Sheffer è un cantautore italiano. Il suo nuovo singolo s'intitola "Solitudine".
Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?
E’ un’ottima domanda per partire! Ho frequentato un corso di chitarra elettrica e uno di batteria nel corso di questi anni, che mi hanno portato a fare quello che faccio ora: scrivere e comporre canzoni. Inoltre, ho suonato in svariate band (nel ruolo di batterista) e questo ha determinato sicuramente la mia scioltezza di quando salgo su un palco. Molti dicono che sembro un’altra persona quando suono. Per quanto riguarda la scrittura, invece, credo di aver da sempre un talento innato, che però ho affinato nei miei anni al liceo linguistico.
E' uscito il tuo nuovo singolo “Solitudine”. Ce ne vuoi parlare?
Certamente! Solitudine è un brano che è nato durante la prima quarantena di questo infernale 2020. La canzone vuole essere uno sfogo dato dalla malinconia e dall’incessante bisogno di affetto, che tramite uno schermo è difficile ricevere. Ricordo di aver chiesto al mio chitarrista di pensare ad un riff che ricordasse questa condizione, quindi mi ha mandato una linea pensata sui 70 bpm (lenta ed emotiva), che però io ho trasformato in un beat UpTempo rendendo il tutto più ballabile. Il mio intento è, infatti, far si che chi ascolti il brano non si senta realmente solo. Il concept della copertina e del video (Io psicanalizzato, Uno psicologo che sono sempre io e il mio amico immaginario) invece è nato sempre nello stesso lasso di tempo, quando ho iniziato a parlare con personaggi immaginari, fino a chiedermi se stessi effettivamente impazzendo. Incredibile come un’esperienza così possa effettivamente portarti alla realizzazione di un progetto del genere. Viva la musica e l’arte!
Progetti per il futuro?
Moltissimi. Siamo già al lavoro sul prossimo singolo, che avrà di certo altre sonorità. Consiglio di tenere gli occhi su me e il mio team, ne vedrete delle belle!
Quanto conta secondo te la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?
Moltissimo! Senza queste qualità non vai da nessuna parte. La gente crede che la vita di noi artisti sia tutta rose e fiori, ma spesso non sanno quanto lavoro ci sia effettivamente dietro. Neanch’io all’inizio sapevo a cosa stavo andando incontro, ma l’amore per questo lavoro ti fa apprezzare anche ogni ostacolo e difficoltà.
Qual è il messaggio che vuoi comunicare attraverso le tue canzoni?
Dato che ho due tipi di scrittura differenti (uno più romantico a flusso di coscienza, l’altro più studiato e pungente) vorrei trasmettere le mie emozioni, ma anche i miei ideali.
Com'è il tuo rapporto con il web e i social?
Oserei definirlo un rapporto amore/odio. Il mondo del web è oramai vastissimo e puoi fare davvero ogni cosa ti passi per la testa con solamente un click. Per l’evoluzione è di certo un grande passo, ma c’è così tanta informazione da fonti diverse che spesso e volentieri non sai più a quale versione credere. Per quanto riguarda i social, li uso per lavorare come Sheffer. Mi piace usufruirne (soprattutto Instagram e Tiktok) perché mi è sempre piaciuto intrattenere e quindi creare contenuti che unissero le due cose, ma dall’altra parte, ammetto che ci sto attaccato per ore ed ore e forse dovrei un attimo diminuire.
Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro della musica?
Domanda complessa. Sta diventando tutto così veloce, che la gente scorda facilmente e la soglia dell’attenzione è ai minimi storici. Per questo ora va di moda dire poco e nulla; la gente preferisce ballare spensierata, piuttosto che stare concentrata e apprezzare ogni minima sfumatura di un pezzo. Ciò nonostante, farò di tutto per far si che si torni ad apprezzare la musica per quella che è effettivamente.