FunkyPein è un cantautore, rapper e chitarrista italiano. Il suo nuovo singolo s'intitola "Bene".

Cos’è per te la musica?

Citando Frusciante la musica per me “è un tempio sacro”, un luogo ideale dove non c’è spazio per problemi e preoccupazioni e per mezzo del quale è possibile creare qualcosa di eterno e di immortale.

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

Dal 2014 al 2019 ho fatto parte dei Kasi Strani, un collettivo hip hop con il quale suonavo dal vivo in media due/tre volte a settimana e grazie al quale ho maturato l’esperienza necessaria per acquisire confidenza sul palco e per approcciarmi al pubblico durante le esibizioni live. Coi WhatstheMatter invece (la band crossover con cui ho suonato come frontman e chitarrista dal 2017) ho imparato a comporre le strumentali a chitarra e a lavorare in maniera più professionale all’aspetto musicale di un brano, in particolare per quanto riguarda l’effettistica e la modulazione dei suoni prodotti in studio.

Il tuo nuovo singolo s'intitola "Bene". Ce ne vuoi parlare?

“Bene” è un singolo che ho prodotto nel 2019 con Mac Whites (Matteo Bianchi, chitarra) e Desanudo (Paolo De Santis, tastiere) dei Summit e il producer hip hop Jacques (Riccardo Adriani, batteria) che farà parte dell’LP “Funko Pop”. La canzone ha influenze funk, hip hop e pop di varie band funk e rock and roll e di diversi artisti hip hop e pop della wave new school. Il pezzo parla della sensazione di avere troppe preoccupazioni quotidiane e del desiderio di sconfiggerle divertendosi e adottando una mentalità positiva.

Progetti per il futuro?

Attualmente sto lavorando a dei nuovi brani che hanno sonorità che variano dall’emo rap al nu metal al pop punk all’interno dei quali confluiscono tutte le influenze che hanno definito il mio modo di produrre musica prendendo ispirazione dalle band e dagli artisti che ascolto, studio e stimo da sempre.

Quanto conta secondo te la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?

Secondo me la passione, la costanza e la motivazione stanno alla base di qualsiasi percorso musicale di successo. Nel 2020 molti artisti credono di poter avviare una carriera musicale longeva facendo leva principalmente sull’immagine del proprio personaggio piuttosto che sul valore artistico del proprio operato. Dal mio punto di vista, a lungo andare, si nota la differenza tra chi è mosso da una sincera passione per la musica e chi, invece, segue la moda del momento e ha come fine ultimo la notorietà o il proprio tornaconto economico.

Qual è il messaggio che vuoi comunicare attraverso le tue canzoni?

Nelle mie canzoni cerco semplicemente di raccontare quello che vivo ogni giorno evitando di mistificare o di estremizzare la realtà dei fatti. Quello che mi propongo è di instaurare un rapporto di empatia con l’ascoltatore partendo dal presupposto che siamo tutti esseri umani e che un’esperienza bella o brutta che sia possa essere condivisa da più persone attraverso la musica che diventa così uno strumento di connessione tra sconosciuti che si riconoscono in uno spazio in comune.

Com'è il tuo rapporto con il web e i social?

Il mio rapporto con il web e i social è una sorta di dualismo travagliato: da un lato cerco di prendere le distanze il più possibile dallo smartphone per non perdere il contatto con la realtà (che delle due dimensioni resta la più importante in cui vivere ed essere presenti) e dall’altro mi vedo costretto ad essere attivo e partecipe come artista sul web per espandere la mia fanbase e promuovere la mia musica dal momento che oggigiorno i social network sono diventati il canale di promozione principale per farsi conoscere in giro.

Come vedi il futuro della musica?

Come una parte sempre più essenziale e determinante della vita di ognuno di noi, in continuo sviluppo e in evoluzione con le tecnologie che stanno influenzando il periodo storico nel quale viviamo.