Valentina Marra porta avanti il suo progetto, esibendosi durante i live con il suo violino e il loopbox. Ophelia è il suo primo disco, una sorta di racconto della società dal suo punto di vista.
Ci parli dei tuoi studi musicali?
I miei studi sono stati prettamente classici. Mi sono diplomata a Lecce nel 2003, subito dopo sono stata ammessa al Corso di Alto Perfezionamento Orchestrale presso la Scuola di Musica di Fiesole e lì ho potuto studiare con grandi maestri come Alina Company, Boris Baraz, Giulio Franzetti, Andrea Nannoni,Thomas Brandis ecc. Successivamente ho frequentato corsi di perfezionamento violinistico con i maestri Stefano Pagliani, Giovanni Angeleri, Stefan Biro. Poi nel 2013, ho studiato violino con Alessandro Quarta che mi ha avviato al mondo della composizione ed all’utilizzo dell’elettronica.
Quali sono state le esperienze che ti hanno formato maggiormente?
Sicuramente gli anni nell’Orchestra Giovanile Italiana e poi quelli nell’Orchestra Giovanile Cherubini diretta dal M° Muti. Lì ho conosciuto persone meravigliose che ancora sono mie grandi amiche, inoltre suonare diretti dal Maestro è stato un grande onore dal momento che mi ha insegnato tanto se non tutto riguardo la musica. E poi essere molto giovani e suonare nei più grandi teatri del mondo diretti dai più grandi direttori del mondo è un’esperienza unica, dalla quale si può soltanto imparare.
E’ appena uscito il primo disco “Ophelia’’. Ce ne vuoi parlare? Progetti per il futuro?
Ophelia è un racconto, o meglio un insieme di racconti. Ogni brano descrive un aspetto della società di oggi, ovviamente dal mio punto di vista. IN A BOX ad esempio, descrive la “teoria delle scatole”: viviamo in scatola (casa) per poi metterci in altra scatola (auto/treno) per andare a lavorare in un’altra scatola e così andiamo avanti giorno per giorno, creandoci un mondo ovattato che ci fa stare bene, ma che in verità non corrisponde alla realtà. Poi c’è la dedica a Marielle Franco NEMO, mi ha colpito tanto la sua storia e la sua morte mi ha ispirato a scrivere il brano. Progetti per il futuro… portare Ophelia in giro e continuare a scrivere per continuare a sperimentare con i suoni e a raccontare storie.
Sei insegnante. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi allievi?
Quello che cerco di trasmettere è l’amore per la musica, perché noi musicisti siamo dei privilegiati, poiché abbiamo a che fare con un linguaggio magico che non tutti conoscono.
Didattica online. Qual è la tua visione?
Credo che vada bene per lo studio della teoria musicale o dell’armonia musicale, ma per quanto riguarda lo studio dello strumento io personalmente ho bisogno del contatto umano per poter costruire un rapporto di fiducia tra allievo ed insegnante. Lo schermo un po’ divide…
Cosa pensi del panorama musicale attuale? La musica originale di oggi può essere considerata di qualità?
Credo che di musica bella e di qualità ce ne sia tanta in giro e soprattutto è musica che rispecchia il tempo in cui viviamo. Credo solo che sia un po’ difficile scovarla perché il panorama musicale odierno e zeppo di qualsiasi cosa.
Come vedi il futuro della musica?
Eh… io il futuro quello del mondo intendo, non lo vedo molto roseo. Però credo che solo se noi adulti investiamo nella qualità dell’educazione dei bambini e delle nuove generazione indirizzandoli verso l’amore della cultura, verso la sete di sapere e di conoscenza, possiamo sperare di cambiare le cose.