Roberto Casalino è un cantautore e autore di tante canzoni di successo degli ultimi anni, tra cui "L'essenziale" per Marco Mengoni, "Non ti scordar mai di me" per Giusy Ferreri, "Magnifico" per Fedez, "L'ultimo giorno rubato" per Antonello Venditti e tanti tanti altri. Le sue canzoni nascono da una esigenza personale che ha trovato maggiore diffusione grazie a molti interpreti del panorama italiano.
Hai scritto canzoni sia per te stesso che per molti artisti. Com'è nato il tuo percorso prima di cantautore e poi di autore?
Posso affermare con certezza che l'urgenza di scrivere è arrivata a 11 anni, quando ho composto la mia prima canzone. Suonavo già la chitarra acustica e questo mi ha permesso di occuparmi sia della musica che del testo. Non avrei mai immaginato che un giorno sarei stato anche autore per altri Artisti: ero molto geloso delle mie creazioni e ho sempre lottato per far sì che fossi solo io a interpretarle. Era una mia convinzione. Poi nel 2008 mi sono innamorato del timbro di voce di Giusy Ferreri e della sua personalità. Così ho deciso di proporre alla Sony un brano che avevo nel cassetto dal 2005 e il resto è storia che porta il nome di “Non ti scordar mai di me”.
Quando scrivi una canzone la scrivi pensando alla tua storia o ti immedesimi nell'artista a cui stai scrivendo la canzone?
Ogni canzone nasce per una mia necessità di raccontare certe emozioni e esperienze vissute sulla mia pelle. Sono tutti brani autobiografici: per questo non riesco ad essere un artigiano della canzone, ma uno che scrive soltanto se realmente ispirato. Non penso mai all'Artista che potrebbe interpretare un giorno quel brano: lo scrivo innanzitutto per me stesso. Il resto sarà il tempo e il corso degli eventi a suggerirmelo.
Cosa ti ispira in genere per la scrittura di una canzone?
La mia vita, quello che mi colpisce, quello che i miei occhi e il mio cuore percepiscono. Emozioni contrastanti, che hanno bisogno di trovare una valvola di sfogo. E la musica è stato da sempre per me un ottimo canale per far confluire tutto il mondo che ho dentro.
Quali sono i pro e i contro del web e i social nell’attività di un artista?
Sicuramente il web e i social permettono di raggiungere un pubblico vastissimo, che difficilmente raggiungeresti col passa parola. Ognuno ha la possibilità, attraverso un profilo facebook o instagram, di divulgare la propria arte, di raccontarsi, di far entrare gli altri nella propria vita. Se vogliamo parlare di “contro”, direi che il rischio maggiore è la troppa esposizione. Bisogna usare il web con intelligenza, scegliendo accuratamente cosa condividere e cosa lasciare nella vita privata. Questo vale per un Artista così come per chiunque altro.
Cosa bisognerebbe fare per diffondere maggiormente la cultura della musica originale?
Non saprei. Credo che i tempi siano cambiati ed è inutile combattere contro dei mulini a vento. Le persone si servono dei servizi di streaming per ascoltare musica e tutto diventa estremamente liquido e rarefatto. Ormai soltanto il fan accanito o il collezionista si precipitano in negozio per acquistare il disco o il vinile del cantante che ammirano.
Quali consigli daresti a un giovane cantautore?
Non improvvisarsi mai: studiare molto, dedicarsi almeno allo studio di uno strumento, mettersi in gioco, scrivere tanto e leggere libri, nutrirsi di arte. E soprattutto: non sentirsi mai arrivato.