La composizione è una delle più grandi passioni di Mimmo D'Ippolito. La sua è una ricerca di sonorità che vanno dalla musica elettronica a quella classica contemporanea. Non può mancare il suo strumento per comporre, che è senza dubbio la tastiera.

Quali sono le esperienze più significative che ti hanno formato maggiormente? E i tuoi studi musicali?
Le esperienze che mi hanno formato negli anni sono state molteplici, dai rapporti con altri colleghi, collaborazioni, studi di musica moderna e classica al conservatorio ecc. Mi hanno portato a formulare una personale visione della musica, di un sound e di una personalità artistica da qui a dieci anni fà, quando è nato ufficialmente il mio progetto solista.
Ci parli del tuo progetto?
E’ un progetto di musiche Ambient e Instrumental con molteplici influenze di sottogeneri, che spaziano dalle atmosfere della musica elettronica alla musica classica contemporanea. In sostanza la definirei generalmente Library Music. Il progetto è nato ufficialmente nel 2008 sotto il monicker Eternalkeys con un Ep. Successivamente ho prodotto album, Ep e singoli pubblicati per diverse etichette underground, poi molti passaggi radiofonici, presenze su webzines con ottimi consensi della critica, collaborazioni con videomakers e filmakers riguardo alla produzione di filmati, cortometraggi, documentari ecc…
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con la tua musica?
Essendo un progetto completamente instrumental, la cosa interessante è che ognuno può avere diverse opinioni. In ogni ascoltatore può suscitare diverse emozioni, ricordi. E' se vogliamo definirla “neutra”.

Quali sono le opportunità per un emergente di far conoscere la propria musica?
Da molti anni ormai il web gioca un ruolo fondamentale, di conseguenza, anche, i social in genere. Le opportunità passano soprattutto dall'utilizzo intelligente del web e dei suoi vari canali e social. La condivisione dei links, metodo che uso da molti anni per il mio progetto, è un ottimo vettore. Poi dipende dai vari generi musicali, perchè ad esempio nel caso della musica leggera, rock e affini funziona ancora il cd fisico ed i live, che non sono fondamentali per il mio progetto, che ha delle coordinate ben delineate.
Autoproduzione oggi. Qual è la tua visione?
E’ la migliore strada e la più concreta. Ormai con le strumentazioni che si trovano è possibile produrre musica dappertutto, parlando dal punto di vista tecnico. Per la produzione artistica il discorso è più complesso, in quanto le etichette impongono un sound e dei canoni particolari, oltre ai costi.
Come vedi il futuro della musica?
Diciamo non molto florido per quanto riguarda la musica inedita e underground. Parlando del mio progetto e di altri interessanti che ho ascoltato ed ascolto tutt’ora, posso dire che è solo per pochi eletti. Dai molti ascolti che faccio e che ho fatto, sento poca originalità nel sound dei gruppi e dei musicisti odierni, vedo ben poco all'orizzonte, parlando di tutti i generi. Ma vedo qualcosa nella musica underground, molto fermento ed originalità. Attualmente seguo qualche label che produce cose interessanti inerente ai generi che ascolto su tutti, cioè ambient e affini.
Sei iscritto su musyance. Cosa pensi di questa piattaforma musicale?
Si, sono iscritto da qualche mese. E’ un ottimo progetto, di prospettiva per molti artisti che si vogliono far conoscere e condividere la propria arte, una community votata a crescere, e spero che potremmo realizzare qualcosa di più grande insieme in futuro.
