Dagio è il nome d'arte di Davide Dipino. Il suo nuovo singolo s'intitola “Bombay”.

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

Esistono alcune vicissitudini che mi hanno formato sin da bambino, ad esempio alcuni comportamenti nei miei confronti di maestre e compagni dell'asilo e delle elementari. Esse hanno influenzato negativamente la mia adolescenza, ma allo stesso tempo, ho acquisito consapevolezza sulla mia forza caratteriale per affrontare i problemi che si sarebbero presentati da lì in poi. Hanno influenzato tantissimo la mia persona anche alcune esperienze avute negli anni del liceo e inizio università, quindi dai 14 a 20/21 anni. La perdita 'fisica' di persone a me care e la fiducia malriposta in altre mi ha reso sotto certi aspetti freddo e diffidente nei confronti degli altri. Alcune di esse si sono tramutate in rime nel mio primo progetto ufficiale e altre saranno presenti nei miei progetti futuri.

È uscito il tuo nuovo singolo “Bombay”. Ce ne vuoi parlare?

Bombay è il primo singolo del mio progetto. È innanzitutto una sfida contro me stesso. Volevo dimostrarmi capace di rappare, dopo svariati esperimenti in altri sottogeneri i quali non mi hanno soddisfatto come artista. Non ho dato rilevanza a linee melodiche 'catchy', infatti, il brano non è composto da alcun ritornello ma da un cambio base per valorizzare la diversità delle rime e il dialetto Napoletano. Il beat è stato prodotto da @prodbyhathor, con cui ho potuto mescolare il mio e il suo immaginario artistico, creando una continua dinamicità durante le strofe. Bombay tratta diversi argomenti e situazioni che mi hanno ferito e infastidito. Esse, a lungo andare, hanno prodotto in me spunti di riflessione ed emozioni così altalenanti che mi hanno portato all'esasperazione e quindi al voler scrivere tutto ciò in rima. Le esperienze trattate si incentrano sul lato personale, con un occhio critico verso ciò che non tollero, passando per immagini vissute direttamente e indirettamente. Il brano ha anche l'obiettivo di far interrogare e ragionare le persone su alcuni problemi odierni e di immedesimarsi in quelle che possono essere situazioni vissute o viste dai più.

Progetti per il futuro?

Ci sono tanti progetti in cantiere che stiamo portando avanti per poter proseguire al meglio e mostrarvi le cose giuste al momento giusto. Il periodo estivo alle porte mi ispira sicuramente un mood più fresco e spensierato, quindi qualcosa di diverso da 'Bombay' in termine di sound, mantenendo sempre presente ciò che voglio trasmettere alle persone e a me stesso.

Quanto conta secondo te la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?

Per avviarla è fondamentale, costituisce il motore e la benzina da cui attingere ogni giorno, soprattutto nei momenti in cui ci si sente scoraggiati. Ad esempio, a causa dell'attuale saturitá della musica italiana per cui è sempre più difficile farsi notare dal pubblico, nonostante si abbiano a disposizione degli strumenti che anni fa non esistevano per far conoscere i propri progetti, ovvero i social network. Altre qualità per me imprescindibili sono sicuramente l'umiltà di sapersi migliorare e la fiducia e la sincerità delle persone vicine all'artista. Anche se, sostengo che se noi artisti vogliamo rendere la musica un lavoro oltre che una passione, non basta il talento e le qualità descritte in precedenza. È molto difficile che qualcuno ci noti dal nulla e ci porti con sé. Sono dell'idea che bisogna sapersi autopromuovere, arrivando noi stessi all'orecchio di chi ci voleva ma non ne era ancora a conoscenza. In questo, i social ci danno una grande mano, ma bisogna saperli sfruttare e saper investire.

Qual è il messaggio che vuoi comunicare attraverso le tue canzoni?

Uno dei messaggi è sicuramente l'importanza del testo, in un epoca in cui la soglia dell'attenzione media del pubblico è sempre più bassa. Una conseguenza di ciò è rendere la mia musica una terapia, far capire alle persone che determinate problematiche le affrontiamo e le abbiamo affrontate tutti. Rendere meno sole le persone sotto quest'aspetto e darsi forza tramite la musica per riuscire ad uscirne, proprio com'è accaduto a me. Un altro messaggio che vorrei trasmettere è l'essere vero in ciò che si dice e si scrive. Scrivere ciò che non mi appartiene sarebbe rinnegare me stesso in primis come persona e in secundis come artista, in favore di un 'io' immaginario che non esisterebbe e il pubblico lo capirebbe, quindi non porterebbe alcun giovamento.

Com’è il tuo rapporto con il web e i social?

E' sicuramente un rapporto tranquillo. Non ne abuso, li utilizzo il giusto soprattutto in ambito musicale, i quali per svariati motivi ad oggi rappresentano la miglior pubblicità che noi artisti possediamo.

Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?

In futuro ci saranno tanti nuovi progetti con mood e vibes differenti. Come artista punto ad essere polivalente e a non essere etichettato solo con un sottogenere musicale. Ritengo stimolante tutto ciò che appartiene al mondo Hip hop essendo il mio genere preferito e mi affascina tanto anche il Pop.