La psicologia della musica è una disciplina che si occupa di studiare l'influenza della musica sul comportamento umano, sulla salute mentale e sul benessere delle persone. Essa si focalizza sull'analisi dei processi mentali e delle esperienze emotive che le persone vivono durante l'ascolto, la creazione e la performance musicale.

La lettura di libri di psicologia della musica può essere molto utile, poiché ci aiuta a comprendere come la musica influisca sul nostro stato d'animo e sul nostro comportamento, aiutandoci a comprendere meglio noi stessi e migliorando la qualità della nostra vita. Inoltre, la psicologia della musica viene sempre più utilizzata nella terapia per aiutare le persone a superare problemi come l'ansia, la depressione e il disturbo da stress post-traumatico. Leggere libri di psicologia della musica può aiutare a comprendere come la musica possa essere utilizzata a scopo terapeutico e come possa essere applicata in modo pratico nella vita di tutti i giorni.

Libri di Psicologia della Musica

1) Psicologia della musica di Daniele Schön, Lilach Akiva-Kabiri e Tomaso Vecchi

Descrizione del libro: Che cosa succede nella mente quando ascoltiamo la nostra canzone preferita? Il cervello come elabora l'informazione musicale? Suonare uno strumento favorisce lo sviluppo del bambino? Che cos'è la musicoterapia? E a che cosa è dovuto il suo successo? Il volume, in edizione rivista e aggiornata, risponde a queste e altre domande, presentando le diverse teorie sulla psicologia della musica e gli sviluppi più recenti nell'ambito delle neuroscienze cognitive.


2) La psicologia del rock. Crescere con la musica in adolescenza di Andrea Montesano

Descrizione del libro: Cosa c'entra la psicologia con il rock? Quali motivazioni psicologiche ci spingevano all'ascolto di un genere musicale a 15 anni? E cosa accade quando il mondo della musica incontra quello dell'adolescenza? A queste e altre domande cerca di dare risposta questo volume, accompagnando il lettore lungo un percorso che conduce in territori inesplorati, attraverso una nuova prospettiva. La musica è per l'adolescente un linguaggio per conoscere e conoscersi. Come attivatore e contemporaneamente recipiente di sentimenti ed emozioni, è una delle espressioni attraverso cui l'adolescente cerca risposte al bisogno di affermazione e costruzione della propria identità. Nel passaggio da ascoltatore passivo ad attivo (heavy music user) emerge la funzione e l'importanza che la musica ha nella crescita e nello sviluppo psico-sociale dell'adolescente: non una realtà lontana e distante, ma uno spazio personale di riflessione rispetto ai tanti quesiti che affiorano in questa fase evolutiva. Così in un gioco d'onda rock, il mondo dell'adolescenza e quello della musica si compenetrano evolvendo in una tensione armonica. Introduzione di Zbigniew Formella e prefazione di Romeo Lippi.


3) Il Pentagramma Psicoanalitico: Legami e analogie tra psicoanalisi e musica di Stefano Mengarelli

Descrizione del libro: La psicoanalisi, sin dall'inizio, ha sempre prestato il suo sguardo e il suo interesse a molte forme d'arte, dalla poesia alla pittura, dalla letteratura alla scultura, ma non sembra esserci stato lo stesso interessamento nei confronti della musica, a partire dallo stesso padre fondatore, Sigmund Freud.

In questo libro lo psicoterapeuta Stefano Mengarelli ha pensato di avventurarsi in questo territorio, seguendo le tracce di chi lo ha preceduto, discutendo il rapporto con la musica e l'analisi dei più famosi psicoanalisti storici. Seguirete un percorso che va da Freud a Debussy, dove l’autore, gettando qualche sassolino a sua volta qua e là, introdurrà una sua interpretazione personale al riguardo.


4) Neuroscienze cognitive della musica. Il cervello musicale tra arte e scienza di Alice Mado Proverbio

Descrizione del libro: La predisposizione alla musica è codificata geneticamente? Quanto conta la pratica per lo sviluppo delle abilità musicali? È possibile imparare a suonare o cantare in età avanzata? Qual è il segreto per non «steccare»? Perché si avverte l’impulso di muoversi a ritmo ascoltando un brano musicale? Perché una melodia in tonalità minore sembra triste? La percezione della dissonanza è culturale o innata? Quando un musicista improvvisa, cosa accade nel suo cervello? Neuroscienze cognitive della musica esamina i diversi processi che si attivano, da un lato, durante l’esecuzione e la composizione musicale e, dall’altro, durante l’ascolto, mettendo in luce i principi del godimento estetico della musica. Tra i temi approfonditi: gli effetti della musica su mente e cervello, le basi neurali dell’immaginazione musicale, il ruolo dei processi automatici e controllati nell’apprendimento della musica, l’importanza della memoria procedurale per la prestazione musicale, la lettura «a prima vista» dello spartito, gli effetti terapeutici del canto e della pratica musicale nella riabilitazione motoria e per il trattamento delle malattie neurodegenerative. È un testo per studiosi di neuroscienze, educatori e musicoterapeuti, musicisti e studiosi di musica. L’autrice segue lo sviluppo della mente musicale nell’arco della vita dell’essere umano, dal grembo materno fino all’età senile. Attraverso studi sperimentali provenienti dai laboratori di tutto il mondo vengono sfatati miti e spiegati fenomeni: espressioni quali «avere orecchio», «buttare l’occhio», «la memoria della mano» trovano qui un’adeguata spiegazione scientifica. Due le sezioni particolarmente innovative: una relativa al ruolo dei neuroni specchio audiovisuomotori nell’apprendimento della musica, nell’affinamento dell’abilità esecutiva, nella capacità di coordinarsi con i cointerpreti e cogliere le intenzioni espressive del direttore d’orchestra; l’altra riservata alla neuroestetica, disciplina che descrive i meccanismi neurali dell’esperienza estetica musicale, offrendo una spiegazione scientifica a come la musica sia in grado di modificare lo stato d’animo dell’ascoltatore e indurre emozioni specifiche, tanto da essere utilizzata a fini espressivi e narrativi in altri ambiti artistici quali, ad esempio, il cinema: alla neuroestetica della musica da film è dedicato appunto l’ultimo capitolo del libro.


5) La psicologia della musica nelle principali scuole di psicologia di Lucia Monacis e Giuseppe Toto

Descrizione del libro: Il panorama di studi italiano nell’ambito della psicologia musicale soffre di una scarsità di contributi specialisti nel settore. il presente lavoro di ricerca fornisce un quadro orientativo del sapere psicologico in ambito musicale; la ricostruzione storica ed epistemologica fornita proposta, è infatti, finalizzata a fornire gli strumenti teorici su cui si basano gli odierni percorsi di ricerca. La moderna psicologia della musica è il punto di arrivo di un ricco dibattito che attraversa le scienze psicologiche da oltre un secolo. La psicologia della musica è una specializzazione della psicologia, avente come oggetto di indagine non solo le risposte della mente agli stimoli musicali, ma anche come la mente li elabora, controlla le prestazioni e le valuta, in riferimento agli studi storico-epistemologici. Il volume affronta: il tema delle origini storiche e delle moderne interpretazioni di una disciplina, quale la psicologia della musica che si nobilita grazie all'emergere dei primi studi di psicologia sperimentale tra la metà dell’800 e i primi anni del ‘900; la contestazione delle prime teorie scientifiche da parte della scuola della Gestalt e del comportamentismo e, infine, gli apporti contemporanei del cognitivismo.


6) Relazione, parole e musica in psicoterapia cognitiva. Un approccio evoluzionista e metacognitivo alla musicoterapia (M.E.M.) di Sebastiano Maurizio Alaimo, Sofia L. Alaimo e Lisa E. Alaimo

Descrizione del libro: L'utilizzo degli strumenti sonoro-musicali non sono nuovi al cognitivismo. Anche se fino a non molto tempo fa le emozioni erano state relegate al ruolo di fonti di "disturbo" rispetto alla ragione, la ricerca scientifica negli ultimi anni ha dimostrato la loro importanza per la comprensione della genesi e per la cura dei diversi disturbi psicopatologici. Oggi si sa che il cervello non è una "scatola" impenetrabile e non è statico: migliorarne il funzionamento è possibile, attraverso strategie che mirano ad un maggiore e migliore equilibrio fra razionalità ed emozioni. L'approccio Metacognitivo, Evoluzionista alla Musicoterapia (M.E.M.), proposto in questo libro, si pone proprio questo obiettivo, cercando di utilizzare tutte quelle esperienze che sono direttamente collegate con il suono e con la musica all'interno della cornice concettuale di una psicoterapia cognitiva integrata. L'approccio M.E.M. pone al centro della propria epistemologia l'evoluzionismo e mira ad intervenire prioritariamente sui gap delle funzioni metacognitive. Il libro, ha un taglio pragmatico e può considerarsi come un manuale teorico-pratico per l'apprendimento e l'utilizzo dell'approccio M.E.M.


7) L'ascolto e l'ostacolo. Psicoanalisi e musica di Fausto Petrella

Descrizione del libro: La collana Psyché pubblica non tanto volumi specialistici sulle singole discipline della psiche, quanto testi che ne interroghino i fondamenti e li intersechino con altri ambiti disciplinari. Così, nel libro che la inaugura, Fausto Petrella - psichiatra, psicoanalista e cultore di musica - tratta molti temi ineludibili che psicoanalisi e musica hanno in comune, come l'interpretazione, le forme dell'ascolto, il costituirsi del senso, l'impiego di strumenti, i modi con cui musica e parola mobilitano gli affetti. L'autore muove dall'esigenza di una chiarificazione concettuale e linguistica, per mostrare come tra ascolto clinico ed esperienza musicale sia possibile un circolo virtuoso di grande importanza nell'illuminare reciprocamente l'esperienza musicale e quella clinica. Ma l'esperienza psichica in sé ha, nel proprio cuore, una dimensione estetica e l'ascolto e l'ostacolo aspira ad essere letto, e ascoltato, al di fuori dei recinti tecnicistici, alla ricerca di un linguaggio trasparente senza gli esoterismi e le gergalità presenti in molta psicoanalisi come nella critica musicale.


8) Psicologia della Voce e del Canto: Dalle neuroscienze alle applicazioni cliniche di Francesca Galvani

Descrizione del libro: L’idea di questo libro nasce dal mio interesse per la voce che mi ha spinto continuamente alla ricerca, sia personale che professionale, tentando di unire il mio lavoro di psicoterapeuta con la passione per il canto e la vocalità.Il volume si pone come obiettivo di integrare le ricerche provenienti da vari settori disciplinari sulla voce e sul canto. Si tratta di un manuale esaustivo che ripercorre la storia della voce dal grembo materno all’invecchiamento, dalle prime forme rudimentali di vocalizzazioni del neonato e dell’homo sapiens alle modifiche cerebrali impressionanti nei cantanti esperti. La voce è senza dubbio la funzione comunicativa più importante, nonostante questo ancora poco viene studiata dalle scienze della comunicazione e in ambito psicoterapeutico, nonostante sia lo strumento principale nella relazione tra terapeuta e paziente. Il volume, dopo una breve introduzione sui significati della voce nei miti, nelle favole e nelle leggende, e di storia del canto come mezzo di cura, è suddiviso in due parti: la prima teorica, utile approfondimento per chiunque usi la voce professionalmente o ne sia semplicemente appassionato; la seconda applicativa, che descrive come la voce possa essere utile per i professionisti socio-sanitari nella psicoterapia e nelle artiterapie, e come la psicologia possa aiutare la perfomance canora e l’insegnamento del canto. Chiunque lavori con la voce potrà trovare concetti e riferimenti a ricerche di suo interesse in questo manuale: Psicologi, Psicoterapeuti, Arteterapeuti, Musicoterapisti, Medici e professionisti che vogliano migliorare la relazione con i propri pazienti mediante l’uso consapevole della voce, Logopedisti che vogliano approfondire gli aspetti psicologici inerenti alla voce, ma anche cantanti e insegnanti di canto che vogliano approfondire le tematiche psicologiche e scientifiche inerenti la vocalità.