Il cantautore Nicola Zannini ha dato il via alla sua carriera musicale con il primo singolo dal titolo “La vita che volevo”, un brano dalle sfumature rock, contornato da riff di chitarre distorte e ritmi di batteria incessante.

Con la sua voce rauca, il cantautore si sfoga attraverso un grido di disperazione, a nome di chi non è riuscito a realizzare i suoi sogni.

Questo è un tema comune a molte persone, l’insoddisfazione di una vita che non è quella che avevano sempre sognato.

Attraverso il punto di vista di più persone, come Carlo, Santo, Pablo, Silvio, accomunate dallo stesso desiderio di volere una vita diversa, e di riscattarsi in qualche modo, mette in mostra i motivi reali per cui non sono riusciti a realizzare i loro progetti di vita.

Chi voleva fare l’attore, chi il musicista, chi il pittore, chi lo scrittore, ognuno con il suo sogno artistico, andato in frantumi.

Forse hanno perso il treno?

Forse non hanno colto le opportunità che avevano davanti?

Forse non hanno osato e non ci hanno creduto abbastanza?

Forse non hanno più l’età per riscattarsi oggi?

Il cantautore ha dato una sua personale interpretazione con una metafora: “E ci ritroviamo li come passero solitario caduto dal nido con il sogno di volare che si ritrova a vagare senza meta in preda al gatto predatore che aspetta solamente una mossa falsa del volatile per divorarlo. Il passero siamo noi con i mille rimpianti della vita e mille sogni, il gatto simboleggia la nostra realtà di tutti i giorni, il volo il nostro sogno che forse per vari motivi non riusciremo più ad esaudire perché sopraffatti dalla realtà”.

Il cantautore offre una visione realistica, uno sguardo alla realtà di oggi, un’insoddisfazione costante per non aver inseguito le nostre “vere passioni”.

C’è tanta rabbia, c’è tanta frustrazione nell’interpretazione del cantautore, e a noi arriva immediatamente.

Ma quanti si ritrovano in queste parole? Forse tanti, forse troppi.

Un brano orecchiabile, rockeggiante, crudo che ci ricorda che in un modo o nell’altro, prima o poi, vale sempre la pena seguire il nostro istinto, e fare uscire fuori la nostra vena creativa.

Il cantautore diffonde con trasparenza, attraverso questa canzone, un messaggio delicato, non facile da digerire, ma che ci fa riflettere sul senso della nostra vita.

La vita che volevo” è disponibile dal 15 ottobre 2021 sulle principali piattaforme digitali, quali YouTube, Spotify ecc.

Chi è l’artista?

Nicola Zannini è un cantautore rock italiano, di Feltre in provincia di Belluno. Si definisce un cantautore rock, e gli artisti ai quali si ispira di più sono i Nirvana, Foo Fighters, Pearl Jam ma anche artisti italiani come Ministri e Nomadi. Il suo primo singolo s’intitola “La vita che volevo”. Per lui la cosa più importante è riuscire ad arrivare al cuore delle persone con la sua musica. Egli ha affermato: “Non so se diventerò mai famoso o potrò campare di questo ma ricevere i complimenti dalle persone per qualcosa fatto con le mie mani e la mia mente mi dà molta soddisfazione e felicità”.