Il chitarrista Enzo Gianfreda ha una bella e solida esperienza di studio alle spalle, racchiusa nel suo primo libro "Basi di chitarra 1". Il suo interrogativo è oggi con l'uso dei social contano più i numeri di visualizzazioni che gli anni di studio e esperienza?

Ci parli dei tuoi studi musicali?

Certo! Ho iniziato fin da subito , circa a 4/5 anni di età imitando mio Padre che suonava e mi insegnava i primi accordi, e tutt'oggi per me rimane il mio punto di riferimento. Ho iniziato all'età di 7 anni con i primi studi di chitarra classica da un Maestro del mio paese e ho proseguito saltuariamente negli anni gli studi di chitarra classica, mentre iniziavo a dedicarmi alla chitarra elettrica imitando i vari miti : Hendrix, Clapton, Van Halen, PinkFloyd, Vasco Rossi, Litifiba ecc... Ho passato la mia adolescenza a studiare da autodidatta e rubando informazioni a mio padre e tutti i chitarristi che conoscevo. Negli anni ho fatto lezioni con diversi insegnanti locali ed ho partecipato a diverse masterclass con diversi chitarristi : Gambale , Dodi Battaglia, Luca Colombo, Ricky Portera, Ecc.. Nel 2011 ho iniziato il triennio di chitarra jazz presso il conservatorio di Monopoli ( BA) , ma ho dovuto lasciare dopo circa un'anno per problemi famigliari. Dal 2012 ho iniziato un percorso di lezioni private con Massimo Varini , un amico e un musicista/insegnante tra i più preparati in italia, ha lavorato con Laura Pausini, B,Antonacci, Mina, E.Ramazzotti, Nek, ecc..... Con lui ho potuto colmare una serie di lacune ed ho avuto la fortuna di essere nominato Tutor per la sua didattica, proseguendo con una serie di corsi di perfezionamento nella piattaforma Elearning Laboratorio Musicale Varini. Nel 2016 mi sono iscritto al Triennio Accademico di chitarra pop/rock presso conservatorio di Monopoli , oggi perfeziono il mio percorso con Simone Gianlorenzi , una persona eccezionale che sa fare uscire il meglio di te, e finalmente sono arrivato all'ultimo anno.

Hai appena pubblicato il tuo primo manuale di chitarra. Ce ne vuoi parlare?

Assolutamente si ! Il manuale si chiama "Basi di Chitarra 1" , è il frutto di una serie di appunti presi nel tempo insegnando nelle diverse scuole e tra lezioni private. Ovviamente il mie allievi sono sempre stati bambini o comunque persone che si avvicinavano allo strumento per la prima volta, quindi la prima edizione parla dei concetti base : cenni di teoria, corretta postura, e piccoli esercizi di preparazione per poi iniziare a studiare la prima scala e primi accordi. E' un manuale che può essere esaurito dai 3 ai 6 mesi e attualmente è corredato di video lezioni con un video-corso dedicato presso la piattaforma LifeLearning.

Da cosa è composta la tua strumentazione per i live?

In questo periodo storico la strumentazione dei live si è ridotta parecchio grazie all'affidabilità del digitale e anche dal grande mercato orientale che riesce ad abbattere di parecchio il costo degli strumenti. Per affrontare un live oggi utilizzo un paio di chitarre elettriche, una acustica se lo richiede il repertorio, e una buona pedaliera digitale. Ogni spettacolo ha le sue richieste e non escludo che in determinate circostanze possa usare un buon amplificatore e dei pedali.

Quali sono i tuoi progetti attuali e per il futuro?

Fortunatamente ne ho tanti ! Come prima terminare il triennio e iniziare il bienno in conservatorio. Per la mia didattica sto terminando un nuovo manuale che tratterà la chitarra elettrica ed acustica dal nome : Chitarra Pop. Mentre per la mia musica dovrei pubblicare, spero per l'inizio del nuovo anno, dei brani strumentali per chitarra elettrica ed acustica. Prevedo anche dei brani cantati, ma è ancora presto per capire se sarà un progetto da Cantautore o da Produttore.

Cosa pensi della situazione musicale riguardante i concerti?

Penso che sia l'unica attività che salva gli artisti dal punto di vista economico. Ogni concerto ha sempre una caratteristica ben definita, fortunatamente viviamo di emozioni che vanno trasmesse all' ascoltatore. Peccato che non sia sempre facile organizzare un concerto per via della burocrazia, ma tutto sommato credo che in Italia abbiamo una bellissima realtà fatta di concerti e festival.

Quali sono i pro e i contro del web e i social nell’attività di un musicista?

Credo che il web in generale offra tanto, il problema è l'utilizzo che uno ne fa . E' più facile farsi conoscere ma allo stesso ti ritrovi in una giungla di musicisti, quindi allo stesso tempo devi combattere non solo con il vicino di casa ma anche con il musicista oltreoceano. Dico questo perchè in alcuni casi si vive di stereotipi che trascurando quello che potrebbe essere il rapporto umano tra musicisti o insegnate/allievo, e cosa più importante di sicuro il web ha finito di distruggere il mercato discografico o dell'editoria. Purtroppo come ogni cosa va utilizzata nel miglior modo possibile ed oggi contano i numeri delle visualizzazioni piuttosto che gli anni di studio o l'esperienza, poi fortunatamente ci sono anche le cose belle come in questo caso che posso esprimere la mia opinione grazie al Voi.

Come vedi il futuro della musica?

Io prevedo una sorta di “collasso”, ormai si ascoltano tutti i più svariati generi e proprio per questa immensa fruizione musicale credo che prima o poi il vaso si strariperà lasciando solo la parte di sotto, e in quel momento torneremo quasi alle origini e alla semplicità.