Conoscere le note musicali è la base solida su cui costruire tutta la nostra conoscenza musicale. E’ fondamentale, non solo saperle riconoscere a orecchio, ma è giusto anche sapere le nozioni, i significati e tutto quello che c’è da sapere su di esse.
Iniziamo quindi con:
- Quali sono le note musicali
- Caratteristiche del suono
- Sistema temperato e ottava
- Alterazioni; toni e semitoni
- Come si leggono le note musicali?
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Quali sono le note musicali?
Le note musicali sono dei segni grafici che servono a rappresentare un suono. Sono espressi graficamente da 7 note:
ITALIANO | INGLESE |
---|---|
DO | C |
RE | D |
MI | E |
FA | F |
SOL | G |
LA | A |
SI | B |
Nota bene: E’ importante conoscerle sia in italiano che in inglese, spesso nei libri o spartiti sono inserite le note musicali in inglese.
Caratteristiche del suono
I caratteri fisici che distinguono un suono dall’altro sono essenzialmente tre:
- l’altezza
- l’intensità
- il timbro
L’altezza di un suono
L'altezza di un suono dipende dal numero di vibrazioni compiute ogni secondo dalla nostra sorgente sonora, e si misura in Hertz (Hz: numero delle vibrazioni al secondo).
Più è alto questo numero di vibrazioni (più velocemente vibra la nostra corda) e più il suono è acuto; più questo numero è basso e più il suono è grave.
L’orecchio umano è in grado di percepire suoni con frequenze che vanno da 16-20 vibrazioni al secondo (come limite minimo) fino a circa 20.000 vibrazioni al secondo (come limite massimo).
Le vibrazioni inferiori al limite minimo vengono dette infrasuoni, mentre quelle superiori al limite massimo vengono chiamate ultrasuoni.
L’intensità di un suono
L'intensità di un suono dipende dall’ampiezza delle vibrazioni; una vibrazione più ampia produce un suono più forte, una vibrazione meno ampia ne produce uno più debole.
Il timbro
Il timbro è quella qualità del suono che fa si che riusciamo a riconoscere il tipo di fonte sonora che lo ha prodotto.
Sistema temperato e ottava
Abbiamo detto che le note sono sette (senza le alterazioni che poi vedremo). E dobbiamo dire che quando in una scala troviamo queste sette note, la scala è diatonica.
Ma ritorniamo al significato di un’ottava. Un’ottava è l'intervallo di 8 note posizionate a frequenza diversa nella scala musicale.

La distanza tra un suono es. DO e il successivo DO viene detta Ottava.
Un’ottava si divide in dodici parti uguali. Questi vengono chiamati semitoni.
Per chiarire meglio questo concetto, bisogna parlare del sistema temperato. Non si è sempre usato il sistema temperato, e in altre parti del mondo è diverso. Da un’ottava all’altra le distanze sono diverse. Così come da un tono all’altro. Prima non esisteva la tonalità (maggiore, minore, diesis, bemolle), ma c’erano i modi: ionico, dorico, frigio, lidio ecc.
Nel nostro sistema musicale occidentale (Sistema temperato), l’ottava viene suddivisa in dodici intervalli perfettamente uguali tra loro. Ognuno di questi dodici intervalli viene chiamato semitono, mentre si chiama tono l’intervallo che comprende due semitoni.
I nomi per identificare i suoni sono:
Le note musicali non sono tutte alla stessa distanza tra loro.
DO-RE, RE-MI, FA-SOL, LA-SI distano tra loro un tono. MI-FA e SI-DO distano tra loro un semitono.
Sul pianoforte queste note musicali corrispondono ai tasti bianchi.

Alterazioni; toni e semitoni
Sono fondamentali i segni di alterazione, cardini del sistema temperato, che consiste nella divisione dell’ottava in 12 parti uguali; tale frazionamento è reso possibile proprio dall’impiego dei segni di alterazione.
Le alterazioni modificano lo stato naturale di un suono e sono:

Esistono anche altri simboli:
Tutti questi simboli vengono chiamati alterazioni o accidenti.

I semitoni vanno distinti in naturale, diatonico e cromatico.
Il semitono naturale si definisce tale poiché non richiede alcuna alterazione e si trova fra MI-FA e SI-DO
Il semitono è diatonico quando è costituito da due suoni di nome diverso. Esempio: DO#-RE, SOL-LA
Il semitono è cromatico se è formato da due suoni dello stesso nome. Esempio: RE-RE#, SI-SIb
L’unione di due semitoni (diatonico-cromatico, cromatico-diatonico o cromatico-cromatico) genera il tono.
I toni naturali sono: DO-RE, RE-MI, FA-SOL, SOL-LA, LA-SI.
Il tono è diatonico quando risulta dall’unione di un semitono cromatico e uno diatonico, o viceversa. Esempio: DO-RE (formato da DO-DO# E DO#-RE).
Il tono è cromatico quando è formato dall’unione di due semitoni cromatici. Esempio: DO-DOx (formato da DO-DO# e DO#-DOx)
Da quanto detto finora si evince che mediante l’uso delle alterazioni, ogni nota musicale può avere tre diverse denominazioni, pur avendo la stessa altezza.
I suoni che hanno stessa altezza, ma nome diverso si dicono: omologhi, omofoni o enarmonici.
Esempio:
In sintesi:
Le note musicali della scala diatonica sono sette:
Se consideriamo la scala cromatica, ci sono altri suoni che si ottengono abbassando o alzando di un semitono le 7 note musicali diatoniche attraverso bemolle (♭) e diesis (♯).
In questo caso le note musicali sono 12:
Come si leggono le note musicali?
Per rappresentare graficamente le note musicali si usa il pentagramma.

Il pentagramma è un insieme di cinque linee che generano quattro spazi. Dal basso verso l’alto abbiamo:

Le note sulle linee (righe) sono
Le note negli spazi sono
Per leggere le note musicali che sono al di fuori del pentagramma vengo adoperati i tagli addizionali.

Ho dato per scontato che si tratta di un pentagramma in chiave di violino. Bisogna dire questo perché con un'altra chiave musicale, come ad esempio la chiave di basso, la lettura delle note sul pentagramma è completamente diversa.
La chiave di violino è sicuramente tra le più utilizzate e più conosciute, ma bisogna conoscerle tutte e saper leggere quelle importanti per il proprio strumento musicale.