta che a scuola arrivava l’ora di musica; mi sentivo parecchio elettrizzato quando la professoressa mi chiedeva di cantare; capii che cantare mi piaceva da impazzire. E fu così che mi ritrovai a preparare la mia prima esibizione su un palco e di fronte ad un pubblico in occasione dello spettacolo di fine anno. Ricordo che il brano che dovetti cantare era “Perdono” di Tiziano Ferro, avevo dei coristi e io facevo il solista; non dimenticherò mai l’emozione, la contentezza e l’agitazione di quel momento; andò tutto per il meglio, ci furono tanti applausi e tanti complimenti e da quel momento mi resi conto che il palco era il posto in cui dove dovevo stare. Non ho mai abbandonato questa passione e amore per la musica nel corso degli anni; non ho mai studiato canto e tutto ciò che ho imparato è il risultato di un approfondito e costante lavoro personale, sulla mia voce, sui miei limiti, sulle mie capacità. Ho sempre ascoltato e ho sempre affrontato vari generi musicali: spaziavo dal classico al rock, poi pop, soul, blues, rap...tutto ciò veniva fatto per amore e con l’obiettivo di sperimentare e valorizzare ciò che la mia voce era in grado di fare. Un’esperienza che mi ha formato ulteriormente risale a circa 3 anni fa quando diventai il frontman di una band: è stata la prima esperienza che mi ha permesso di far musica in gruppo. Mi ha insegnato parecchio non solo dal punto di vista musicale ma anche da quello personale. Dopo aver autoprodotto alcune canzoni, iniziammo a cercare agganci e contatti per suonare nei locali: ci riuscimmo e iniziammo a fare i nostri primi concerti a Milano e a fare dirette radio. È un’esperienza che mi ha insegnato a capire quali sono le dinamiche di gruppo che si possono creare nel momento in cui si fa musica assieme. Concluso il periodo “band” mi sono da subito buttato nell’arte di strada, iniziando a cantare nelle piazze e nelle vie di Milano centro. La strada è come un centro di addestramento ed è in grado di darti tantissimo; è grazie a questa che ho migliorato la mia presenza scenica, la mia disinvoltura e il mio modo di cantare e di esibirmi. Il 2020 è l’anno che più mi segna dal punto di vista artistico: firmo con l’etichetta discografica milanese Dear John Music. Un’esperienza che mi ha già insegnato tantissimo e che mi sta aiutando a crescere giorno dopo giorno da ogni punto di vista. Il 2 aprile 2021 è uscito “Cielo sereno”, la mia prima collaborazione con altri artisti della stessa etichetta, e l’11 giugno 2021 è stata la volta di “San Leone”, il mio primo brano da solista.
E' uscito il tuo nuovo singolo “San Leone”. Ce ne vuoi parlare?
“San Leone” è un brano di estrema importanza per me non solo perché è il mio primo singolo ufficiale (qualcosa che sognavo da tutta la vita) ma anche perché si tratta del primo tassello di un lungo lavoro iniziato con Dear John Music nel fine 2020; un tassello che segna la mia crescita, la mia evoluzione iniziale in ambito musicale e artistico. È un brano dal sapore estivo caratterizzato da tanta freschezza che infonde una gran voglia di partire e divertirsi. “San Leone” è un viaggio che ha per destinazione l’amore: nel caso del testo del brano è il viaggio verso la solita destinazione estiva per incontrare la ragazza di cui si è innamorati; a me piace, invece, considerarlo come il viaggio verso l’amore per la musica, per la vita, un viaggio che deve dare speranza e far ritornare la voglia di ripartire dopo il periodo buio che tutti noi abbiamo attraversato. Tutto ciò che bisogna fare è preparare i bagagli e partire!
Progetti per il futuro?
I progetti per il futuro sono tantissimi e se ne aggiungono sempre di più di volta in volta. Io e la mia etichetta stiamo lavorando tantissimo e in maniera costante a tanti progetti e lavori di grandissima importanza e che non vedo l’ora di mostrare. Ora non posso dire molto se non che tra circa un mese ci sarà una grande sorpresa di cui non vedo l’ora di parlare. Stay tuned!
Quanto conta secondo te la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?
Passione, costanza e motivazione sono tre elementi che reputo necessari e fondamentali per avviare una carriera musicale. Penso che siano tre caratteristiche che si alimentano a vicenda e, per questo stesso motivo, inscindibili. Se non c’è passione la costanza non serve e prima o poi smetterà di esserci perché non ne sei del tutto motivato. Se hai passione e sei motivato ma manca la costanza, difficilmente potresti raggiungere i tuoi obiettivi. Se hai passione e costanza ma la motivazione inizia a svanire, arriverà il momento in cui finirai per abbandonare. Io aggiungerei a questi tre anche l’attitudine, quella sana e corretta che permette di tenere sempre saldi passione, costanza e motivazione.
Qual è il messaggio che vuoi comunicare attraverso le tue canzoni?
Voglio che le mie canzoni siano universali, voglio che contengano elementi, situazioni, vicende, sensazioni ed emozioni che mi riguardano e che ho vissuto ma in cui anche gli altri possano ritrovarsi. Devono essere un rifugio, un conforto, uno spazio di serenità e libertà in cui passare del tempo e sentirsi meglio. Io ho fatto sempre così con la musica e le canzoni, la musica c’è sempre stata sia nei momenti bellissimi e sia in quelli che vorresti dimenticare. La musica non ti tradisce, e come canto anche in San Leone “le canzoni non mentono mai”.
Com'è il tuo rapporto con il web e i social?
Il mio rapporto con il web e i social è sempre stato buono. Ho approfondito e aumentato il loro utilizzo da quando ho capito che al giorno d’oggi rappresentano dei mezzi fondamentali e potenti per farti conoscere e far conoscere quello che fai. Molto spesso i social finiscono per essere usati come dei veri e propri biglietti da visita o curriculum da curare in ogni singolo dettaglio. È come avere una seconda copia di noi in grado di viaggiare continuamente, in ogni momento e dappertutto. I viaggi, però, non si intraprendono mai a mani vuote; per questo bisogna fornirsi di un buon equipaggiamento: attenzione, cura e moderazione. Come tutti sappiamo i web e i social, infatti, si possono trasformare in tane pericolose se usati in modo scorretto. A me fortunatamente non è mai capitato nulla di scomodo e sgradevole in quanto li ho sempre usati con grande riguardo solo per far ascoltare e mostrare al mio pubblico la mia arte, e penso non ci sia cosa più bella di mantenere la musica viva e presente e diffonderla anche attraverso il web e i social.
Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro della musica?
Questa è una bella domanda interessante a cui è difficile dare una risposta. È difficile prevedere il futuro della musica. La musica è liquida un po' quanto la società odierna (per utilizzare la citazione del sociologo polacco Zygmunt Bauman); la musica è in continuo cambiamento e mai statica, talvolta è imprevedibile e riserva delle sorprese, a volte ha elementi che spariscono e che poi riappaiono immodificati oppure con nuove sfumature. Insomma, sempre per citare “San Leone”, la musica è come un viaggio senza destinazione. Penso che l’unico in grado di dare una risposta a questo quesito sia, quindi, il tempo.