Ruggero Caso è un cantautore italiano. Il suo nuovo singolo s'intitola "Perdona".

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

L’incontro con Carlo Palmas, è stato provvidenziale. Carlo è uno dei maggiori arrangiatori del panorama musicale internazionale con alle spalle collaborazioni con, tra gli altri, Laura Pausini, Il Volo, Nek, e con lui ho studiato programmazione musicale con il programma Logic. E’ grazie a lui che delle semplici idee nella testa sono diventate i brani musicali che oggi ascoltate tutti. Per il canto, devo molto a due persone. A Vera Calacoci, insegnante di canto con alle spalle una lunga presenza televisiva nazionale, nel doppiaggio delle canzoni dei cartoni della Walt Disney e la collaborazione con Paola Folli e Francesco Rapaccioli. La seconda è Nicoletta Marquica, ex cantante dei Dirotta Su Cuba che hanno partecipato al Festival di Sanremo e con all’attivo tanti bellissimi dischi, con la quale ho perfezionato la tecnica canora.

E' uscito il tuo nuovo singolo “Perdona”. Ce ne vuoi parlare?

Volentieri. Il singolo Perdona, scritto nel gennaio 2021, nasce dalla necessità di esprimere quel lato elettronico ed alternativo che mi ha sempre contraddistinto. Dopo l’uscita del disco “Distanze universali” di genere melodico italiano e dedicato alla perdita di mio fratello scomparso improvvisamente, i miei cento lati musicali e creativi hanno incominciato a farsi sempre più spazio. L’ispirazione del brano è fortemente legata a sonorità del passato che oggi sono state rielaborate in digitale creando effetti moderni e che stanno diventando molto popolari nel panorama della musica internazionale. Il brano parla del difficile rapporto genitori-figli, della difficoltà di rapportarsi a tematiche come il sesso è la sessualità. Molto spesso nel percorso di crescita e di ricerca della propria identità, i figli non trovano appoggio e risposte proprio laddove le cercano e cioè nei genitori che si ritrovano sordi ed arroccati nelle proprie posizioni arretrate e tradizionaliste (“cosa pensi di me?”). All’interno di queste dinamiche si manifesta, a volte, una forte aggressività e ribellione nei confronti dei genitori ma anche nei confronti dei figli e le parole possono diventare proiettili (“arma ferma, spara, su, spara!”) Molto spesso, però, l’unica soluzione è il perdono e quindi l’accettazione che l’incapacità di comunicare non è una forma di disamore. Quindi, a volte, sono i figli che devono comprendere i limiti dei propri genitori ed accogliere l’unica forma d’amore di cui i genitori sono capaci, accettando il fatto che viviamo in un mondo in cui siamo tutti fragili e spaventati.

Progetti per il futuro?

Tantissimi. Primo fra tutti tornare sul palco non appena questo difficile periodo sarà passato. E poi un disco con tante collaborazioni note del panorama della musica. Non vedo l’ora.

Quanto conta secondo te la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?

Moltissimo. Come più volte ho detto, studiare è importantissimo per avere successo ma senza la passione e la costanza, anche il più grande talento non avrà mai la possibilità di conoscersi fino in fondo.

Qual è il messaggio che vuoi comunicare attraverso le tue canzoni?

Le mie canzoni parlano di me, delle mie esperienze, delle mie gioie ma spesso delle mie sofferenze. Non è stato facile riuscire ad esprimere ciò che avevo dentro e ci sono voluti anni prima che lo facessi seriamente. Vorrei che chi mi ascolta, avvertisse le mie emozioni, che comprendesse quanto sia bella la vita nonostante le difficoltà. E che si unisca a me per ballare sotto la pioggia!

Com'è il tuo rapporto con il web e i social?

Da qualche anno buono, fino a qualche anno fa, praticamente inesistente. Comprendo, però, che essere presenti sui social è importante per essere conosciuti e visibili. Questa cosa mi emoziona e mi affascina perché sapere che in pochissimo tempo il mio brano sarà ascoltato praticamente ovunque abbia visibilità, mi sembra incredibile.

Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro della musica?

Siamo in una fase straordinaria di grande creatività con dei ritorni inaspettati e bellissimi. Parlo di sonorità e di stili che sembravano sorpassati e che oggi, uniti alla tecnologia moderna, creano un mix incredibile. Ma non dimentichiamoci mai da dove veniamo, la pop melodica è e rimarrà sempre la musica che ci rende riconoscibili a livello internazionale. Io, con il primo disco “Distanze Universali” ho voluto celebrare questo primato tutto italiano. Ma con “Perdona” ho cercato di raccontarmi in chiave completamente moderna. Ormai, infatti, il mio motto è “Siete pronti per ballare?”.